Sappiamo davvero cosa mangiamo? Tutto quello che c’è da sapere sugli alimenti ultraprocessati

15 Maggio 2025
Sappiamo davvero cosa mangiamo? Tutto quello che c'è da sapere sugli alimenti ultraprocessati

Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di “alimenti ultraprocessati”, ma cosa significa davvero questo termine? E perché il loro consumo crescente potrebbe rappresentare un rischio per la nostra salute?  

Gli alimenti ultraprocessati o UPF (Ultra Processed Food) sono tutti quegli alimenti confezionati che hanno subito diversi processi di trasformazione industriale. Lo scopo dell’ultra-trasformazione è creare prodotti alimentari convenienti (durevoli, pronti al consumo), attraenti (super-gradevoli) e altamente redditizi (ingredienti a basso costo). 

I cibi ultra-processati contengono una lunga lista di ingredienti di cui molti sono additivi artificiali (coloranti, emulsionanti, edulcorante o addensanti) utili allo scopo di esaltarne i sapori e renderne più gradevole la consistenza. 

Esempi comuni sono merendine confezionate, biscotti e dolci industriali, snack salati, bevande zuccherate, piatti pronti, cereali da colazione zuccherati.  

Perchè sono un problema per la salute? 

Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato un’associazione tra il consumo regolare di alimenti ultraprocessati e un aumento del rischio di: 

  • sovrappeso e obesità
  • diabete di tipo 2
  • ipertensione
  • patologie cardiovascolari 
  • alterazioni del microbiota intestinale 

Il problema non è solo legato ai numeri in etichetta (calorie, zuccheri, grassi), ma alla scarsa qualità nutrizionale complessiva, alla presenza di ingredienti artificiali e al loro effetto sul comportamento alimentare: tendono infatti a creare dipendenza, allo stesso modo dell’alcol e del tabacco. 

Come riconoscerli?

Un modo semplice per riconosce un alimento ultraprocessato è leggere l’etichetta: 

  • Elenco ingredienti molto lungo (5 o più ingredienti)
  • Presenza di additivi, emulsionanti, edulcoranti, addensanti
  • Ingredienti che non useresti mai in cucina (es. sciroppo di glucosio/fruttosio, maltodestrine, grassi idrogenati)
  • Aspetto e gusto “artificiali”

Cosa scegliere al posto degli ultraprocessati?

L’obiettivo non è cercare la perfezione, eliminando tutto ciò che non è naturale, ma limitare il consumo abituale di prodotti ultraprocessati, privilegiando alimenti il più possibile freschi, poco lavorati e cucinati in casa. 

Esempi di alternative: 

  • Yogurt greco bianco naturale con frutta fresca e fiocchi di avena anzichè yogurt aromatizzato con cereali zuccherati 
  • Pane integrale a lievitazione naturale invece del pancarrè industriale 
  • Frutta fresca o frutta secca al posto degli snack dolci confezionati 
  • Piatti semplici fatti in casa al posto di zuppe pronte, pizze surgelate, hamburger 

Ridurre gli alimenti ultraprocessati non significa rinunciare al gusto o alla praticità, ma fare scelte più consapevoli per la nostra salute a lungo termine. 

Un’alimentazione equilibrata parte dalla qualità degli ingredienti e dalla loro lavorazione: tornare a cucinare, anche in modo semplice, è uno dei gesti più importanti per prenderci cura di noi.