Colesterolo e statine: e se alle donne non servissero?

25 Gennaio 2011
Colesterolo e statine: e se alle donne non servissero?

Da qui forse il silenzio su questi dati che potrebbero portare a una riduzione notevole delle spese sanitarie. Ne parlano pochissimi, e per fare un esempio, in Italia come negli USA i medici sono spesso poco informati sui possibili effetti collaterali delle statine.

L’esperienza comune di molti pazienti che hanno delle reazioni paradosse alla loro assunzione, è di non essere compresi per lungo tempo prima che il vero problema venga alla luce del sole. Talvolta sembra che il personale sanitario escluda nella propria mente la possibilità che le statine possano provocare dei danni, mentre, come tuti i farmaci, questo avviene e soprattutto questo è importante se, come sembra per la popolazione femminile, il danno non è compensato dai benefici.

Su questo tema un bellissimo articolo di Catherine Elton, pubblicato su Time nel marzo di quest’anno, riporta dati e notizie molto ben documentate e soprattutto il punto di vista di numerosi cardiologi americani.

I dati da considerare sono che per anni le donne non sono state considerate soggetti utili per i lavori sperimentali. Esistendo il rischio di somministrazione di farmaci in gravidanza, per molto tempo si è preferito dare accesso ai lavori sperimentali sui farmaci soprattutto agli uomini. Poi la scienza ad un certo momento ha definito che il nemico da abbattere fosse il colesterolo, non la malattia cardiaca che ne deriva, e questo passaggio mentale ha portato a pensare che qualunque cosa abbassi il colesterolo possa fare bene, mentre si è dimostrato che questo non è vero, e soprattutto per le donne questo non significa nulla.

Le donne hanno un profilo di rischio molto diverso dagli uomini. Anche con il colesterolo alto si ammalano pochissimo di malattie cardiovascolari, ma vengono trattate come uomini, col risultato di potere avere danni (dolori muscolari invalidanti, aumento della comparsa di diabete, disturbi mnemonici) senza avere invece il minimo beneficio complessivo dalla assunzione di statine.

Il fatto che una donna che per fare prevenzione con i farmaci (non documentatamente utili) debba smettere di fare attività fisica (documentatamente utile) per i forti dolori muscolari provocati dalle statine parrebbe strano a chiunque, ma è una condizione estremamente frequente che si affronta ogni giorno negli studi medici.

Come al solito su questi temi si è scatenata una guerra silente tra i produttori delle statine e il resto del mondo, ma è bene comunque ricordare che le statine sono un ottimo aiuto per chi ha già avuto delle malattie cardiovascolari, e in quel caso hanno tutto il loro valore terapeutico, ma non hanno ancora dimostrato una efficacia preventiva vera sui gravi eventi vascolari nel mondo femminile.

Abbassano il colesterolo certo, ma non prevengono necessariamente le malattie per cui si cercherebbe di abbassare il colesterolo. Questo ci ripropone una considerazione sul fatto che il colesterolo sia amico o nemico, fatto che riguarda comunque tutti, uomini e donne.