Mio figlio è sovrappeso… come posso aiutarlo?

2 Luglio 2020
Mio figlio è sovrappeso... come posso aiutarlo?

L’Italia è il secondo paese in Europa per obesità infantile. Secondo l’indagine Istat pubblicata a fine 2019 (con riferimento al biennio 2017-2018) nel nostro paese sarebbe obeso quasi un bimbo su 5. Ed è un problema: sovrappeso e obesità, nell’infanzia ancor più che nell’età adulta, sono un vero e proprio rischio per la salute.

Il sovrappeso importante e l’obesità, più che un problema di per sé, devono essere considerati un segnale dell’organismo che qualcosa, da qualche parte, non sta andando esattamente come dovrebbe. Non è casuale, ad esempio, che i bambini obesi tendano a soffrire maggiormente di asma

Infiammazione, sovrappeso e salute sono in genere strettamente correlati e un’alterazione del loro equilibrio nel bambino ha spesso radici nello stile di vita e nelle scelte nutrizionali del piccolo, e talvolta dell’intera famiglia (anche quando mamme e papà sono in forma).

L’aumento eccessivo di grasso corporeo resta un tema davvero delicato da affrontare con i propri “piccoli”. L’infanzia e l’adolescenza sono momenti in cui è bene sentirsi liberi di assaggiare cose buone, condividere momenti sereni con i propri amici… e in cui è quanto mai importante sentirsi accettati e amati in famiglia.

È fondamentale che l'attenzione del genitore alle rotondità del figlio o della figlia sia spinta dall'interesse per la sua salute e non da una preoccupazione estetica che rischia di produrre un senso di inadeguatezza nell'interessato.

Per questo è fondamentale che l’attenzione del genitore alle “rotondità” del figlio o della figlia sia spinto da un interesse per la sua salute e non da una preoccupazione estetica che rischierebbe di produrre un senso di inadeguatezza nell’interessato.

I nostri bimbi e i nostri adolescenti sono bellissimi anche con qualche rotondità in più ed è importante che sappiano che i loro genitori e chi li circonda li amano e apprezzano a prescindere dal loro peso sulla bilancia.

L’interesse vuole piuttosto essere quello di mettere il proprio “piccolo” nelle migliori condizioni per stare bene fisicamente e emotivamente anche negli anni a venire, perché possa continuare a crescere forte e sano. 

Parlare con un medico per controllare che non ci siano condizioni sottostanti è un primo step importate. L’ottimizzazione delle abitudini nutrizionali e di movimento del “piccolo” e/o dell’intera famiglia viene subito dopo.

Le modifiche nutrizionali in questi casi non vanno intese come una dieta, ma come una vera e propria educazione alimentare, che fornisca al bambino o al ragazzo (e possibilmente alla sua famiglia) le indicazioni per vivere la propria nutrizione in modo non solo sano, ma anche e soprattutto sereno, lasciando il giusto spazio anche a un po’ di sana trasgressione e golosità.

Ecco alcune indicazioni che non possono mancare quando si parla di nutrizione e di salute infantile:

  • Imparare a fare colazione e a farla bene (con carboidrati buoni, proteine e frutta o verdura fresca).
  • Ogni pasto deve essere completo (contenere carboidrati, proteine e frutta e/o verdura fresca).
  • Non si elimina niente: anche un dolcetto ogni tanto può avere la sua parte. Nutrirsi bene nella propria quotidianità è ciò che fa la differenza, lasciando spazio sereno anche a un po’ di sana trasgressione.
  • Un po’ di sport, un po’ per volta. Muoversi un po’ di più o iniziare a farlo è in genere una buona idea, rispettando sempre, di volta in volta il grado di allenamento, senza strafare e sempre divertendosi.

Cercare il supporto di un professionista in questo percorso di salute resta di primaria importanza. Il rischio di un cambio di nutrizione “fai da te” è infatti quello di esporre il bambino o l’adolescente a carenze nutrizionali e, pur con le migliori intenzioni, addirittura peggiorare la situazione. 

Presso il Centro Medico SMA di Milano, in cui lavoro, si trattano anche queste tematiche.

Bibliografia essenziale:

  • Peters U., Dixon A.E., Forno E., Obesity and Asthma. J Allergy Clin Immunol. 2018 Apr;141(4):1169-1179