Come depurare il fegato?

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
2 Ottobre 2019
Come depurare il fegato?

DOMANDA

Mi sono sottoposto a un’ecografia addominale e mi è stata rilevata una steatosi epatica di grado lieve. L’ecografista mi ha spiegato che il mio fegato si sta “infarcendo” di grasso. Come posso depurarlo?

RISPOSTA

Gentilissimo Lettore,

il fegato può essere considerato il laboratorio metabolico del nostro organismo: le sue cellule elaborano tutte le sostanze che ingeriamo al fine di ricavarne energica, immagazzinare o smistare al resto del corpo le molecole nutritive e metabolizzare e detossificare le tossine e i farmaci al fine di favorirne l’eliminazione.

Nello svolgere tutto questo, il fegato è indispensabile per il corretto funzionamento dell’intero organismo. Ma come funziona il processo di detossificazione epatica?

Quando si ingeriscono sostanze estranee il nostro fegato è obbligato a un superlavoro. Per svolgere questa funzione, gli epatociti, le cellule del fegato, prima modificano le molecole tossiche per renderle innocue e per poterle coniugare ad altre molecole così da renderle più solubili e favorirne l’eliminazione tramite la bile o per via renale.

Se stiamo parlando di Non Alcoholic Fatty Liver Disease la prevenzione e il trattamento della steatosi epatica iniziano a tavola.

Un’alimentazione scorretta costringe il fegato a un surplus metabolico che inevitabilmente riduce l’efficenza detossificante degli epatociti. A lungo andare, il fegato accumula grassi nelle sue cellule portando alla steatosi epatica.

Se stiamo parlando di Non Alcoholic Fatty Liver Disease (NAFLD, malattia da fegato grasso non alcolica), la prevenzione e il trattamento della steatosi epatica iniziano a tavola.

Per definizione la steatosi epatica in questi casi non dipenda da un eccessivo consumo di alcol ma, al contrario, è importante tenere in considerazione che gli zuccheri semplici assunti senza moderazione hanno lo stesso effetto dell’alcol sul fegato.

È importante quindi limitare il più possibile l’utilizzo di zucchero soprattutto in forma liquida. L’utilizzo di bevanda gasate o semplicemente lo zucchero aggiunto al caffè o al tè portano a un rapido aumento della concentrazione di zuccheri nel sangue obbligando il fegato e metabolizzarlo.

Allo stesso modo anche i dolci andrebbero limitati e lo stesso vale per l’utilizzo delle farine raffinate a cui è meglio preferire quelle integrali: via libera quindi a pasta, pane e riso rigorosamente integrali. La presenza di fibra nei cereali integrali rallenta l’assorbimento degli zuccheri e permette al nostro fegato di lavorare correttamente.

Molto utile anche il giusto bilanciamento di carboidrati e proteine. Uno dei possibili meccanismi alla base del deragliamento metabolico che porta alla steatosi epatica è un’eccessivo rilascio di un ormone, chiamato insulina, che controlla la concentrazione di glucosio nel sangue. Un corretto abbinamento in ogni pasto di alimenti proteici con cibi più ricchi di carboidrati insieme a frutta e verdura è utile per modulare i picchi insulinici evitando danni al fegato.

Utile anche controllare l’infiammazione da cibo. L’impostazione di una dieta di rotazione settimanale sulla base dei risultati di un test come Recaller o BioMarkers può rivelarsi di grande aiuto per ridurre la concentrazione di molecole infiammatorie come il BAFF e il PAF che sostengono i meccanismi alla base della steatosi epatica. In quest’ottica, nella stessa settimana ci saranno giorni di dieta in cui evitare gli alimenti risultati positivi al test e giorni di libertà in cui invece reintrodurli con una logica che rispecchia in tutto e per tutto lo svezzamento infantile e che mira alla riconquista della tolleranza alimentare.

Per finire è importante mirare a un corretto dimagrimento anche attraverso una moderata ma quotidiana attività fisica. Il movimento dovrebbe diventare parte integrante della propria giornata: non è necessario correre una maratona ma è sufficiente una passeggiata a passo svelto di 30-40 minuti tutti i giorni, un giro in bicicletta, una nuota e così via. L’importante è muoversi!

A supporto di un cambio di stile di vita è possibile utilizzare un prodotto come Depur H al dosaggio di 1 capsula a prima colazione e di 1 capsula a cena per cicli terapeutici di 2-3 mesi serenamente ripetibili nel corso dell’anno. Il giusto abbinamento di minerali, come Magnesio e Zinco, vitamine, come l’Inositolo e la vitamina B6, e un complesso fitoterapia dalle spiccate proprietà depurative svolge una potente azione a supporto dei processi di detossificazione epatica.

In aggiunta è possibile utilizzare un prodotto come Inosima 500 al dosaggio di 2 compresse a prima colazione e 2 compresse a cena per cicli terapeutici di circa un mese. L’inositolo può rivelarsi di grande aiuto nel sostenere il metabolico del fegato e modula la resistenza insulinica periferica.

In alternativa, utile un prodotto come Dima Hepa a base di Colina, Inositolo e Metionina. L’azione sinergica di queste tre molecole contribuisce al mantenimento della normale funzione epatica e al normale metabolismo dei grassi. Si utilizzerà una compressa ai 3 pasti per cicli terapeutici di circa un mese.