Ipoglicemia reattiva: meglio fare prima colazione

di Davide Maiocchi - Nutrizionista
18 Novembre 2014
Ipoglicemia reattiva: meglio fare prima colazione

DOMANDA

Gentile dott. Maiocchi, soffro di ipoglicemie e abbassamento di zuccheri nel sangue. Cosa devo mangiare durante la giornata partendo dalla prima colazione? Grazie della risposta.

RISPOSTA

Gentile lettrice,

lo zucchero è un elemento importante, poiché fornisce energia al nostro organismo anche se spesso, se pensiamo alla colazione media della maggior parte degli italiani (che si svegliano all’ultimo minuto e devono fare altre mille cose prima di fare colazione e poi uscire di casa) ci viene in mente un caffè “arricchito” da 1-2 cucchiaini di zucchero insieme a paio di biscotti per iniziare la giornata con qualcosa di dolce ed “energetico”.

L’aspetto da sottolineare, specialmente se si soffre di ipoglicemie e di abbassamento degli zuccheri nel sangue, è il fatto che la sola tazzina di caffè zuccherato, assunta a digiuno, è in grado di provocare un vero e proprio “terremoto glicemico”, innalzando in modo rilevante la nostra glicemia. A quel punto viene secreta insulina, ormone preposto a controllare il livello di glicemia nel sangue, per evitare effetti deleteri e dannosi all’organismo.

Spesso dopo aver consumato un pasto a base di soli carboidrati raffinati (pasta di semola, riso, pane non integrale, ma anche caffè zuccherato e biscotti) senza la giusta quota di proteine e di fibre, si assiste prima a un repentino aumento della glicemia, poi a un suo conseguente abbassamento, sotto il livello normale che viene definito ipoglicemia reattiva.

In questa condizione, l’individuo si sente stanco, spossato e affamato.

Per gestire al meglio e in modo consapevole questa situazione, è fondamentale modificare la prima colazione, che deve diventare il pasto più ricco e completo dell’intera giornata.

Iniziare la giornata puntando la sveglia 15 minuti prima del solito è il primo passo per poter fare una sana prima colazione, che deve essere composta da un frutto fresco di stagione, una base liquida (calda o fredda), affiancati da una fonte di carboidrati integrali e da una fonte proteica.

Si può incominciare con una mela e proseguire con una tazza di latte di soia o di noci (magari fatto in casa) macchiato con del caffè amaro, affiancato a un paio di fette di castagnaccio (fatto rigorosamente con farina di castagne e senza zucchero) e dello speck o una ricottina fresca arricchita con del cacao amaro, come supporto proteico.

Il pranzo e la cena dovranno essere perfettamente bilanciati, scegliendo la verdure di stagione preferita, un secondo piatto proteico (carne, pesce, uova…) e dei carboidrati integrali (pane, pasta, riso, gallette…), unendo i tre elementi in egual volume.

Gli aspetti da privilegiare per poter gestire al meglio l’assorbimento degli zuccheri nel sangue, sono:

  • incominciare la giornata con una colazione ricca ed equilibrata e bilanciare i pasti in modo preciso con proteine, carboidrati integrali e verdure di stagione;
  • scegliere alimenti integrali, che per il loro contenuto di fibra e un maggior apporto proteico rispetto ai cereali raffinati, permettono di assorbire lo zucchero in modo più lento e graduale, evitando sbalzi glicemici importanti, che avvengono invece dopo aver consumato un pasto a base di cerali raffinati;
  • svolgere un’attività fisica gradevole e divertente, che dovrà essere affrontata in modo graduale ma costante.

Consapevolezza nella scelta degli alimenti che nutrono il nostro organismo, un corretto bilanciamento dei pasti, la scelta di alimenti integrali e una bella camminata quotidiana all’aria aperta sono gli strumenti vincenti per evitare le ipoglicemie e vivere con serenità e con gusto le nostre giornate.