Dalla rinite all’asma: curare le allergie anche gravi con il probiotico giusto

13 Aprile 2015
Dalla rinite all'asma: curare le allergie anche gravi con il probiotico giusto

La ricerca ci aiuta, ogni giorno di più, a capire che le allergie non sono l’effetto del “polline cattivo” o del “cibo contro”.

Le manifestazioni allergiche sono l’espressione di uno squilibrio complesso che coinvolge la flora intestinale e il rapporto con il cibo, tenendo sempre in considerazione anche la parte emotiva.

Curare un raffreddore da fieno o una dermatite affiancando ad una dieta corretta un probiotico specifico, uno di quei batteri che una volta si definivano impropriamente “fermenti lattici”, è una possibilità che è stata proposta e precisata con un lavoro randomizzato e controllato in doppio cieco pubblicato nel 2014 sull’European Journal of Clinical Nutrition e che ha definito con certezza che uno specifico probiotico (in questa ricerca si trattava del Lactobacillus paracasei) può trattare efficacemente in adulti e bambini la rinite allergica attraverso la somministrazione per almeno 2 mesi del prodotto (Costa DJ et al, Eur J Clin Nutr. 2014 May;68(5):602-7. doi: 10.1038/ejcn.2014.13. Epub 2014 Feb 26).

Ogni batterio ha ormai un nome e un cognome, e una azione che lo caratterizza. Sempre più la clinica ci porta a considerare ceppi di batteri che svolgono specifiche funzioni e che possono diventare alleati potenti nel percorso verso la conquista della tolleranza.

A rafforzare questa indicazione è arrivata la pubblicazione su JACI di un lavoro australiano, i cui risultati hanno evidenziato che il recupero della tolleranza orale verso allergeni alimentari, anche nel caso di allergie gravi da shock anafilattico come quella dovuta alle noccioline americane (peanut), è reso molto più agevole dalla somministrazione contemporanea di un probiotico a base di Lactobacillus rhamnosus (Tang ML et al, J Allergy Clin Immunol. 2015 Mar;135(3):737-744.e8. doi: 10.1016/j.jaci.2014.11.034. Epub 2015 Jan 13).

Nel lavoro, la rieducazione alla tolleranza, attuata attraverso la graduale reintroduzione dell’alimento, per mezzo di piccole dosi, veniva grandemente facilitata dalla contemporanea somministrazione di un opportuno dosaggio appunto Lacobacillus rhamnosus presente nella preparazione della Antonetto Inolact infantis che infatti usiamo molto frequentemente come riequilibrante delle allergie sia respiratorie sia alimentari. Un articolo pubblicato su queste pagine dal titolo”Quando il probiotico giusto è più attivo di un farmaco per curare allergie, dermatiti e infiammazione” descrive tutti i lavori scientifici che spiegano l’efficacia del prodotto nella terapia di queste condizioni. 

Il probiotico quindi agisce su un intero equilibrio organico, non solo come un antistatiminico, di cui può comunque arrivare a prendere il posto.

La cura di una rinite, quindi, può passare dai supporti cha abbiamo sempre descritto, ma anche dalla somministrazione di uno specifico probiotico (come appunto Inolact infantis, adatto anche agli adulti, al dosaggio di due bustine al giorno, lontano dai pasti, per un periodo di 1 mese per poi scendere a 1 bustina al dì per altri 2 mesi).  

La strada è ormai quella: l’uso di ceppi di batteri selezionati consente una azione specificamente orientata sul sistema immunitario e sulla parete intestinale.

Lo stesso Inolact infantis può essere usato al dosaggio di una bustina al giorno anche nei bambini e nei lattanti. E’ specificamente preparato in bustine miscelabili a latte od acqua anche per i più piccoli, senza alcun additivo o conservante. Utile in ogni caso di terapia antibiotica e o di squilibri nella funzione intestinale, correlati o meno all’allergia.

L’azione del prodotto è dovuta ai due ceppi presenti nella sua composizione, altamente purificati e selezionati: il Lactobacillus rhamnosus HN001 e il Bifidobacterium lactis HN019 (garantiti dalla Danisco).

Dai vecchi fermenti lattici si sta passando a probiotici specifici, per ottenere effetti di guarigione su patologie una volta impensabili.

Certo, non è più la terapia della nonna, ma capiamo che “la nonna” la sapeva lunga…