Artrite e artrosi

Sinonimi: Disturbi artro-reumatici, Osteoartrite, Reumatismi, Cervicalgia, Cervicale, Lombalgia, Mal di schiena, Infiammazione articolare
di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo

Nel loro complesso, artrite e artrosi sono tra le malattie più frequenti dell’umanità e sono legate per la maggior parte al fatto che, nell’evoluzione della specie umana, un giorno un nostro antenato si è alzato in piedi e ha cominciato a camminare eretto; fatto vantaggioso per alcuni aspetti, ma indubbiamente nocivo per l’equilibrio delle nostre ossa.

Una seconda causa di questa situazione è la civilizzazione stessa; mentre non si riesce infatti a identificare tra gli animali selvatici una cospicua presenza di disturbi artro-reumatici, questi sono invece frequentissimi tra gli animali (e quindi non solo tra gli uomini) addomesticati e in cattività.

Poiché non è pensabile tornare “selvaggi” per migliorare la condizione delle nostre ossa, si può invece intervenire sul nostro organismo per cercare di contenere quanto più possibile i danni derivanti dai disturbi artro-reumatici limitando, nelle situazioni in cui è possibile, l’utilizzo dei farmaci antinfiammatori che, anche se utilissimi nei casi acuti e usati per pochi giorni, sono tra i farmaci con i maggiori effetti collaterali se utilizzati cronicamente.

 Sintomi

Prima di tutto è indispensabile chiarire alcuni concetti e alcuni termini su cui spesso esiste confusione.

Classicamente si possono definire disturbi reumatici tutti i dolori che derivano da un coinvolgimento delle ossa, delle articolazioni e dei muscoli a esse vicini.

Reumatismo, invece, è un termine che può essere inteso in due sensi: il primo è quello di dolori che “girano” (dal verbo greco “réo“, che significa appunto “scorrere, vagare“) effettivamente per il corpo, colpendo una o più articolazioni, e viene usato in senso non specifico; il secondo è, invece, più specifico e fa riferimento a un coinvolgimento delle strutture ossee e cartilaginee delle articolazioni, dipendente da una reazione autoimmune innescata da una precedente infezione contratta anche molti anni prima del manifestarsi della sintomatologia (come ad esempio le tonsilliti da streptococco) e che coinvolge però anche altre strutture dell’organismo come le articolazioni, il cuore, i reni e il sangue: per questo si dice “reumatismo del sangue” di cui quasi tutti hanno sentito parlare, ma di cui pochi conoscono l’esatto significato.

All’interno dei reumatismi intesi in senso largo e non specifico, vi sono numerose forme patologiche particolari, riconducibili però poi al sintomo specifico del dolore in determinati momenti o posizioni.

Su questi due termini si inserisce, a complicare il tutto, il concetto di artrosi, che può essere causa stessa dei dolori reumatici ed è legata all’invecchiamento e all’usura delle articolazioni. Spesso si parla di artrosi in riferimento alla colonna vertebrale, per cui chi dice di avere “la cervicale” ha in realtà una “artrosi cervicale”, e così via per chi ha “la lombare”, eccetera.

L’artrosi cervicale poi, di per sé, può provocare (e usiamo la cervicale come esempio) delle sofferenze a carico dei nervi o dei muscoli vicini, quindi scatenare, per esempio, una nevrite del braccio, di cui non ha “colpa” il braccio, ma il collo.

Inoltre, bisogna sapere che l’artrosi non è una malattia in assoluto, in quanto corrisponde a un normale invecchiamento delle articolazioni; è una malattia quando compare il dolore che infastidisce e immobilizza, ma potremmo trovarci di fronte a una vecchietta con un’avanzata artrosi cervicale che tuttavia non soffre assolutamente di dolori e, al contrario, a una giovane donna con una modesta artrosi, ma con dolori molto intensi.

Questo dipende dal fatto che intorno alle ossa artrosiche esistono dei muscoli che possono essere più o meno contratti e infiammati. Se sono morbidi e rilassati, il dolore può non comparire; se invece sono duri e tesi, anche semplicemente per cause nervose o per le preoccupazioni, ecco che i nervi intorno vengono compressi e irritati e si genera dolore locale e anche a distanza (dolori lungo il braccio, alle mani, formicolii, eccetera).

Un altro termine da capire è la parola artrite. Questa sta a indicare un fatto acuto. Così, per esempio, chi ha il ginocchio gonfio e dolente dopo una caduta avrà un’artrite (cioè un’infiammazione dell’articolazione del ginocchio) dovuta al trauma recente.

Chi ha già l’artrosi del ginocchio può avere delle fasi in cui il ginocchio improvvisamente fa più male, è gonfio, quasi immobilizzato, e questo significa che si sta soffrendo di una “fase artritica” di quella articolazione.

Quindi è importante sapere che su un fondo artrosico possono insorgere anche delle fasi artritiche acute, che saranno trattate in maniera diversa.

Di fronte a problemi artro-reumatici è sempre bene che ci sia una valutazione medica specifica, per identificare le possibili cause, che possono essere sia ossee (invecchiamento e altro), sia metaboliche (gotta, osteoporosi ecc), sia infettive (reumatismo), sia immunologiche (artrite reumatoide) e così via.

A quel punto però, prima di servirsi solo di farmaci antinfiammatori, analgesici vari e cortisonici, che in molti casi sono indispensabili almeno nelle fasi acute, può essere utile intervenire con un approccio integrato consentendo, anche in chi inizia a curarsi molto tardi, quanto meno di poter ridurre l’assunzione dei farmaci ai minimi dosaggi.

 Trattamento

Dieta

Nel caso di forme reumatiche articolari, cioè nel caso di artrite, artrosi e comunque di dolori artro-reumatici e muscolari, la componente infiammatoria è sempre molto intensa, e recenti studi hanno confermato l’assoluta importanza di studiare l’eventuale presenza di un aumento dei livelli di infiammazione da cibo.

L’impostazione di una dieta di rotazione basata sul proprio personale profilo alimentare (ottenuto attraverso test come Recaller e BioMarkers) è utile a ridurre l’infiammazione di fondo e conseguentemente i dolori e l’evoluzione della malattia stessa, spesso consentendo di ridurre anche il dosaggio dei farmaci antinfiammatori.

Sul piano dello stile di vita, può sembrare strano, ma il modo migliore per combattere i dolori articolari è fare in modo che l’attività fisica sia parte integrante della propria quotidianità.

Fare movimento permette di mantenere un tono muscolare adeguato, utile per stabilizzare le articolazioni e ridurre il dolore. Non è necessario correre tutti i giorni la maratona o fare tre ore filate di palestra, è sufficiente una passeggiata a passo svelto in pausa pranzo, un po’ di step davanti al telegiornale la mattina appena svegli o una nuotata in piscina nel weekend.

Allo stesso modo il corretto bilanciamento di carboidrati e proteine a tutti i pasti, così come l’utilizzo di cereali integrali, è il modo migliore per garantire il corretto apporto di proteine indispensabili per mantenere un corretto tono muscolare.

Agopuntura

L’agopuntura può essere applicata a un larghissimo numero di patologie e sintomi che spaziano dalla rinite allergica all’ipertensione, ma da il meglio di sé nell’ambito delle patologia osteoarticolari e della gestione del dolore in cui si è dimostrata efficace praticamente in ogni distretto corporeo.

Una meta-analisi, pubblicata ad agosto di quest’anno su Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine da un gruppo di ricerca di Shanghai, ha mostrato come l’agopuntura sia efficace nel controllo del dolore in brevissimo tempo con risultati migliori rispetto alla sham acupuncture, la finta agopuntura, utilizzata come placebo, ma soprattutto rispetto alla somministrazione di antinfiammatori e senza sostanziali effetti collaterali (Xiang A et al. Evid Based Complement Alternat Med 2017).

Questo deve spingere a rivalutare l’utilizzo dell’agopuntura in quest’ambito, soprattutto se si aggiunge il dato sulla persistenza della riduzione del dolore fino a oltre un anno dall’interruzione delle sedute, dimostrato da un’altra meta-analisi pubblicata su Pain sempre nel 2017 (MacPherson H et al. Pain 2017;158(5):784–93).

Vitamine e minerali

La funzione di singoli minerali come il Magnesio, il Manganese, il Rame, il Potassio e lo Zinco è di ridurre i gonfiori e migliorare la funzione delle cellule della cartilagine, ridurre gli stati di contrattura muscolare e migliorare la circolazione, apportare i costituenti necessari al giusto nutrimento delle ossa e dei nervi e sviluppare un’azione antinfiammatoria generale.

Come trattamento di fondo è possibile utilizzare una capsula di un prodotto come Oximix 3+ Allergo, che da un lato svolge un’ottima azione antinfiammatoria e dall’altro è d’aiuto nel ridurre le contratture muscolari che spesso accompagnano i disturbi artro-reumatici.

In tutte le situazioni di sofferenza osteoarticolare è interessato anche il metabolismo dell’osso e delle cartilagini, quindi l’integrazione alimentare mirerà a mantenere gli apporti sufficienti di Vitamina C, Vitamina D, Vitamina B6 e inoltre dei diversi minerali necessari, cioè Calcio, Fosforo e Magnesio.

In particolare il Magnesio svolge una buonissima azione decontratturante a livello della muscolatura aiutando a ridurre i dolori e migliorando il movimento. Si utilizzerà ad esempio un prodotto come Zerotox MG3 al dosaggio di una compressa durante la prima colazione e una compressa a cena anche per lunghi periodi.

Molto utile anche l’integrazione di acidi grassi polinsaturi che svolgono una potente azione antinfiammatoria. Si utilizzerà ad esempio un prodotto come Zerotox Ribilla al dosaggio di due perle a prima colazione e due perle a cena anche per cicli terapeutici prolungati.

Fitoterapia

In tutti i disturbi artro-reumatici la fitoterapia può dare degli ottimi risultati di riequilibrio.

Estratti fitoterapici come l’Harpagophytum procumbens, meglio conosciuto come Artiglio del diavolo, la Curcuma longa e la Boswellia serrata, ad esempio, svolgono tutti un ottima azione antinfiammatoria a livello articolare e muscolare e aiutano a riprendere velocemente la funzionalità e il movimento.

Sebbene siano efficaci anche singolarmente, utilizzandoli insieme spesso si ottengono risultati migliori. È possibile ad esempio intervenire con un prodotto come Artrowell, al dosaggio di una capsula a prima colazione e una a cena, per cicli di 2-3 mesi serenamente ripetibili nel corso dell’anno, in cui il giusto bilanciamento di minerali come manganese, rame, zinco e molibdeno insieme ad estratti fitoterapici importanti per la loro azione antinfiammatoria si rivela spesso efficace nel controllo dei dolori articolari.

Nelle situazioni più acute e invalidanti è possibile aggiungere un altro prodotto come Curcumina Redox. Questa nuova formulazione favorisce l’assorbimento dei curcuminoidi potenziando l’effetto antinfiammatorio e antidolorifico della Curcuma. Si utilizzerà una capsula a prima colazione per cicli di circa un mese, ripetibili nel corso dell’anno quando necessario.

Rimedi

Nella tradizione medica omeopatica, in caso di artrite e artrosi alcuni medicinali omeopatici possono essere utilizzati efficacemente in affiancamento alla terapia farmacologica. Di seguito vengono citati i prodotti indicati in questi casi senza specificare la “malattia” per cui sono indicati, perché il medicinale omeopatico è da scegliere in base alla sintomatologia presentata dal soggetto e in base all’eziopatologia della malattia.

Quindi, sia che il dolore sia da “cervicale” oppure da “lombare”, se le caratteristiche del dolore sono quelle, per esempio, di Rhus toxicodendron, il rimedio andrà bene sia per un caso che per l’altro, sia che il dolore sia acuto (nel qual caso si prenderanno 3-4 granuli 3-4 volte durante la giornata), sia che il dolore sia cronico (nel qual caso si manterrà l’assunzione di 5 granuli al mattino a digiuno anche per 2 o 3 mesi consecutivi, aumentando il ritmo delle assunzioni in caso di riacutizzazione del dolore).

Rhus toxicodendron 15 CH: il dolore è di preferenza legato all’immobilità, ci si sente male quando si sta seduti fermi a lungo, o di notte a letto. Sono molto dolorosi i primi movimenti, ma quando ci si è scaldati il dolore migliora; dopo uno sforzo prolungato il dolore, però, ricompare. I dolori sono soprattutto su tendini, legamenti e articolazioni e sono peggiorati dal freddo e dall’umidità mentre sono migliorati dal caldo.

Dulcamara 15 CH: per il dolore che insorge dopo l’esposizione al freddo-umido, comprendendovi anche le sudate di fine estate senza coprirsi prima che scenda la sera, o gli sbalzi termici da aria condizionata. Il dolore, ovunque esso sia, migliora un poco con il movimento e con il calore; il rimedio è utile sia in un fatto acuto sia in un fatto cronico.

Bryonia 5 CH o 7 CH: è il prodotto per eccellenza delle sinoviti, cioè dei versamenti e delle infiammazioni interne alle articolazioni, ma è anche uno dei rimedi più usati in genere per i dolori artro-reumatici, purché i dolori abbiano queste caratteristiche: migliorano nettamente stando immobili e peggiorano al minimo movimento della parte colpita; migliorano con il calore locale anche se generalmente chi ne ha bisogno è una persona che non sopporta il caldo; peggiorano toccando la parte infiammata, ma migliorano facendo un’ampia pressione o un buon bendaggio. Utile in casi sia acuti sia cronici.

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