Il periodo delle allergie è ufficialmente iniziato: nasi che gocciolano, occhi arrossati, palato che pizzica, pruriti diffusi. L'allergia alle graminacee è tra le più presenti ed è sicuramente causa di disagio.
Quando si parla di allergia è importante comprendere che la base allergica può essere amplificata fortemente da una condizione infiammatoria sottostante e riuscire a modulare l'infiammazione, anche attraverso l'alimentazione, consente di attraversare con meno paure un parco fiorito o fare un'escursione tra le campagne con maggiore serenità.
Come fare in pratica?
È da tener presente che una persona allergica alle graminacee spesso può presentare un segnale infiammatorio anche nei confronti dei prodotti alimentari a base di frumento e glutine (fondamentale basarsi su test specifici, come ad esempio PerMè o Recaller, e non su ipotesi). In questo caso risulta fondamentale impostare una dieta di rotazione (e mai di eliminazione) proprio su pasta, pane, cracker, fette biscottate, farro, segale, orzo ecc. alternandoli magari con risi colorati e integrali, quinoa, amaranto, miglio, sorgo, legumi, patate... In questo modo si potrà agire concretamente sulla riduzione dell'infiammazione e contemporaneamente sulla modulazione della sintomatologia allergica.
Inoltre, le ultime evidenze scientifiche mostrano chiaramente come gli zuccheri (e le sostanze che si comportano in modo analogo tra cui polioli, fruttosio e alcol), tramite l'innalzamento di Metilgliossale e Albumina glicata, aumentano non solo la risposta allergica ma anche tutte le reazioni simil-allergiche (tra cui orticarie senza apparenti cause, difficoltà respiratorie, rash o sfoghi cutanei “inspiegati”...).
La glicazione, infatti, fenomeno che porta gli zuccheri a legarsi alle proteine dell'organismo “caramellandole” e modificandone la funzione, è alla base di più del 62% delle reazioni equiparabili a uno stato allergico ma senza la presenza di un allergene specifico. Questi i dati che emergono su JACI sin dal 2017.
Facendo un esempio concreto, a quanti capita di svegliarsi con il naso chiuso in seguito ad una serata troppo alcolica o di avere un braccio che prude inspiegabilmente dopo una merenda troppo dolce?
Ricordiamo che nessun cibo è nemico, zucchero compreso, ma è la sua modalità di assunzione a causare eventuali sintomi e disturbi. L'impostazione di una dieta personalizzata è sicuramente la chiave per migliorare il benessere di adulti e piccini, anche per questo aspetto.
Infine alcuni integratori usati con grande successo nella nostra pratica clinica, tra cui l'olio di Ribes nero e l'olio di Perilla (perfettamente bilanciati in un prodotto come Zerotox Ribilla), grazie all'apporto equilibrato di omega 6 e omega 3, svolgono un'importante azione antistaminica e antinfiammatoria naturale. Se ne consiglia solitamente un utilizzo che va da 2 a 4 perle al dì, 6 nelle fasi molto “critiche”.
E allora di seguito ecco alcuni esempi pratici di pasti per gite fuori porta o ancora per pranzi smart senza incorrere in una ripetitività di assunzione di frumento e glutine e in un eccesso di zuccheri.
Colazione
Pranzo e cena
Merende “fuori porta”
Buona primavera (senza fazzoletti) a tutti!