Perché sono troppo magra?

di Valentina Chiozzi - Nutrizionista
5 Maggio 2015
Perché sono troppo magra?

DOMANDA

Gentile Dottoressa, sono una ragazza di 32 anni e sono sempre stata sottopeso. Sono alta 1,62 m e peso 40 kg. Ho sempre goduto di buona salute e mangio qualsiasi alimento. Siccome la mia dottoressa sospetta che io sia anoressica nonostante le avessi spiegato che mangio normalmente, mi ha prescritto delle analisi del sangue di routine, che hanno evidenziato solo glicemia alta, ma entro i limiti. Cosa ne pensa?Grazie.

RISPOSTA

Cara Lettrice,

il problema che sottopone non è di semplice spiegazione poiché servirebbero più informazioni sulle sue abitudini alimentari, il suo stile di vita, gli esami ematologici effettuati e la sua composizione corporea.

Considerando che il suo Body Mass Index (BMI) è 15,2 – che, secondo la classificazione dell’Ordine Mondiale della Sanità (OMS), definisce una condizione di sottopeso importante – posso comprendere la preoccupazione del suo medico curante.

L’eccessiva magrezza, infatti, è considerata un fattore di rischio per la salute tanto quanto il sovrappeso.

Tuttavia vanno fatte alcune riflessioni.

La prima riguarda la glicemia a digiuno. Escluse anomalie nell’insulinemia e nell’emoglobina glicata, si potrebbe pensare ad una situazione paradosso causata da un abbassamento eccessivo degli zuccheri ematici durante la notte.

Questa ipoglicemia genererebbe una risposta reattiva di tipo adrenalinico-simpatico che permetterebbe, attraverso la demolizione di proteine, di riportare la glicemia in condizioni normali. Con la secrezione degli ormoni cortisolo e noradrenalina prodotti dalle ghiandole surrenali al risveglio, la glicemia subirebbe un’impennata.

Il secondo elemento da considerare è la valutazione dell’introito energetico, cioè capire se la quantità di cibo consumata sia sufficiente per coprire i fabbisogni giornalieri.

Molte persone, pur avendo un’alimentazione molto varia, non si rendono conto di aver necessità di quantità maggiori rispetto a quelle che introducono.

In questi casi, oltre a rinforzare la prima colazione e il pranzo, facendo attenzione a bilanciare carboidrati, proteine e vegetali, potrebbe essere utile aggiungere un paio di spuntini durante la giornata, anch’essi bilanciati.

Un ultimo aspetto, ma non meno importante, è indagare un eventuale malassorbimento che determinerebbe un’insufficiente assimilazione dei nutrienti.

Tra le cause che possono determinare malnutrizione, anche quando l’introito energetico sembrerebbe adeguato, troviamo il deficit di lattasi, la celiachia, la gluten sensitivity e condizioni infiammatorie intestinali che di solito, però, sono associate ad altri sintomi che non passano inosservati.

Più subdola perché più difficile da individuare è l’infimammazione da cibo, una condizione di moderata entità, ma che determina la presenza di infiammazione a livello dell’epitelio intestinale compromettendo in alcuni casi, l’efficienza di assorbimento dei principi nutritivi.

L’effettuazione di un test specifico (Recaller o BioMarkers) potrebbe essere utile per impostare una dieta di rotazione, che riducendo l’infiammazione favorirebbe un assorbimento più efficiente e un utilizzo migliore dell’energia introdotta.

Nel centro SMA di Milano, da anni seguiamo problematiche di questo tipo, attraverso percorsi terapeutici specifici e un approccio nutrizionale personalizzato