Latte: meglio scremato o intero?

17 Gennaio 2020
Latte: meglio scremato o intero?

Una analisi pubblicata su The American Journal of Clinical Nutrition ha evidenziato come il rischio di obesità o sovrappeso fosse significativamente più basso nei bambini che utilizzavano il latte intero rispetto a quello scremato o parzialmente scremato.

Ecco quindi l’occasione di riprendere il tema e ragionarci su: meglio scegliere il latte intero o quello scremato?

Per rispondere consapevolmente a questa domanda, facciamo un passo indietro, chiedendoci quali macronutrienti ci siano nel latte e quali siano le differenze tra il latte intero e quello magro, o scremato.

Il latte è spesso considerato un alimento proteico e in effetti qualche proteina la contiene. Non moltissime però: stiamo parlando di circa 3 grammi ogni 100 ml di latte, un quantitativo decisamente più basso, ad esempio, rispetto ai 20-30 grammi per 100 grammi dei semi oleosi o del formaggio.

Oltre a questo quantitativo di proteine, ovviamente ci sono i grassi (per lo più saturi, ma anche monoinsaturi). Il quantitativo di grassi per 100 ml è ciò che differenzia il latte intero dalle sue diverse scremature: 100 ml di latte intero contengono generalmente circa 3-4 grammi di grassi, in Italia i grassi devono invece essere tra l’1,5 e 1,8% nel latte parzialmente scremato e meno dello 0,3% nello scremato. 

Il latte contiene anche un altro macronutriente fondamentale, a cui tendiamo a pensare meno spesso: si tratta degli zuccheri. 100 ml di latte ne contengono circa 5 grammi, un quantitativo da tenere in considerazione.

L’eccesso di zuccheri semplici nella dieta, in particolare quando non sono correttamente bilanciati da una controparte proteica o di grassi buoni, è un elemento di particolare impatto sulla salute, rappresentando un fattore di rischio nutrizionale sempre più noto e studiato (e ad oggi sono disponibili metodi sempre più precisi per misurarne l’impatto e la possibile tossicità a livello personale). 

Anche l’eccesso di grassi può essere un problema, certo, ma ad oggi sappiamo che esiste in particolare una famiglia di grassi problematici: quella dei grassi “trans”, tipici delle merendine e dei fritti e presenti invece solo in minima quantità nel latte fresco. I grassi saturi, una volta considerati i più problematici, stanno invece sempre più recuperando la propria buona reputazione. Alcuni studi che ne hanno addirittura evidenziato un possibile impatto positivo sulla salute. I grassi saturi sono quelli maggiormente presenti nel latte intero, accompagnati da una parte più ridotta di grassi monoinsaturi (che hanno un impatto notoriamente positivo in termini di salute).

Mantenere la parte di grasso saturo e monoinsaturo presente nel latte intero significa aiutare a bilanciare in modo migliore la componente di zuccheri naturalmente presente e, di conseguenza, poter godere di tutte le caratteristiche positive del latte in modo più sereno e bilanciato. 

Benvenuto latte intero quindi, utilizzato all’interno di una dieta varia, equilibrata e bilanciata che lasci il giusto spazio di salute a tutti i macronutrienti, grassi compresi.

 

Bibliografia essenziale

Vanderhout SM, Aglipay M, Torabi N, Juni P, da Costa BR, Birken CS et al., Whole milk compared with reduced-fat milk and childhood overweight: a systematic review and meta-analysis. The American Journal of Clinical Nutrition, 2019 Dec 18. pii: nqz276. doi: 10.1093/ajcn/nqz276 [Epub ahead of print].