Le fibre amiche del cuore, e di molto altro


di Michela Carola Speciani
04 Aprile 2013

Nei giorni scorsi, esce su Stroke un articolo che punta alla rianalisi di dati precedentemente pubblicati, riguardo la relazione tra consumo di fibra e probabilità di andare incontro a infarto.

Naturalmente l'associazione è stata quella di un minor numero d'infarti, tra chi mangiava più fibra. I dati sono per altro sostenuti da altre analisi statistiche, tra le quali si segnala quello pubblicato in febbraio sull'European Journal of Epidemiology e condotto dal Dipartimento di Neurologia del Jinling Hospital, a Nanjing, in Cina.

Quello su cui bisogna riflettere non è tuttavia la fibra in quanto tale, anche se essa riduce tra e atre cose l'assorbimento di colesterolo a livello intestinale, bensì ciò che il consumo di fibra significa: innanzitutto una scelta preferenziale di cereali integrali e di carboidrati ad impatto glicemico basso, il che si è dimostrato avere un impatto positivo sulla salute dei vasi. In secondo luogo, significa assunzione di frutta e verdura che, tra le altre cose per azione degli antiossidanti in esse contenuti, possono essere alleate particolari nel controllo delle stesse variabili.

La relazione tra controllo della glicemia e salute dei vasi e dell'apparato cardiocircolatorio è nota da tempo ed è specchio di uno stato di salute che vale alla stessa maniera per la persona nella sua integrità: la fibra ad esempio protegge si il cuore dagli infarti, ma lo fa anche per il cancro alla mammella.

Soluzioni semplici come scegliere carboidrati integrali, abbinare a ogni pasto carboidrati e proteine, integrare più frutta e verdura nella propria alimentazione, rappresentano vie significative per ridurre la fame, migliorare la gestione dell'appetito, controllare la linea, e stare meglio in maniera complessiva, agendo in maniera attiva per la salvaguardia del proprio tessuto vascolare, del proprio cuore, e del proprio organismo.