Dalla depressione al metabolismo: le tante azioni dell’inositolo

10 Gennaio 2022
Dalla depressione al metabolismo: le tante azioni dell'inositolo

Conosco molto bene l’inositolo, perché mio padre fu tra i primi in Italia a stimolarne l’uso come supporto alla funzione dei mitocondri, verso la metà del secolo scorso.

Oggi le diverse formulazioni a disposizione sono in grado di aiutare malattie del fegato, policistosi ovarica, malattie della pelle, disturbi metabolici, alterazioni ormonali e anche molti disturbi psicologici ed emotivi.

Quando penso alla naturale attività antidepressiva e antiansia dell’inositolo, mi piace considerare che questo effetto dipende dalla fine regolazione della respirazione mitocondriale e della utilizzazione dell’energia che questa sostanza riesce a regolare. Una persona che riesca a disporre di una maggiore energia è in grado di affrontare meglio qualsiasi difficoltà emozionale.

L’azione di supporto allo stato emotivo dipende da questa “regolazione”, che fornisce al cervello, e all’organismo intero, possibilità energetiche decisamente migliori, facilitando il corretto funzionamento degli organi che contengono un numero elevato di mitocondri, come i muscoli, il fegato, il cervello, il cuore e la pelle.

Facilitando la respirazione cellulare può diventare un importante supporto anche alle terapie antitumorali risultando essere una delle pochissime sostanze utilizzabili come integratore in corso di chemioterapia.

L'inositolo aiuta le cellule a migliorare la propria respirazione e contribuisce alla terapia di un numero sempre maggiore di disturbi e patologie.

Negli ultimi anni è emersa dalla ricerca scientifica la sua azione di “secondo messaggero”, determinante nella regolazione di molti aspetti del metabolismo. Il “secondo messaggero” aiuta il passaggio all’interno della cellula delle informazioni che le arrivano e inositolo svolge specificamente questa funzione (Tran CH et al, Front Physiol. 2014 Jun 30;5:243. doi: 10.3389/fphys.2014.00243. eCollection 2014). In pratica è un rapidissimo trasportatore d’informazioni che attivano almeno una trentina delle più importanti azioni enzimatiche e metaboliche dell’organismo.

Questo spiega perché sia cresciuto nel tempo il numero di possibili azioni benefiche della integrazione con questa sostanza.

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Inositolo

Un gruppo di ricercatori giapponesi ha pubblicato su Journal of Pediatrics Endocrinology & Metabolism i risultati di uno studio che evidenzia quanto la carenza di inositolo o la sua dispersione con le urine possano essere indicatori di una tendenza diabetica o comunque di una aumentata resistenza insulinica,che correla anche con una maggiore incidenza di diabete gravidico, come spiegato da un gruppo di ginecologi californiani su Reproductive Sciences.

Si conferma quindi sempre di più la relazione tra inositolo e metabolismo degli zuccheri e questi risultati indicano la sua utilità di supporto in tutte le condizioni di resistenza insulinica, per la quale è sempre importante valutare i livelli di glicazione, come nel nostro centro facciamo d’abitudine, studiando i livelli di glicazione con i test PerMè o con il Glyco Test.

Classicamente, l’utilizzo di almeno 2 grammi di inositolo (ad esempio Inositox, 2 compresse) da assumere al mattino prima della prima colazione, anche per periodi prolungati, contribuisce al miglioramento della policistosi ovarica o PCO (con specifica regolazione ormonale) e nel trattamento dell’acne (anche qui due grammi al giorno anche per periodi prolungati), sia come trattamento esclusivo sia in affiancamento alle terapie utilizzate per il suo trattamento (antibiotici, pillola, retinoidi).

Di fatto, la regolazione dell’energia e i fenomeni connessi all’uso e all’abuso degli zuccheri stanno aprendo aree di intervento molto più ampie di quanto un tempo si pensasse, rendendo forse più semplice, perché legato a possibilità nutrizionali, l’intervento terapeutico in un vasto numero di patologie connesse al metabolismo.