I dolcificanti, miscelati con inositolo, annullano la sua azione terapeutica

18 Giugno 2023
I dolcificanti, miscelati con inositolo, annullano la sua azione terapeutica

È davvero sorprendente scoprire che i trattamenti per la Policistosi ovarica (PCOS) a base di inositolo, sostanza dalle infinite possibilità terapeutiche, sono spesso combinati con molecole inutili o addirittura controproducenti, che possono indebolire l’efficacia del myo-inositolo, interferendo con la sua azione.

Tra queste sostanze ci sono purtroppo i dolcificanti artificiali come i polioli (eritritolo, sorbitolo, maltitolo ed altri ancora) che si ritrovano nella maggior parte delle formulazioni in bustine aromatizzate che contengono anche inositolo.

Un articolo pubblicato sull’International Journal of Endocrinology già nel marzo del 2020 descrive con chiarezza il fatto che l’assorbimento dell’inositolo è rallentato o annullato dalla presenza di sorbitolo, sucralosio e maltodestrine. 

Significa che la maggior parte delle preparazioni a base di inositolo presenti sul mercato (in particolare quelle in bustine aromatizzate) non portano all’organismo quanto dichiarato nella composizione. 

Miscelare le preparazioni di Inositolo con dolcificanti artificiali ne riduce l'assorbimento e l'efficacia. Esistono sane alternative.

Inoltre i polioli incrementano i valori di Metilgliossale (uno dei più importanti prodotti di glicazione, misurabile con i test GEKLab) che a sua volta induce resistenza insulinica che è un fattore predisponente alla policistosi ovarica. Un vero serpente che si morde la coda. Un circolo vizioso che si autoalimenta. 

Fortunatamente nelle settimane passate anche l’OMS si è finalmente espressa in modo negativo sui dolcificanti artificiali. Su Eurosalus abbiamo parlato di queste sostanze dannose fin dal 2013, ad esempio con un articolo dal titolo “I dolcificanti artificiali fanno ingrassare e non dimagrire”. 

Nel maggio 2023 sia Repubblica sia il Corriere della Sera sono usciti con due articoli sulle comunicazioni dell’OMS spiegando che “i dolcificanti non servono per dimagrire” citando proprio le parole dell’OMS.

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Inositolo

Questo avviene perché il dolcificante artificiale non conferisce alcun beneficio a lungo termine nella riduzione del grasso corporeo negli adulti o nei bambini e attiva una ricerca continua di altri zuccheri, agendo negativamente sulla microflora intestinale e portando ad una maggiore propensione all’ingrassamento, peggiorando anche la resistenza all’insulina e la tolleranza glucidica, che sono i primi fattori di rischio per lo sviluppo di diabete 2.

Infine, la stessa revisione OMS pone l’attenzione sui potenziali effetti indesiderati con l’uso a lungo termine di dolcificanti non calorici, segnalando ad esempio un aumento del rischio di diabete di tipo 2, di malattie cardiovascolari e di mortalità negli adulti.

L’effetto che ne deriva sembra simile a quello della sindrome metabolica, per cui aumentano l’infiammazione cronica e il rischio di malattie cardiovascolari, come per altro definito nel febbraio 2023 anche da uno specifico articolo pubblicato su Nature Medicine

Per approfondire il tema delle possibili sostituzioni degli zuccheri, su Eurosalus si possono leggere con profitto due articoli della dottoressa Martina Rossi dal titolo “Ridurre gli zuccheri: ecco come fare” e “Quando gli zuccheri diventano dipendenza”.

Questo è il motivo per cui nel centro SMA in cui lavoriamo, insegniamo ai nostri pazienti che è necessario ridurre la quotidianità della dolcificazione per migliorare la propria composizione corporea, lo stato infiammatorio e la propria salute. Abituarsi a ridurre gradualmente le dosi di zucchero è fondamentale. Sarà sorprendente osservare come il palato si abitui a gusti meno dolci in breve tempo, è solo questione di consuetudine e di costanza.

Il dolce, se consumato occasionalmente, non costituisce un problema, sia che sia composto da zucchero che da dolcificante. Tuttavia, pensare che il dolcificante faccia meno male dello zucchero e utilizzarlo costantemente nella preparazione di biscotti e torte o quando si beve il caffè non apporta alcun beneficio.

Personalizzare le proprie scelte alimentari e migliorare il rapporto con gli zuccheri è possibile. L’esecuzione di un Glyco test potrebbe essere già una delle strategie possibili per indagare in maniera diretta il danno da zucchero già esistente e mettere in atto delle indicazioni nutrizionali specifiche e personalizzate per il recupero e il mantenimento del proprio benessere.