Che cos’è la Chufa?

di Martina Rossi - Nutrizionista
15 Maggio 2019
Che cos'è la Chufa?

DOMANDA

In uno dei supermercati che frequento ho notato esposto da poco un prodotto che non conosco, la Chufa. È disponibile come crema spalmabile, ma anche come farina, e mi ha incuriosito. Di cosa si tratta? Che proprietà ha? È un alimento consigliabile?

RISPOSTA

Gentile Lettrice,

la Chufa è un tubero ottenuto dalla pianta Cyperus esculentus.

Il Cyperus esculentus è una pianta che raggiunge i 40-50 centimetri di altezza e che possiede foglie basali intere e un sistema radicolare rizomatico nel quale si formano le Chufas, dette anche zizzole o mandorle di terra, abelasie, dolcichini e, in inglese, Tiger nuts. I fiori, di dimensioni irregolari, sono verdastri o giallastri.

Cresce nelle regioni a clima temperato, tropicali e subtropicali. Si pensa che questa pianta fosse già presente tra gli antichi Egizi, attestando quindi una coltivazione di più di 4000 anni. Fu poi introdotta dagli Arabi in Spagna e oggi viene coltivata in molte zone del mondo, ma trova il suo consumo maggiore nel territorio spagnolo dove viene spesso utilizzata per produrre una bevanda molto simile al latte chiamata Orchata de Chufa.

La Chufa è quindi molto diffusa in Spagna, soprattutto a Valencia, tanto che oggi nella città è un prodotto a denominazione d’origine protetta. Cresce tuttavia anche in molte regioni d’Italia; per esempio in Sicilia è frequentemente coltivata nel periodo estivo ed è conosciuta come zigolo dolce. I tuberi vengono piantati tra i mesi di aprile e maggio e il raccolto avviene nei mesi di novembre e dicembre.

La Chufa ha un profilo di acidi grassi monoinsaturi, che assomiglia molto al profilo lipidico di olive, nocciole e avocado.

La Chufa è estremamente versatile in cucina: può essere utilizzata al naturale, cotta, cruda o essiccata.

La Chufa essiccata viene successivamente utilizzata per la lavorazione di una particolare farina che si presta per la creazione di prodotti da forno sia dolci che salati, ma anche come aggiunta a yogurt e frullati.

Il gradevole sapore di mandorla la rende un ingrediente molto indicato anche per la creazione di creme spalmabili che possono essere utilizzate come farcitura di crêpes o dolci. Pertanto, per il suo naturale sapore dolce rappresenta una valida alternativa allo zucchero e ai dolcificanti.

Sotto il profilo nutrizionale la Chufa risulta essere un alimento interessante. È infatti del tutto priva di glutine quindi adatta a soggetti celiaci.

Anche chiamata Tigernut (quindi letteralmente “noce di tigre”) la Chufa non riflette la composizione tipica di una noce, bensì si avvicina a un tubero. Infatti, è ricca di carboidrati e la quantità dipende dalla varietà e dal grado di maturazione.

Tale tubero contiene circa il 25% di grassi, resistenti alla perossidazione, il 50% di carboidrati, il 4% di proteine e il 9% di fibre. Contiene inoltre una serie di minerali utili per la funzionalità delle nostre cellule; presenta un alto contenuto di calcio, sodio, rame, ma anche potassio e fosforo ed è inoltre fonte di Vitamina E, C e molti amminoacidi.

La Chufa ha un profilo di acidi grassi monoinsaturi, che assomiglia molto al profilo lipidico di olive, nocciole e avocado. È stato riportato che presenta un alto contenuto di fibre e può quindi essere utile nella prevenzione di molte patologie cardiovascolari, diabete ed obesità.

Alcuni studi hanno osservato come il latte di Chufa può essere utilizzato per il trattamento di diarrea e dissenteria proprio per il suo contenuto di amido che potrebbe promuovere proprietà prebiotiche per la flora intestinale. Inoltre, il contenuto di amminoacidi essenziali sembra essere maggiore dello standard proteico proposto dalla FAO/OMS per soddisfare il fabbisogno di un adulto.

In letteratura alcuni autori hanno evidenziato come il latte di Chufa potrebbe essere utilizzato a scopo preventivo per l’arteriosclerosi dal momento che il consumo potrebbe aiutare a prevenire trombosi e problemi cardiaci e attivare la circolazione sanguigna grazie al suo contenuto di acidi grassi insaturi (simili a quello dell’olio di oliva) e la presenza di arginina, precursore dell’ossido nitrico che aiuta le vene ad espandere il proprio volume.

Essendo un tubero risulta utile inserirlo nei nostri piatti in abbinamento a delle buone fonti proteiche e della fibra (frutta e verdura), nonostante ve ne sia già presente una buona quantità.

Un utilizzo intelligente della Chufa è sotto forma di farina per formare pancake oppure nelle preparazioni dolci in sostituzione dello zucchero proprio per il suo sapore dolce.

In alternativa oggi si può trovare sotto forma di crema spalmabile spesso associata al cacao amaro. Tale preparazione può rappresentare un’alternativa alla marmellata, tenendo bene a mente tuttavia che il suo utilizzo non sostituisce la fonte proteica del piatto, nonostante ne sia presente una piccola quota e in quantità comunque maggiore rispetto alla marmellata di sola frutta. È importante in ogni caso leggere le etichette; nonostante il suo gusto naturalmente dolce alcune preparazioni subiscono un’aggiunta di zucchero.

Come ribadiamo sempre, non esiste un alimento miracoloso, ma è bello osservare come prodotti presenti già da molti anni in culture differenti dalle nostre vengano riscoperti e utilizzati.

È utile tuttavia cercare di comprendere la tipologia di prodotto e come inserirlo correttamente nella nostra quotidianità per farne un uso intelligente.

Bibliografia essenziale