Come migliorare le prestazioni partendo dal riscaldamento

28 Ottobre 2016
Come migliorare le prestazioni partendo dal riscaldamento

Il riscaldamento (in inglese “warm-up”) è un momento fondamentale dell’allenamento in quanto serve a preparare i muscoli e le articolazioni allo sforzo cui verranno sottoposte.

La sua funzione  è duplice: se da un lato è quella di aumentare l’afflusso di sangue (e quindi di ossigeno e nutrienti) ai tessuti che saranno interessati dallo sforzo, migliorandone il rendimento, dall’altra è quella di preparare la muscolatura di sostegno delle articolazioni all’aumento del carico di lavoro, prevenendo gli infortuni.

È evidente quindi come un corretto riscaldamento sia assolutamente necessario per ottenere il massimo dal proprio allenamento evitando di correre rischi.

È pratica comune fare una qualche forma di warm-up prima di allenarsi, ma è molto più raro che questo venga fatto nella maniera corretta.

Il riscaldamento deve essere mirato al tipo di sforzo che si sta per compiere, troppo spesso invece viene erroneamente standardizzato ai 5-10 minuti di cardio come fossero un jolly valido per tutto.

La fase pre-allenamento deve essere mirata al tipo di sforzo che si sta per compiere, troppo spesso invece viene standardizzata ai 5-10 minuti di cyclette o di corsa lenta come fossero un jolly valido per tutto.

L’incremento dell’afflusso di sangue e la preparazione allo sforzo devono avvenire nei distretti che saranno oggetto dello sforzo stesso: converrete che scaldare i quadricipiti con la cyclette per poi mettersi su una panca piana ad allenare il petto è del tutto privo di logica in questo senso.

Un altro errore comune quando si tratta di riscaldamento è quello di fare troppo o troppo poco: nel primo caso i muscoli risulteranno affaticati già prima di iniziare l’allenamento portando ad una performance mediocre, nel secondo non saranno sufficientemente pronti a sopportare e supportare il carico, esponendo al rischio di infortuni.

Per tutti questi motivi è importante che il warm-up sia svolto con la più alta intensità che non affatichi. Solo così si raggiunge il target di aumentare l’afflusso ematico e massimizzare quindi la performance durante l’allenamento. 

Questo ricopre un’importanza particolare nel sollevamento pesi in quanto lo sforzo finale è massimale e non vi è modo di “prendere fiato” durante la ripetizione, a differenza di allenamenti aerobici dove si può ridurre l’intensità per qualche tempo per consentire ai muscoli di recuperare.

Per un allenamento con manubri o bilancieri un riscaldamento efficace si compone di 3-4 serie con peso incrementale e numero di ripetizioni decrescenti.

Le prime due serie saranno di circa 10 ripetizioni con il 50% del peso “di lavoro” (ovvero quello con cui si arriva all’esaurimento in circa 6-8 ripetizioni). La terza serie sarà di 4 ripetizioni con il 70% del peso “di lavoro” e l’ultima serie con una sola ripetizione ed il 90% del peso.

Tra le serie un minuto di riposo è sufficiente, dato che, se il peso è corretto, non si sta affaticando il muscolo.

In caso l’allenamento comprenda più esercizi che riguardano lo stesso gruppo muscolare in genere non è necessario fare ulteriori serie di riscaldamento al cambio dell’esercizio, se però si ha intenzione di lavorare anche su gruppi muscolari diversi, o solo marginalmente toccati dalla prima parte dell’allenamento, fare una  ulteriore sessione di riscaldamento può avere il suo razionale.

Ora non vi resta che andare ad allenarvi e vedere come vi risulterà più facile sollevare carichi più pesanti, evitando anche fastidiosi infortuni.

E diffidate di chi propone 10 minuti di cardio come riscaldamento universale!