Intolleranza al latte: facciamo chiarezza

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
7 Marzo 2013
Intolleranza al latte: facciamo chiarezza

DOMANDA

Buongiorno, ho effettuato un test Recaller nel luglio dell’anno scorso e si è evidenziata una ipersensibilità a latte, lieviti e salicilati. Seguendo la dieta ho da subito tratto gran beneficio e ho perso 8 kg che “non mi volevano abbandonare” nonostante insegni in palestra e il movimento sia quindi tanto tutti i giorni. A distanza di 7 mesi però mi rimane qualche disturbo: meteorismo se introduco latte vaccino e non formaggi. Può darmi qualche consiglio?

RISPOSTA

Gentilissima Lettrice,

intanto complimenti per gli ottimi risultati raggiungi. Spesso ridurre l’infiammazione da cibo seguendo una schema personalizzato per il recupero della tolleranza rappresenta un valido aiuto per attivare il proprio metabolismo e quindi dimagrire.

In una situazione come la tua è fondamentale approfondire il discorso. Prima di tutto sarebbe importante capire come funziona il tuo intestino ed eventualmente effettuare un esame delle feci per capire la funzione digestiva e un Breath Test per la diagnosi di un’eventuale intolleranza al lattosio.

Per approfondire il discorso legato a una cattiva digestione e al malassorbimento rimando a una nostra risposta già pubblicata in cui trovi tutte le indicazioni di cui potresti avere bisogno. Per quando riguarda l’intolleranza al lattosio prima di tutto è importante capire la differenza tra questa e l’ipersensibilità al latte diagnosticata con il Recaller.

Il lattosio è lo zucchero contenuto in latte e latticini che deve essere digerito da un enzima (chiamato lattasi) per essere assorbito. Nell’adulto capita spesso che si sia un deficit di lattasi e che quindi il lattosio non venga digerito e assorbito causando tutti i problemi che racconti.

Questo probabilmente non succede con i formaggi più stagionati perché semplicemente contengono meno lattosio rispetto al latte.

Nella rara intolleranza pura al lattosio la reazione è dose dipendente quindi non serve l’eliminazione del latte, ma piuttosto il controllo della quantità di lattosio introdotta. Quindi meglio fare attenzione al latte e ai latticini freschi in grandi quantità mentre si possono utilizzare i latti senza lattosio (tipo Accadì o Zymil) e i formaggi stagionati.

In moltissimi casi è presente in contemporanea un’intolleranza enzimatica al lattosio e un’ipersensibilità al latte. Quando si parla di resttività al latte si discute di una reazione immunitaria contro il latte in toto e le sue proteine che deve essere rieducata verso la riconquista della tolleranza.

Per fare questo è possibile seguire, come hai fatto tu stessa, una dieta di rotazione settimanale con dei giorni di dieta in cui evitare il latte (e gli altri gruppi alimentari a cui si è eventualmente intolleranti) e dei giorni in cui reintrodurli magari in piccole quantità con uno schema che rispecchi in tutto e per tutto lo svezzamento infantile

Quindi persegui come sta facendo e magari utilizza di supporto al percorso intrapreso un mix di enzimi digestivi, come ad esempio Enzitasi, di cui utilizzare 1 compressa prima dei pasti per cicli di circa 10-15 giorni al mese serenamente ripetibili. Questo prodotto contiene tutta una serie di enzimi digestivi, tra cui la lattasi, che favoriscono una corretta digestione migliorando la funzione intestinale e può essere utilizzato anche occasionalmente quando si introduce più lattosio per sopperire al deficit di lattasi, assumendo 1-2 compresse all’occorrenza.