Nido vuoto per Natale

di Francesca Speciani - Counselor
13 Dicembre 2012
Nido vuoto per Natale

DOMANDA

Cara Francesca, ho bisogno di aiuto. Sono separata da un anno e mezzo, e quest’anno, come da accordi, i miei due figli (di 6 e 9 anni) passeranno il Natale col padre. È la prima volta e sono un po’ preoccupata per loro, ma soprattutto, dato che andranno anche in montagna con lui per una settimana, proprio quando sarò a casa dal lavoro, ho paura che mi sentirò tremendamente sola. Temo proprio di non farcela. Che Natale è senza i bambini? Non sarebbe più giusto trascorrere almeno quel giorno tutti insieme?Maria Elena

RISPOSTA

È vero, Maria Elena, è tristissimo pensare di passare una settimana intera senza i figli in un periodo di feste, ma così triste che occorre proprio guardare la cosa con altri occhi.

Quando mai, a una donna adulta con due figli piccoli, capita di avere una settimana festiva tutta per sé? È un’opportunità per la quale moltissime donne regolarmente sposate pagherebbero. L’unica differenza è che tu non l’hai chiesto.

Sì, certo, potresti obiettare, se avessi i soldi per andare una settimana in vacanza anch’io… ma la crisi e la separazione mi hanno lasciata al verde.

Allora, prova a pensare alle cose che – normalmente – ti lamenti di non riuscire a fare (lo so che sono tante: la condizione di una madre single che lavora è oggettivamente faticosa). Bene, questo è il momento di farle.

Pensa alle uscite improvvisate con le amiche, alla visita a una cugina che non vedi da anni perché vive in un’altra città, a un giro di shopping esclusivamente per signora, a una giornata di terme da sola – per meditare – o con un’amica – per rimetterti in pari con i pettegolezzi. Oppure a un pomeriggio in libreria per piluccare tra le novità editoriali che ti sei persa negli ultimi sei anni, a una prima colazione in una pasticceria del centro, a guardare la gente che passa e leggere il giornale circondata da brioche profumatissime, a una visita a una mostra fotografica dove mai avresti potuto portare i bambini. Ma anche al piacere di restare tutto il giorno stravaccata a letto a fare sudoku o a leggere libri gialli. O in un centro commerciale a cercare i nuovi rubinetti per il bagno, che perdono da mesi. O ancora, a guardare intere stagioni dei serial più belli di cui hai visto solo qualche episodio. (Ecco, se c’è un telefilm che ami, regalati il cofanetto dei dvd delle ultime tre stagioni. Ai primi sintomi di tristezza, piazzati davanti al video e… non smettere finché i figli non tornano a casa. Ma come? Non dovevate stare via fino a sabato? Ma mamma, è SABATO).

Se opti per una full immersion casalinga, ricordati di fare una piccola scorta di cibo sano, prima di rimanere sola. Altrimenti in questi casi si finisce per cedere all’abbuffata di dolci di stagione, che non sostiene né il buonumore né l’autostima. Io per esempio tengo a portata di mano un arrosto di tacchino in gelatina, decorato con cetriolini e fette di limone: si conserva per giorni e mantiene fino alla fine il suo aspetto festoso. Inoltre, ripulito dalla gelatina, è squisito sia spezzato nell’insalata sia in tartine estemporanee.

Se non riesci a vedere le cose in questo modo (ma credimi… dopo un po’ quasi tutte le madri separate ci riescono, e fanno una piccola danza di gioia ogni volta che i figli vanno via col padre, almeno finché dura), esiste sempre qualche soluzione alternativa, soprattutto se puoi contare sull’aiuto di qualche amica.

Magari una può ospitarti per qualche giorno al mare o in montagna, e un’altra può invitarti a casa – con la sua famiglia – il giorno di Natale. Chiediglielo spudoratamente, se temi che passare quel giorno con la tua famiglia di origine ti farebbe sentire troppo la nostalgia dei figli.

Rifletti: quasi ogni donna è lieta di avere al suo fianco una vera amica durante una maratona famigliare con movimentazione di piatti, sedie, vassoi, bambini rumorosi, parenti non sempre divertenti. Ma anche il volontariato in un’opera caritatevole, nei giorni più duri, può dare senso e conforto alla tua solitudine.

D’altra parte, se hai sempre subito le maratone famigliari natalizie, considera che per questa volta hai un’ottima scusa per evitare il pranzo infinito (troppa tristezza stare in mezzo a nonni e nipoti, senza i miei bambini!), e naturalmente i chili in più che spesso comporta.

Cosa penso invece del Natale con gli ex? Non è che sia impossibile, ma perché possa accadere vanno soddisfatte alcune condizioni, tali da rendere questa eventualità piuttosto rara: una separazione che non abbia lasciato strascichi troppo dolorosi, l’assenza di conflitti incrociati con eventuali nuovi partner, la presenza di una famiglia allargata capace di offrirsi come un buon “contenitore” per una coppia separata (e per le tensioni che necessariamente porta con sé).

Salvaguardare alcune tradizioni famigliari può essere molto rassicurante, per i bambini, nel periodo che segue la separazione dei genitori. Ma questo richiede più un sostegno da parte degli adulti che non la loro presenza continuativa. Se per esempio il Natale viene festeggiato, per tradizione, a casa degli zii paterni – perché è lì che ogni anno si riuniscono tutti i cugini – una madre attenta può rinunciare a essere presente al pranzo.

In questo caso diventa opportuna una piccola festa alternativa, o la creazione di un rituale originale da ripetere negli anni a venire: una vigilia al cinema seguita da una cioccolata calda sotto l’albero, o tutti sotto il piumone a guardare i dvd dei film preferiti, un Santo Stefano a pattinare sul ghiaccio o in giro per la città in bicicletta (durante le feste, le città si svuotano e offrono un’atmosfera magica, o per lo meno sorprendente), una gita al mare, o qualunque cosa possa dar luogo a una nuova, insolita e piacevole consuetudine.

Solo una piccola raccomandazione conclusiva: ricordati di tenere ben distinta la tua tristezza da quella dei figli. Non caricare sulle loro spalle la tua nostalgia, o la tua sfiducia nei confronti del tuo ex, quindi preparati a non telefonare tutti i giorni. Se sono col padre, salvo casi eccezionali, non hai bisogno di controllare continuamente come stanno.

Per garantirti in futuro molte altre giornate (o settimane) tutte per te, ma soprattutto per poter contare sull’appoggio del tuo ex marito quando i figli – crescendo – ne avranno più bisogno, è essenziale sostenere in tutti i modi il loro rapporto (cosa che non otterrai mai, se continui a sollecitare la loro nostalgia).

Una buona idea è chiarire ai bambini che potranno chiamarti loro quando vogliono, e poi convincerti che se la caveranno benissimo, almeno per tutto questo tempo un po’ speciale, che oggi ti viene donato per dedicarti a coltivare il tuo rapporto con te stessa.