Epatite

Sinonimi: Epatopatia, Mal di fegato, Insufficienza epatica
di Mattia Cappelletti - Medico Chirurgo

Con il termine “epatite” si intende una generica infiammazione del fegato.

Questa può riconoscere innumerevoli cause (dai virus ai prodotti a base di erbe) e può avere prognosi e decorsi estremamente variabili, passando dalla risoluzione spontanea senza sintomi fino ad un’evoluzione fulminante o cronica.

Per fare diagnosi di “epatite” basta un esame ematico con riscontro di transaminasi fuori dal range di normalità.

Le transaminasi sono un indice di necrosi (quindi di morte) delle cellule epatiche e si correlano con un danno in corso al fegato. Le transaminasi da sole però non sono in grado di stabilire la causa dell’epatite né l’estensione del danno o lo stato di salute del fegato per cui per la corretta definizione del quadro sono necessari altri esami, ematici e non.

In base alla durata si possono distinguere epatiti “acute” (con durata inferiore a 6 mesi) o epatiti “croniche”.

Tra le epatiti “acute” si identificano le epatiti cosiddette “fulminanti” che richiedono trattamento d’urgenza (anche con trapianto di fegato) per consentire la sopravvivenza del soggetto.

 Sintomi

La malattia di fegato è nella stragrande maggioranza dei casi asintomatica, mancando il tessuto epatico di una innervazione in grado di trasmettere segnali dolorifici.

Il “dolore al fegato” è molto spesso dato dalla distensione di un’ansa intestinale nell’ipocondrio destro (la zona sottostante le ultime coste).

Il vero dolore di origine epatica è dato dalla rapida distensione della capsula di Glisson (una sottile membrana che riveste il fegato, nonché l’unica parte innervata) che si ha in caso di un’epatite determinante una morte e rigonfiamento massivo di tutto il fegato o, più frequentemente, in seguito a procedure invasive quali la biopsia epatica.

Può essere d’aiuto nel discriminare il dolore di origine epatica da quello addominale/intestinale l’irradiazione alla spalla destra, presente nel primo caso mentre assente nel secondo.

Tra i sintomi più comunemente associati all’patite, ma non diagnostici, possiamo trovare l’ittero o il subittero (ovvero la colorazione giallastra della cute o delle sclere, rispettivamente).

A seconda della gravità e della causa dell’epatite possono associarsi difetti della coagulazione, comparsa di edemi e di ascite (l’accumulo di fluidi nella cavità peritoneale, nota anche come “acqua nella pancia”).

In caso di evoluzione cirrotica si possono ritrovare anche segni tra cui la colorazione brunita della pelle, la comparsa di spider nevi (piccoli angiomi rossi sulla cute), caput medusae (l’evidenziazione del circolo venoso superficiale dell’addome) e la comparsa di varici esofagee.

 Cause

Le cause di epatite sono molteplici e richiederebbero una lunghissima trattazione per essere esposte tutte in maniera esaustiva.

Tra le principali possiamo trovare le epatiti virali (tra cui ricordiamo le epatiti da virus HBV, HCV e HAV), le NASH o steatoepatiti non alcoliche (ovvero epatiti date dall’accumulo di grasso all’interno del fegato), le epatiti alcoliche, le epatiti autoimmuni, quelle che ritrovano una causa genetica (tra cui il morbo di Wilson e l’emocromatosi) e quelle definite da “tossici” che possono essere scatenate da farmaci, sostanze con cui si è venuti in contatto o da prodotti di tipo erboristico.

È importante ricordare come più cause possono concorrere allo sviluppo di epatite, e come il quadro può essere estremamente variabile in durata, severità e prognosi sia a seconda della causa che della persona, e addirittura a seconda delle condizioni del soggetto al momento dell’epatite.

 Trattamento

Il trattamento è influenzato primariamente dalla causa ed in secondo luogo dallo stadio (il grado di danno) dell’epatopatia. 

Date le cause innumerevoli ed estremamente varie il trattamento può essere semplicemente di “supporto” affinché il sistema immunitario agisca indisturbato o di avvalersi di farmaci o terapie più o meno specifiche volte ad eliminare la causa o ridurre la velocità di progressione del danno.

In alcuni casi il trapianto di fegato si rende necessario al fine di consentire la guarigione o incrementare nettamente l’aspettativa e la qualità di vita.

Lo schema preferito

In un quadro così ampio è impossibile definire uno schema di trattamento universalmente valido, ma la riduzione dell’infiammazione generalizzata con la valutazione di specifiche citochine e l’instaurazione di un regime alimentare volto alla riduzione della componente infiammatoria derivante dal cibo è sicuramente un elemento utile nella maggioranza dei casi.

La valutazione dei casi specifici con l’identificazione delle modifiche allo stile di vita ed alla nutrizione più funzionali vengono effettuate con successo presso il centro SMA di Milano.

 Altro

Possono rendersi necessari nell’inquadramento dell’epatopatia l’esecuzione di esami ematici, endoscopici, di immagine o, in casi rari e selezionati, bioptici al fine di identificare l’eziologia (quindi la causa) e stadiare l’epatopatia.

L’uso di antinfiammatori naturali quali gli oli di Perilla o l’estratto di curcuma e la supplementazione con oligoelementi sono da valutare caso per caso.

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