Metti le proteine nel piatto: è per il bene (anche) del tuo cervello

11 Luglio 2017
Metti le proteine nel piatto: è per il bene (anche) del tuo cervello

Lo studio è pubblicato su Stroke (una rivista scientifica, il cui titolo in Italiano è tradotto in “Ictus”).

L’analisi ha interessato le abitudini alimentari di 2.400 Giapponesi che sono stati seguiti per 19 anni. Il risultato è stato interessante perché chi mangiava più proteine ha avuto meno probabilità di andare incontro a eventi cerebrali avversi. 

Nulla di sorprendente: sono infatti moltissimi gli studi che correlano l’incremento delle proteine nella dieta con una riduzione degli incidenti cardiovascolari cerebrali. 

Secondo lo studio giapponese, la riduzione sarebbe addirittura del 15% ogni 10 grammi di proteine in più nella dieta. 

Ogni 10 grammi di proteine in più nella dieta quotidiana corrisponderebbero a un 15% in meno di probabilità di andare incontro a ictus.

Una ulteriore distinzione è stata fatta tra proteine di origine vegetale e proteine di origine animale: entrambe le fonti proteiche hanno ottenuto u effetto positivo, con la lieve differenza che le proteine di origine vegetali sono risultate più potenti nella riduzione degli ictus di tipo ischemico, mentre le proteine animali hanno ridotto un po’ di più gli ictus di tipo emorragico.  

L’interazione tra presenza di proteine nella dieta e riduzione degli eventi vascolari cerebrali è stata più forte nei soggetti diabetici, il che fa pensare che la potenza delle proteine passi in questo caso anche attraverso la regolazione dei picchi glicemici e dell’insulina (l’aggiunta delle proteine a un pasto di soli carboidrati ne riduce l’impatto glicemico).

Una specifica è da fare: la popolazione dello studio, di origine giapponese, quando consumava proteine di origine animale, faceva più largamente consumo di carne bianca e pesce che di carne rossa. Tuttavia un elemento fondamentale è stato osservato: chi faceva uso più abbondante di proteine (animali o vegetali che fossero) usava nel complesso meno carboidrati raffinati (riso, nello studio giapponese) e alcol.

Nella popolazione italiana, probabilmente i risultati sarebbero simili sostituendo il frumento e lo zucchero al riso. E la riduzione degli eccessi di zuccheri semplici e a rapido assorbimento (come quelli contenuti nello zucchero e nei cereali raffinati) è un elemento utile per il mantenimento non solo della salute generale, ma anche di quella cardiovascolare. 

Insomma, le proteine sono da mettere nel piatto, magari variando durante la settimana tra proteine di origine animale (pesce, uova, carne e formaggi) e proteine di origine vegetale (soia e semi), ricordando che il valore biologico delle proteine vegetali è diverso da quelle di origine animale e che a parità di fabbisogno, serviranno più proteine se queste sono solo di origine vegetale.

Una buona notizia in più, in vista dell’estate?

Mangiare qualche proteina aggiuntiva e ridurre un po’ i carboidrati può essere un ausilio importante per aumentare la massa magra e ridurre quella grassa.

In questi termini, è meglio ricordare che le cotture da preferire sono quelle a bassa temperatura, con l’aggiunta dell’olio o dei grassi solo a crudo, terminata l’esposizione al calore.

Bibliografia essenziale