È l’infiammazione e non il colesterolo il vero obiettivo delle statine

2 Marzo 2005
È l'infiammazione e non il colesterolo il vero obiettivo delle statine

Il New England Journal of Medicine ha pubblicato sul numero del 6 gennaio del 2005 due lavori scientifici, relativi all’importanza del calo della PCR (Proteina C reattiva) provocata dall’uso delle statine. Potrebbe infatti essere questo l’effetto più importante ottenuto dalle statine, e non ecessariamente la riduzione del colesterolo LDL. Sarebbe poi la riduzione di infiammazione a determinare a sua volta il calo di mortalità dovuta alla malattia coronarica.

I due lavori (Ridker PM et al, C-reactive protein levels and outcomes after statin therapy. N Engl J Med 2005 Jan 6;352:20-8) e (Nissen SE et al. Statin therapy, LDL Cholesterol, C-reactive protein, and coronary artery disease. N Engl J Med 2005 Jan 6;352:29-38) fanno riferimento ad altri due lavori sponsorizzati dalle industrie produttrici precedentemente pubblicati sul NEJMe sul JAMA nel 2004, in cui si evidenziavano gli aspetti positivi sul calo di mortalità dovuti all’uso delle statine senza correlare i dati alla variazione di livello di Proteina C Reattiva.

Dai due lavori emerge invece che l’effetto protettivo sulla mortalità da malattia cardiologica è da attribuirsi sia al calo del Colesterolo LDL in alcuni casi, sia al calo della PCR. In particolare è ora certo che dove il Colesterolo LDL non si abbassi (ma nessuno considera il rapporto Colesterolo totale/HDL, che noi di Eurosalus sappiamo essere protettivo), il calo della infiammazione (di cui la PCR è una espressione) è connesso con il calo di mortalità.

Da questa realtà emergono due aspetti: il primo, importante, si iscrive nella nuova realtà che sta facendo riconoscere l’infiammazione persitente come concausa di un vasto numero di patologie dell’era moderna (ipertensione, cancro, obesità, allergie, malattie autoimmuni), ma il secondo è che gli estensori dell’articolo, anziché domandarsi se forse abbiamo a disposizione strumenti diversi (ad esempio la dieta, o gli acidi Omega-3) per ridurre l’infiammazione si domandano invece, con spirito molto commerciale, quale sia il livello di PCR nel sangue da indicare per iniziare subito la terapia con le statine.

È utile ricordare che le statine sono già il farmaco più prescritto ed economicamente più vantaggioso per l’industria degli ultimi 20 anni, che l’industria sta cercando di implementarne l’uso in modo sempre più consistente, che sono potenzialmente ricche di effetti collaterali e che soprattutto l’infiammazione può davvero essere affrontata con cambi di stile alimentare agendo ad esempio sulla produzione di insulina.