Sale, pressione bassa e caldo: che follia!

25 Luglio 2021
Sale, pressione bassa e caldo: che follia!

La maggior parte del sale di sodio che arriva sulla tavola viene da alimenti come i prodotti da forno (dolci e salati), i formaggi, gli insaccati, gli snack in sacchetto e lo scatolame.

Il sale che serve davvero è proprio poco: per raggiungere la quantità minima (0,25 g al dì) bastano ad esempio due uova o 100 grammi di sedano rapa. Per superare ampiamente la quantità massima suggerita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (5 grammi al giorno), d’altra parte, bastano 100 grammi di prosciutto crudo.

Siamo in estate e ne approfitto allora per sfatare il mito dell’effetto benefico del sale nel sostenere la pressione bassa per caldo e afa eccessivi per contrastare l’antico rimedio popolare che prevederebbe la somministrazione di alimenti salati (o addirittura di sale da cucina) in chi abbia la pressione particolarmente bassa.

Il problema vero è che i sali di potassio (albicocche, patate, mandorle, nocciole, frutta e verdura fresca) restano all’interno dei vasi e aumentano (il giusto) la pressione arteriosa contrastando gli effetti della calura, mentre i sali di sodio, presenti ad esempio nella caprese, nella pizza, nei panini e nella focaccia, si posizionano negli spazi extravasali e trattengono liquidi all’esterno dei vasi, provocando il gonfiore di gambe, caviglie e mani, e riducendo soprattutto la pressione arteriosa e facilitando uno stato di stanchezza e di affaticamento.

Quando si parla di pressione bassa e caldo, infatti, l’uso di sodio peggiora la sintomatologia di malessere generale ed è spesso esso stesso il responsabile del senso di stanchezza, affaticamento e gonfiore alle estremità che si tende ad associare alla presenza di calore ambientale. 

Oltre alla necessità di mangiare al mattino e a pranzo cibi poveri di sodio e ricchi di potassio (ad esempio uova con cereali e latte a colazione e insalata di pollo senza formaggi con qualche patata bollita a pranzo) e riservando pizza e pane e prosciutto solo per la cena, un altro intervento è di fatto più efficace. Si tratta dell’uso di magnesio. Il magnesio ha una azione regolatoria sulla pressione arteriosa e, contrastando l’azione del sodio, aiuta a mantenere i fluidi corporei nel sangue (dove mantengono la pressione arteriosa) invece che spostarli nell’interstizio dove danno gonfiore ed edema.

Il cloruro di magnesio, da far preparare al farmacista e da assumere in gocce, è particolarmente efficace in questo senso e decisamente più utile del sale nella gestione della pressione bassa da caldo. Anche il magnesio contenuto nella frutta e nella verdura tipicamente estive è di grande utilità. Albicocche, pesche, anguria… sono tutti alimenti che contengono quantità di magnesio utili, funzionali, e pure gustosi.

Altre formulazioni utilizzabili allo scopo sono MG3 di Zerotox e Oximix 9+ Cardio di Driatec. In queste formulazioni il magnesio è associato a particelle organiche che ne consentono un migliore assorbimento intestinale evitando l’effetto altrimenti lassativo del minerale. 

Il cloruro di sodio (sale da cucina), d’altra parte, è davvero da evitare nei giorni caldi. Esso rappresenta la principale causa di gonfiore delle estremità che spesso è invece attribuito al solo caldo. La scelta il più possibile di alimenti freschi, a basso contenuto di sodio e ad alto contenuto di magnesio e potassio, associati a una abbondante assunzione di acqua, permette un’ottima gestione della sintomatologia pressoria oltre che dei fastidi associati.

È per altro da ricordare che la maggior quota di sale assunta durante la giornata viene non tanto dal sale aggiunto nel piatto, ma piuttosto dagli alimenti, spesso di produzione industriale, che ne contengono in grandi quantità. Basti pensare che, come spiegato nell’articolo “Sale e salute: metodi facili per limitare il sale davvero, facendosi bene con gusto”, solo con una busta di prosciutto si supera il quantitativo massimo di sodio suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’intera giornata.

Per conoscere quali sono gli alimenti che contengono le maggiori quantità di sale, consigliamo la lettura della scheda specificamente dedicata.

Ridurre il consumo di sale giornaliero è per altro una scelta saggia in ogni occasione.

Oltre che ridurre lo sviluppo di ipertensione (questo lo fa davvero), una dieta a basso contenuto di sale riduce la probablità di andare incontro a patologie autoimmuni e fa vivere meglio, con meno gonfiori, dolori e, ad esempio, difficoltà respiratorie.

Un saluto a tutti e buone vacanze.