Diabete: quando la guarigione passa dalla tavola

14 Marzo 2019
Diabete: quando la guarigione passa dalla tavola

La relazione tra diabete di tipo 2, stile di vita e abitudini nutrizionali non è di certo una novità, e per questo ce ne siamo già occupati in varie occasioni.

Quello che però appare sempre più evidente è come degli interventi volti a correggere le abitudini quotidiane sono in grado di fare una differenza enorme nel lungo termine, portando a risultati che spesso si credono irrealistici od impossibili.

È di recente pubblicazione su Lancet Diabetes & Endocrinology, un’importante rivista scientifica, un articolo riportante i risultati di un ampio studio che ha coinvolto circa 300 soggetti seguiti per oltre 2 anni.

Questi individui erano tutti sovrappeso od obesi, con una storia di diabete di tipo 2 di meno di 6 anni (senza terapia insulinica) e sono stati divisi in due gruppi: un gruppo ha ricevuto la terapia standard, l’altro invece è stato sottoposto a modifiche nutrizionali (con una dieta ipocalorica con soli pasti sostitutivi per 12-20 settimane e una progressiva reintroduzione dei vari alimenti nelle successive 2-8 settimane).

Dopo due anni dalla fine dello studio, circa 1 soggetto su 3 manteneva la completa remissione del diabete.

I risultati dopo due anni dalla fine del periodo di intervento sono stati impressionanti: l’11% dei soggetti sottoposti a intervento nutrizionale manteneva una riduzione del peso di almeno 15 kg e il 36% (più di 1 su 3!) aveva ottenuto una remissione completa del diabete, senza quindi la necessità di assumere terapia antidiabetica.

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Analizzando ulteriormente i dati, si è visto come in chi aveva mantenuto una riduzione del peso di almeno 10 kg la percentuale di remissione del diabete saliva al 64%, sottolineando in maniera ancora più netta l’importanza di controllare la propria composizione corporea per ottenere risultati importanti e duraturi.

Un dato ancora più interessante? Questo studio è stato condotto in un setting di “cure primarie”, l’equivalente del nostro medico di famiglia, a rimarcare che le modifiche sono attuabili in maniera semplice e senza bisogno di sistemi sofisticati.

Cosa fare, quindi? Seguire delle regole di buona alimentazione, riducendo gli zuccheri semplici e prediligendo carboidrati integrali, rispettando la propria quota proteica giornaliera e facendo una buona colazione. A questo, aggiungere la giusta attività fisica è un valido sostegno al benessere.

Cambiare la propria quotidianità, senza avere paura dello “sgarro” occasionale, è la vera chiave del benessere duraturo!

Bibliografia essenziale