Bartolinite

Sinonimi: Bartolinite, Ghiandola del Bartolini, Cisti del Bartolini
di Attilio Speciani - Allergologo e Immunologo Clinico

La bartolinite, da molti conosciuta come ascesso della ghiandola del Bartolini, è una delle forme ascessuali più fastidiose che ci siano. La bartolinite, cioè l’infezione della ghiandola, compare spesso in relazione all’attività sessuale, ma anche senza nessuna attinenza con questa; una piccola ghiandola situata nel contesto delle piccole labbra della vagina (ghiandola del Bartolini), inizia a gonfiarsi e a fare un male notevole.

L’attività sessuale può essere la causa scatenante ma non è la causa del disturbo. Per capire perché il disturbo si ripresenta frequentemente si devono indagare le condizioni di infiammazione sottostanti e valutare gli aspetti nutrizionali che la condizionano. 

Quando si infiamma, la ghiandola raggiunge talvolta anche le dimensioni di una albicocca e in molti casi si deve arrivare a incidere l’ascesso per superare l’infezione acuta, e in seguito a effettuare un intervento chirurgico per eliminare la ghiandola che continua ad infettarsi.

 Sintomi

La prima volta che Maura scoprì di avere un rigonfiamento strano, proprio lì, in mezzo alle sue piccole labbra, restò molto sorpresa. Aveva letto di una possibile ghiandola o cisti del Bartolini, ma in tutta la sua vita non aveva mai avuto occasione di sentirla e quindi non la riteneva una possibile preoccupazione. Lo spavento iniziale (un gonfiore? un linfonodo? un qualcosa di ignoto?) lasciò gradualmente il posto ad un dolore veramente insopportabile, e quando arrivò in Pronto Soccorso le sembrava di essere un personaggio da barzelletta, camminando a gambe larghe con dolori simili a quello di un dente infiammato che le impedivano quasi di muoversi.

La prima volta in ospedale incisero e drenarono l’ascesso, e Maura credette che a quel punto le sue preoccupazioni sarebbero finite, ma come purtroppo avviene sovente, l’infezione iniziale era già il segno di una condizione infiammatoria possibilmente legata al suo squilibrio alimentare e di una riduzione delle difese antinfettive naturali dell’organismo. Così nel corso del primo anno un episodio analogo si presentò per altre 4 volte e dovette incidere la ghiandola ancora una volta, rimpinzandosi nelle altre occasioni con megadosi di antibiotici, che in aggiunta le provocarono ogni volta un episodio di candida.

Fu dopo avere rinunciato ad un viaggio (la ghiandola si infettò 2 giorni prima della partenza per le ferie) e avere vissuto malamente il successivo (la ghiandola si infettò 2 giorni dopo la partenza) che decise di cercare altre strade, prima di arrivare ad un intervento spesso fastidioso. Iniziò allora a risistemare la propria alimentazione in modo da ridurre l’aspetto infiammatorio generale e l’infiammazione da cibo, identificando con il test PerMè, che studia infiammazione da alimenti e glicazione, gli alimenti responsabili del suo personale stato infiammatorio e scoprendo che grazie alla sua nuova impostazione alimentare anche il suo mal di testa e l’acne migliorarono notevolmente.

Poi iniziò l’assunzione di integratori a base di Zinco, Rame e Manganese per migliorare le capacità antinfettive dell’organismo (Oximix 1+ oppure Oximix 2+) e imparò ad usare l’olio essenziale di melaleuca, sia per applicazioni locali sia prendendolo per bocca. Questo olio è uno dei rimedi antibiotici naturali più efficaci che esista ed è sicuramente una delle armi vincenti nei confronti delle forme ascessuali.

Per qualche mese Maura portò sempre con sé anche della Ribilla (antinfiammatorio naturale di cui prendere 4/5 perle al giorno all’inizio dei sintomi) e prendendo per un lungo periodo una compressa al giorno di Glucontrol Base (Zerotox). A distanza di un anno Maura aveva avuto un accenno di inizio di Bartolinite per 2 volte, prontamente regredito con l’uso dei medicinali segnalati, e null’altro, godendosi finalmente le vacanze, l’intimità serena con il proprio compagno e i viaggi che aveva programmato.

 Trattamento

Il trattamento immediato, ai primi segni di gonfiore o dolore locale, va effettuato con una sostanza naturale ad azione antinfiammatoria, come l’Olio di Perilla in perle da 750 mg (4/5 al giorno) riducendo poi l’assunzione in relazione al beneficio ottenuto, nel volgere di qualche giorno. Utile usare per un periodo prolungato, in affiancamento alla dieta, una compressa al giorno di Glucontrol Base e una capsula di Oximix 1+ Immuno. 

 Fitoterapia

In tutte le forme ascessuali è di estrema importanza l’uso di un antibiotico e antifungino naturale come l’olio essenziale di Melaleuca di cui prenderne 3-4 gocce per 4-5 volte al giorno e la frequenza delle assunzioni deve andare a scalare progressivamente, nel volgere di 3-4 giorni con il miglioramento della situazione.

L’azione antinfiammatoria di un fitoterapico come l’Olio di Perilla in perle da 750 mg (4/5 al giorno in fase acuta, 1 al giorno durante la prima colazione come prevenzione) consente di mantenere controllata la tendenza a generare ascessi. 

 Oligoelementi

In Fase acuta va usato il Rame, presente in composizioni come Oximix 1+, assumendone una capsula 5 ml in abbondante acqua o succo ogni 8 ore fino a risoluzione dell’ ascesso. 

 Altro

Quando esiste la tendenza a ripetere episodi di ascesso della ghiandola del Bartolini, ci si deve domandare quali siano gli aspetti di squilibrio dell’intero organismo.

Nella nostra pratica clinica, una volta esclusa la componente legata a indumenti stretti o che impediscono al respirazione locale (jeans stretti, collant sistematici) gli elementi che di solito sono compromessi o alterati sono quelli di tipo nutrizionale (infiammazione da cibo), di tipo disbiosico (Candidosi vaginale o intestinale), e quelli di carente integrazione vitaminico minerale. Anche un’alimentazione troppo ricca di carboidrati, con il conseguente eccesso di insulina può contribuire a mantenere nel tempo la ripetizione di questi episodi.

In genere quindi si lavora sulla integrazione minerale per un lungo periodo (1 dose al giorno di Oximix 1+) e si valuta l’infiammazione da cibo sottostante (i gruppi alimentari più frequentemente coinvolti riguardano latte, lievito e sostanze fermentate) attraverso uno dei test GEKLab. A volte basta mantenere un approccio dietetico minimo, come quello richiesto ai ragazzi fino ai 14 anni di età, con due giorni di dieta vera alla settimana.

Per ottenere un’azione di sostegno alle difese immunitarie e contemporaneamente riequilibrare l’intero organismo, è sicuramente necessario tenere in considerazione i valori di Vitamina D3, compensandoli quando necessario. 

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