Uso continuativo di lassativi correlato a demenza e declino cognitivo

10 Settembre 2023
Uso continuativo di lassativi correlato a demenza e declino cognitivo

Demenza e declino cognitivo sono patologie che hanno numerose cause e infatti, su Eurosalus, abbiamo già parlato della glicazione, dell’uso inappropriato di sonniferi e della carenza di alcuni minerali o vitamine come di alcune delle possibili cause.

Negli articoli “Alzheimer, declino cognitivo e Metilgliossale: i danni che si possono prevenire”, correlato alla relazione tra l’eccesso individuale di zuccheri e la demenza e “Insonnia e benzodiazepine: rischio aumentato di declino cognitivo”, correlato alla neurodegenerazione associata all’uso continuativo di benzodiazepine, abbiamo considerato alcune delle ricerche più attuali in questo campo.

La facilitazione del declino cognitivo dovuta ai lassativi, invece, non dipende da un effetto diretto della sostanza sul tessuto nervoso ma con tutta probabilità proprio dall’azione di “trascinamento fecale” attuata sull’intestino. 

Questa ricerca, pubblicata nel 2023 sulla prestigiosa rivista Neurology, ha evidenziato che l’uso regolare di lassativi da banco è collegato a un significativo aumento del rischio di demenza, in particolare tra coloro che utilizzano più tipi di lassativi o lassativi osmotici (tra questi il Macrogol, come presente nel Movicol, e il Lattulosio, come presente nel Laevolac).

L'uso continuativo di lassativi è spesso giustificato da una condizione infiammatoria intestinale che può essere affrontata e risolta con una dieta personalizzata.

Gli stessi prodotti appena citati sono comunque ottimi prodotti per un uso temporaneo e si tratta di sostanze che hanno sapientemente superato i problemi posti dall’uso di lassativi irritanti (senna, cascara eccetera) che creano un danno diretto alla mucosa intestinale. 

Il vero problema, che emerge dalla ricerca, è quello dell’uso continuativo di lassativi e del passaggio da uno all’altro per ottenere il “beneficio intestinale”. Lo studio ha valutato i dati della UK Biobank e tra gli oltre 500.000 adulti di mezza età o anziani valutati, coloro che hanno riferito di fare uso regolare di lassativi avevano un rischio aumentato del 51% di demenza per qualsiasi causa, rispetto alle persone che invece non ne facevano uso regolare.

Il rischio di facilitazione del declino cognitivo è decisamente aumentato (64% in più, cioè circa una volta e mezza) in chi utilizza ripetutamente lassativi osmotici, rispetto ai coetanei che non ne fanno uso.

L’uso di più tipi di lassativi, compresi quelli che formano massa, che ammorbidiscono le feci o che stimolano le feci, determina un rischio aumentato del 90% cioè circa doppio, rispetto a coloro che non ne usano o che li usano occasionalmente. 

In un comunicato stampa (ripreso anche in un articolo di Medscape), uno dei ricercatori dello studio, il dottor Feng Sha, PhD, dell’Accademia cinese delle scienze di Guangdong, ha spiegato che «La stitichezza e l’uso di lassativi sono comuni tra gli adulti di mezza età e anziani, tuttavia, l’uso regolare di lassativi può modificare il microbioma dell’intestino, con possibili ripercussioni sulla segnalazione nervosa dall’intestino al cervello o con l’aumento della produzione di tossine intestinali che possono influenzare il cervello».

Il nostro pensiero è più legato al possibile malassorbimento legato alla disfunzione intestinale.

Nella pratica clinica del centro SMA in cui lavoro, i percorsi terapeutici legati alla colite e al malassorbimento evidenziano quasi con costanza carenze di folati, di vitamina D3, di zinco e di altre sostanze minerali, tutte indispensabili per il mantenimento anche dell’efficienza cerebrale. 

La sindrome del colon irritabile, uno dei “cavalli di battaglia” del nostro centro, grazie anche alla pubblicazione internazionale di lavori sulla sua terapia, ottenuta attraverso un controllo personalizzato dell’alimentazione, può essere certamente una delle concause del disagio intestinale per la presenza di irritazione intestinale, malassorbimento di minerali e vitamine, alterazioni del microbioma e ovviamente stipsi o diarrea alternata. 

L’esercizio fisico, il controllo personalizzato dell’alimentazione, il corretto apporto di fibra e la giusta idratazione sono tutti strumenti di riequilibrio della regolarità intestinale.

Occuparsi della propria pancia in modo personalizzato, senza escludere il ricorso a qualche lassativo occasionale (che non ha connessioni con il declino cognitivo) può consentire di stare bene, di nutrirsi adeguatamente nel rispetto dei propri bisogni e di ridurre al minimo rischi inutili di degenerazione neurologica per motivi sicuramente affrontabili con un po’ di buon senso e, quando serve con un aiuto medico personalizzato.