Quattro modi intelligenti per resistere all’inquinamento

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
9 Novembre 2017
Quattro modi intelligenti per resistere all'inquinamento

DOMANDA

Abito a Milano e sono molto preoccupato per i livelli di inquinamento di questo periodo. Avete qualche suggerimento per potenziare le difese dell’organismo? Grazie e complimenti per il vostro lavoro.

RISPOSTA

Gentilissimo Lettore,

la qualità dell’aria in questo periodo è decisamente scarsa e i livelli di inquinamento sono alti sopratutto in zone metropolitane come Milano che registra in questi giorni la più elevata concentrazione di inquinanti di tutta Italia.

L’eccesso di smog nell’aria è stato correlato specificamente con un aumento dell’incidenza di patologie respiratorie e patologie cardiache, a partire dall’infarto del miocardio fino al mal di testa e alla congiuntivite.

Spesso si pensa che il problema dell’inquinamento sia troppo grande per poter essere affrontato dal singolo mentre gesti semplici come indossare un maglione anziché alzare la temperatura dei termosifoni di casa, chiudere i rubinetti per non sprecare acqua e usare il più possibile i mezzi pubblici o muoversi in bicicletta rivestono grande importanza per ridurre la nostra impronta inquinante sull’ambiente.

Allo stesso modo abitudini utili possono proteggerci nel quotidiano potenziando le capacità difensive e detossificanti del nostro organismo, a partire da un ampio consumo di frutta e verdura.

Broccoli, cavoli e verza, grazie alla presenza di composti solforati, sono gli ortaggi che maggiormente stimolano la capacità di rimozione attiva dall'organismo degli inquinanti.

L’utilizzo di frutti di stagione, ricchi di minerali e vitamine (prima fra tutti la Vitamina C), è d’aiuto per promuovere le capacità antiossidanti dell’organismo.

La natura mette a disposizione in questo periodo frutta e verdura dalla potenti proprietà antinquinamento come, ad esempio, le crucifere. In particolare broccoli, cavoli e verza, grazie alla presenza di composti solforati, sono gli ortaggi che maggiormente stimolano la capacità di rimozione attiva dall’organismo degli inquinanti.

Un lavoro pubblicato nel 2014 da un gruppo di ricerca milanese sull’International Journal of Food Science and Nutrition ha descritto l’azione antinfiammatoria di una semplice integrazione con broccoli sui danni dovuti all’inquinamento e su quelli provocati dal fumo (Riso P et al. Int J Food Sci Nutr 2014;65(1):106–11.).

Oltre a un congruo apporto alimentare è utile integrare la propria alimentazione, soprattutto se si abita in zone particolarmente inquinate. Ad esempio, si utilizzerà 1 compressa a prima colazione di un prodotto come Zerotox Betamune da utilizzare per cicli di circa 20 giorni serenamente ripetibili nel corso dell’inverno. Utile anche l’integrazione di Vitamina C utilizzando, ad esempio, 1 capsula a prima colazione di un prodotto come Ester C Plus 500 da iniziare con i primi freddi e da proseguire per 3-4 mesi.

Anche l’utilizzo di una miscela di minerali come quella contenuta in un prodotto come Oximix Multi+ Complete è utile per garantire un sufficiente apporto di oligoelementi per competere positivamente sull’assorbimento dei metalli pesanti, come il Mercurio, il Piombo, l’Arsenico e così via, riducendo la possibilità di un’intossicazione.

Per verificare i livelli di metalli pesanti nell’organismo è possibile effettuare un Mineralogramma del capello che misura la concentrazione dei minerali, sia quelli buoni che quelli cattivi. In base ai risultati del Mineralogramma sarà possibile definire un’integrazione minerale personalizzata.

Altro aspetto importante è il movimento. Sebbene il tema sia ancora molto discusso, l’attività aerobica favorisce l’ossigenazione dei tessuti, stimola il sistema immunitario e mette l’organismo nelle condizioni migliori per resistere all’inquinamento, anche se si fa sport nelle grandi città. Alcune attenzioni però sono d’obbligo: se si abita in città meglio evitare le ore di punta per le attività all’aperto, e se possibile scegliere aree più sopraelevate o più lontane dal centro e possibilmente non a fianco di arterie di scorrimento importanti.

Oltre a tutto questo, per potenziare le difese dell’organismo dagli agenti inquinanti può essere d’aiuto controllare i livelli di infiammazione da cibo. L’effettuazione di un test come Recaller o BioMarkers è utile per misurare indici infiammatori, come BAFF e PAF, e per identificare gli alimenti a cui si risultata più reattivi. L’impostazione di una schema di rotazione settimanale in base al proprio profilo alimentare personalizzato è utile per ridurre l’infiammazione e stimolare il recupero della tolleranza immunitaria anche nei confronti degli agenti inquinanti.