Dolori mestruali: meglio ridurre l’infiammazione

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
14 Giugno 2018
Dolori mestruali: meglio ridurre l'infiammazione

DOMANDA

Soffro da anni di dolori mestruali e mi piacerebbe provare a utilizzare un integratore adatto a ridurre naturalmente i fastidi da ciclo. Ho letto che minerali come manganese, rame e zinco possono essere utili a tale scopo oltre ad avere un’azione antinfiammatoria e antiallergica generale. Io sto seguendo in questo momento la dieta ricevuta a seguito del Food Inflammation Test, che ha evidenziato un sovraccarico per i gruppi legati a frumento, latte e lieviti. Quale prodotto potrebbe essere affiancato alla dieta per alleviare i dolori mestruali?

RISPOSTA

Gentilissima Lettrice,

minerali come Manganese, Rame e Zinco svolgono effettivamente una doppia funzione: da un lato modulano il sistema immunitario stimolando il recupero della tolleranza, dall’altro hanno una buona azione di regolazione della sfera ormonale femminile.

Per una corretta integrazione è importante utilizzare una forma assimilabile di minerali.

È possibile, ad esempio, utilizzare un prodotto come Oximix 5+ Circulation (Driatec), al dosaggio di 1 capsula a prima colazione per cicli terapeutici di circa 40 giorni anche ripetibili nel corso dell’anno. Oltre a Manganese, Rame e Zinco questo prodotto contiene anche Magnesio, importantissimo quando si parla di dolori mestruali per la sua efficacissima azione decontratturante a livello della muscolatura uterina. 

Si prevederanno 3-4 cicli durante l’anno. In alcuni casi, finito il primo flacone, può essere utile utilizzare questo prodotto solo a cavallo delle mestruazioni iniziando l’assunzione 4-5 giorni prima del ciclo mestruale e continuando fino all’interruzione del flusso.

Il Magnesio può essere utilizzato anche da solo se si ricerca un’azione antispastica più intensa. Si utilizzerà ad esempio un prodotto come Zerotox MG3 (Zerotox) al dosaggio di 1 compressa a prima colazione e di 1 compressa a cena. Questo prodotto unisce insieme diversi sali organici di magnesio tutti caratterizzati da un alta biodisponibilità ed è efficace su un’ampia gamma di situazioni cliniche dai dolori mestruali al mal di testa, dalle coliche ai crampi muscolari.

Come stai già facendo, è di grande aiuto affiancare a alla corretta integrazione anche una dieta di rotazione settimanale, come indicato nei test per la valutazione della infiammazione come Recaller o BioMarkers. Nel tuo caso specifico ci saranno giorni nella settimana in cui evitare gli alimenti appartenenti ai grandi gruppi alimenti di frumento, latte e lieviti e giorni in cui invece reintrodurre questi alimenti.

Al contrario, l’eliminazione completa degli alimenti appartenenti a un grande gruppo alimentare come potrebbe essere quello del latte, del lieviti o del frumento rischia di essere controproducente e porta a un’ulteriore riduzione della tolleranza alimentare. Quando nasciamo siamo allergici e intolleranti a tutto e grazie allo svezzamento impariamo a tollerare tutti gli alimenti.

I giorni di dieta sono indispensabili per ridurre il livello di infiammazione e allontanarsi dal livello di soglia oltre il quale compare la sintomatologia. Diversamente i giorni di libertà e la reintroduzione degli alimenti a cui si è risultati positivi al test è indispensabile per stimolare il recupero della tolleranza e innalzare il livello di soglia.

Oltre alla dieta e ai giusti rimedi naturali se i dolori mestruali sono particolarmente accentuati è possibile intervenire anche con l’agopuntura.

Questa tecnica terapeutica può rappresentare un aiuto estremamente efficace per il trattamento dei dolori mestruali. Un punto come SP6 (Sanyinjiao, il sesto punto del meridiano di Milza), localizzato sulla faccia mediale della gamba quattro dita sopra il malleolo tibiale interno subito dietro il margine tibiale, si è dimostrato efficace anche solo con l’automassaggio, per controllare i dolori mestruali con una durata di oltre tre ore.

A confermarlo una meta-analisi pubblicata nel 2016 su Complementary Therapies in Clinical Practice da un gruppo di ricercatori nigeriani (Abaraogu UO et al. Complement Ther Clin Pract 25:92–105. doi: 10.1016/j.ctcp.2016.09.003). 

Per stimolare i punti di agopuntura non serve necessariamente un ago e a volte è sufficiente anche solo il massaggio. Per un massaggio efficace, dopo aver localizzato il punto, è importante esercitare una pressione decisa ma mai dolorosa per un tempo che può variare da pochi secondo fino a diversi minuti in relazione ai benefici.