Dolcificanti: approvata la sicurezza, ma la salubrità?

12 Marzo 2019
Dolcificanti: approvata la sicurezza, ma la salubrità?

I dolcificanti, chiamati anche edulcoranti, sono additivi approvati dall’Unione Europea aggiunti agli alimenti o venduti singolarmente per sostituirsi allo zucchero, con la peculiarità di avere una scarsa o addirittura assente azione di tipo nutritivo.

Sono, di fatto, sostanze con potere calorico molto basso o addirittura nullo.

Comprendono tantissime sostanze differenti, accomunate da un potere dolcificante molto maggiore dello zucchero. Lo scopo del dolcificante è infatti utilizzarne una minima quantità con lo stesso effetto zuccherino del saccarosio.

Si distinguono due categorie di dolcificanti.

I dolcificanti naturali sono composti estratti dalle piante, dotati di un certo contenuto calorico, che, a seconda dell’origine si distinguono in:

  • dolcificanti derivati dagli zuccheri (glucosio, saccarosio, fruttosio);
  • dolcificanti derivati da carboidrati complessi o glicosidi, quali lo stevioside;
  • dolcificanti derivati da polialcoli, quali sorbitolo, xilitolo, mannitolo;
  • dolcificanti derivati da proteine, quali taumatina, miraculina e monellina.

I dolcificanti artificiali sono delle sostanze ottenute per sintesi chimica, a elevato potere dolcificante e basso potere nutritivo. Conferiscono una sensazione dolce molto persistente, simile a quella del saccarosio, ma di intensità molto superiore e senza il retrogusto amaro tipico di alcuni dolcificanti naturali.

Rientrano nella categoria di additivi chimici, e come tali sono sottoposti alla normativa che disciplina gli additivi alimentari, che prevede l’obbligo di riportare in etichetta il tipo di composto presente.

I dolcificanti artificiali più comunemente utilizzati nell’industria alimentare sono: saccarina, acesulfame K, aspartame, ciclammati, sucralosio e neotame.

I dolcificanti sono sicuri?

La sicurezza dei dolcificanti in termini di salute sull’essere umano è stata ampiamente rivista e valutata da una varietà di autorità competenti tra cui l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e altre autorità nazionali quali la Food and Drug Administration degli Stati Uniti.

I dolcificanti sono sicuri dal punto di vista alimentare, ma non apportano benefici in termini di salute sul nostro organismo.

Tutti i dolcificanti esaminati sono approvati e considerati sicuri nell’Unione Europea. Tuttavia, il fatto che siano sicuri e approvati nella loro sicurezza alimentare non significa che siano raccomandati.

A tal proposito è stata recentemente pubblicata una review scientifica sul British Medical Journal che ha valutato oltre cinquanta lavori pubblicati proprio per dimostrare se l’introduzione dei dolcificanti in sostituzione allo zucchero potesse avere qualche impatto benefico sulla salute.

Tale review ha mostrato come non ci siano risultati significativi in termini di salute qualora vi sia la sostituzione di zucchero con dolcificante.

In questo studio sono stati analizzati diversi parametri: sono stati valutati i dolcificanti in relazione alla pressione arteriosa, in relazione al peso, in relazione ad alcuni parametri correlati al diabete e la conclusione generale fatta dagli autori è che la sostituzione dello zucchero con dolcificanti non apporta benefici in termini di salute nel nostro organismo quindi i dolcificanti sono prodotti sicuri, ma non sono salutari, ovvero non migliorano il nostro stato di salute.

Non si sono evidenziate significative differenze sul controllo del peso. Comparando il peso corporeo di soggetti adulti a cui è stato somministrato lo zucchero o un dolcificante non si sono evidenziate differenze sulla perdita di peso nonostante un apporto calorico minore. Inoltre, non si è osservata differenza alcuna utilizzando dolcificanti naturali o artificiali o combinazioni di entrambi. Per tali motivi i dolcificanti non possono essere consigliati con lo scopo di perdere peso.

Anche sul diabete e sul controllo glicemico non sono state osservate differenze significative tra l’utilizzo o meno del dolcificante. Tali studi hanno avuto l’obiettivo di valutare i livelli di insulina plasmatici, resistenza all’insulina e funzione delle cellule beta e l’utilizzo dei dolcificanti non ha mostrato cambiamenti in tali attività, a dimostrare come i dolcificanti abbiano lo stesso effetto dello zucchero sui livelli glicemici.

Pertanto, il consumo di dolcificanti non ha dimostrato alcun beneficio in termini di salute sul controllo dei livelli di glicemia.

Quindi meglio il dolcificante naturale?

I dolcificanti naturali hanno conquistato una certa popolarità a causa di una maggiore domanda di ingredienti biologici e naturali tra i consumatori. Pertanto, quando si parla di naturale oggi si pensa sia sicuro.

Nell’ambito dei dolcificanti tuttavia bisogna specificare che l’estrazione di composti con lo scopo di dolcificare è un processo industriale che di naturale ha ben poco. Basti pensare ai polioli, che si definiscono naturali perché naturalmente contenuti negli alimenti, eppure quelli che si trovano in commercio vengono estratti dall’amido di mais attraverso un processo industriale.

Uno studio recentemente pubblicato sull’European Journal of Clinical Nutrition ha studiato l’effetto di zucchero, dolcificanti artificiali e naturali sui profili glicemici delle 24 ore.

I dolcificanti utilizzati nello studio sono stati due dolcificanti naturali, la stevia e il monk fruit, un dolcificante artificiale quale l’aspartame e infine il saccarosio.

Tale studio ha evidenziato come la sostituzione di zucchero nelle bevande con dolcificanti artificiali o naturali non apporta differenze significative sui profili glicemici delle 24 ore. Inoltre, la concentrazione di glucosio non era significativamente differente neanche nelle due ore successive e nel monitoraggio del giorno seguente.  

Pertanto, i dolcificanti potrebbero essere utilizzati in termini di sicurezza, stando attenti a non superare le dosi consigliate (affinché non risultino tossici), ma in termini di salubrità è bene tenere a mente che non esistono a oggi evidenze scientifiche per poter escludere dei problemi in termini di salute nel lungo termine.

Cosa preferire dunque, i dolcificanti o lo zucchero?

Allo stato di oggi esistono delle linee guida che ci raccomandano un basso consumo di zucchero, mentre per quanto riguarda i dolcificanti non vi è nessuna raccomandazione di consumarli. Per tali motivi rimane valida la raccomandazione di evitare ove possibile lo zucchero aggiunto, ma consumare zucchero rispetto al dolcificante poiché ad oggi non vi è  nessuna prova del fatto che sostituire lo zucchero con il dolcificante sia benefico per la nostra salute.

Il consumo di zucchero sporadico e non quotidiano, all’interno di un contesto sano e variato è possibile. Un’occasione da celebrare, uno sgarro, un’uscita con gli amici sono validi motivi per concedersi ogni tanto l’utilizzo di zucchero in totale serenità.

Lo zucchero non è il male assoluto se usato in maniera intelligente. L’eccessiva quantità e l’utilizzo sistematico possono invece determinare effetti deleteri sulla salute.