Le belle famiglie di una volta

di Francesca Speciani - Counselor
30 Maggio 2013
Le belle famiglie di una volta

DOMANDA

Cara Francesca, da circa un anno ho una relazione con un uomo meraviglioso, che però ha una famiglia complicatissima. Non parlo tanto della sua ex moglie o dei suoi figli, che ormai sono grandi, e hanno tutti accettato la mia presenza accanto a lui. Piuttosto, mi preoccupano altri intrecci: suo fratello ha una prima e una seconda moglie che non si possono vedere. Dato che ha figli con entrambe, ogni festa di famiglia richiede decisioni faticose. Sua sorella ha due ragazzini in affido, non del tutto integrati nel gruppo dei cugini. Un’altra sorella non fa che presentarci l’uomo della sua vita, che però cambia circa ogni tre mesi. E dei suoi figli si occupa una ragazza alla pari (che, pure, cambia spesso e ogni volta porta in casa una lingua e una cultura diversa). Perché ti scrivo tutto questo? Lui e i suoi fratelli hanno una grande casa “di famiglia” in Toscana, e questa estate vuole che passiamo lì una parte delle vacanze, tra l’altro quella in cui avrò con me le mie figlie. Io gli ho manifestato la mia perplessità, ma lui dice di stare tranquilla, che non saremo presenti tutti insieme nello stesso momento e che la sua famiglia non è poi così male. Sono un po’ spaventata e mi chiedo se non sarebbe meglio oppormi, ma per lui sembra importante. C’è un modo per evitare che questa vacanza si trasformi in un incubo? Valeria

RISPOSTA

Cara Valeria,

le famiglie numerose, magari ricostruite sulle ceneri di relazioni precedenti, e spesso assai complesse, sono piene di difetti, ma presentano anche molti pregi.

Per sopravvivere a una vacanza con le persone che mi descrivi, e soprattutto goderne, penso che sia utile tenere in primo piano il fatto che la convivenza sarà limitata nel tempo (cosa che in genere rende più sopportabili le differenze e i necessari adattamenti ai ritmi e alle abitudini altrui), concentrarsi sui pregi (ai quali sono associati diversi vantaggi) e ignorare il più possibile i difetti (cosa che può richiedere un po’ di slalom tra i famigliari meno simpatici).

In un certo senso, in questa casa sarai ospite. Qualche semplice regola di galateo può quindi essere di grande aiuto. Segnala con un po’ di tatto le tue esigenze (per esempio dietetiche o di riposo), rispetta quelle degli altri, avverti puntualmente dei possibili spostamenti e chiedi in che cosa puoi renderti più utile.

Non sfaccendare come una matta per evitare di essere di peso: potresti rovinare un’atmosfera distesa e rilassata. Lascia pulito dove passi (e verifica che le tue figlie facciano lo stesso), dai una mano in cucina e con la spesa, partecipa regolarmente alla cassa comune (dato che è di famiglia, puoi chiedere al tuo compagno che sia lui a occuparsene) e quando fai il tuo bucato chiedi anche agli altri se hanno qualcosa da lavare.

Usa l’intuito, l’intelligenza, l’osservazione, il rispetto delle differenze e la delicatezza. Non sarai mai di peso per gli altri (e gli altri non lo saranno per te) se ti occuperai delle tue esigenze senza giudicare quelle degli altri. Soprattutto, cerca di contribuire al menage facendo le cose che ti pesano meno (e che magari invece risultano fastidiose per qualcun altro). Una divisione classica di ruoli? Io faccio da mangiare, ma non sposto un piatto da tavola. Qualcuno preferisce apparecchiare, altri sparecchiare. Per qualcuno la spesa è un piacere, per altri un incubo. Ed ecco che essere in tanti permette di dividersi le fatiche della quotidianità in un modo sconosciuto alle piccole famiglie.

Se la situazione è troppo opprimente, parlane con lui. Magari vi basterà uscire a prendere qualche aperitivo da soli, per ristabilire un equilibrio e lasciare un po’ di privacy anche agli altri. Oppure potete organizzare una gita per la vostra “famiglia ristretta”, ma metti in conto che qualche “cugino” potrebbe unirsi a voi. È buon uso chiedere se interessa a qualcuno (ma almeno potrai scegliere una meta senza trattative). Ricordati che in una famiglia allargata, nessuno pretende che tutti facciano tutto insieme (e se lo fanno, fuggi!).

Evita accuratamente di farti coinvolgere nelle controversie familiari e, se c’è un parente che non sopporti, cerca di ignorarlo ma con garbo. Parlane col tuo compagno, in modo che non ti spinga senza accorgersene in situazioni imbarazzanti.

D’altra parte, se il tuo uomo è meraviglioso come dici, forse è anche perché ha maturato la capacità di gestire situazioni così complicate. Osserva allora come si muove in questa bizzarra comunità di persone alle quali vuole bene – anche se magari non le frequenta regolarmente – e, se non capisci perché gli piace, non dimenticare di chiederglielo. Lo conoscerai più a fondo in questo modo di quanto potresti mai conoscerlo vivendo solo con lui per una vita. 

Ma veniamo ai vantaggi delle moderne famiglie allargate che probabilmente, per quanto complesse, rappresentano la risposta alle angustie e agli innumerevoli difetti della famiglia nucleare. Ogni giorno su Facebook leggiamo post di questo tenore: “Domani si sposa mia nonna” o “Ieri ho avuto a cena il figlio della moglie di mio marito”. Quindi la tua (anzi la sua), per quanto complicata, non è poi una famiglia così insolita.

In primo luogo, proprio come un tempo, i più giovani sono esposti a modalità educative, a visioni della vita e a culture diverse, cosa che in genere accettano con maggiore disinvoltura degli adulti. Magari la cosa può farti rabbrividire, di primo acchito. Ma questa esposizione (seppur parziale e limitata) rappresenta per tutti una grande ricchezza.

Considera poi questo vantaggio per i ragazzi: arrivano in un posto nuovo (per lo meno così sarà per le tue figlie) e si trovano una compagnia già pronta, fatta di fratelli e cugini che magari non hanno occasione di vedere spesso. Difficilmente si sentiranno sole. Qualche “cugino” non sarà di loro gusto? Capita in qualunque compagnia, e in ogni caso ci saranno sempre adulti in giro, pronti a raccogliere le loro lamentele.

Per gli adulti è un’occasione molto particolare per conoscere (abbastanza intimamente) persone nuove, che forse non avrebbero mai incontrato al di fuori di una situazione simile. Coltivando un po’ di apertura e curiosità, in una vacanza di famiglia (super allargata come questa) si possono imparare moltissime cose: da come si preparano le polpette russe avvolte nelle foglie di cavolo fino ai rudimenti della logica di Wittgenstein. Nei dopocena famigliari, guardando le stelle o facendo una gita insieme si parla di tutto, senza freni.

Spesso, poi, adulti e ragazzi si associano in modo inedito. Un paio di giovani possono condividere la passione per la canoa di uno zio, mentre i suoi figli preferiscono andare a giocare a tennis con la zia. Qualche bambino può dedicarsi al giardinaggio mentre la nonna, sorprendentemente chiusa in casa, impara a giocare alla play station assistita da altri.

Magari tu per prima puoi scoprire il piacere di riposare un paio d’ore prima di andare in spiaggia o in piscina, perché le tue figlie possono andarci prima con qualcun altro. Non dare per scontato che loro preferiscano le tue abitudini a quelle degli zii: chiedi cosa vorrebbero fare e, per quanto possibile, assecondale.

Quando ci rendiamo conto che non abbiamo bisogno di controllare tutto e che possiamo contare sul sostegno reciproco, una vacanza di famiglia allargata può essere infinitamente riposante.

Se il tuo compagno ci tiene, probabilmente è perché l’ha già ampiamente sperimentato.