Svezzamento: come comportarsi?

di Valentina Chiozzi - Nutrizionista
14 Aprile 2015
Svezzamento: come comportarsi?

DOMANDA

Siamo appena diventati genitori e vorremmo qualche indicazione riguardo lo svezzamento. In che ordine introdurre gli alimenti? Quando inserire il glutine e quando il latte vaccino? Nostro figlio in questo momento è allattato completamente al seno. Grazie.

RISPOSTA

Carissimi neogenitori,

lo svezzamento è un momento importante nella vita di un bambino e ogni genitore vorrebbe svolgere questo compito nel modo migliore. È infatti noto che uno svezzamento ben fatto contribuisca a prevenire lo sviluppo di allergie in futuro.

La comunità pediatrica internazionale ha fornito indicazioni sul periodo in cui sia corretto cominciare l’introduzione dei primi alimenti diversi dal latte: non prima delle 17 settimane di vita non oltre le 26.

Tuttavia, come può essere utile iniziare lo svezzamento al quarto mese altrettanto utile potrebbe essere rimandarlo al termine del sesto mese. Flessibilità è la parola che dovrebbe guidare genitori e pediatri.

Sarà il comportamento del bambino che fino a quel momento è stato nutrito esclusivamente con latte a guidare il percorso.

Per comprendere cosa fare è importante osservare se il bambino cresce in modo regolare nutrendosi solo con il latte; se dorme in modo continuativo o si sveglia spesso perché è affamato; se durante il giorno è allegro e sereno oppure irritabile e nervoso.

Se cresce, dorme ed è tranquillo si può anche posticipare l’inserimento di cibi diversi dal latte.

Se il piccolo accoglie il cucchiaino riuscendo ad inghiottire agevolmente, allora è pronto per confrontarsi con sapori e consistenze nuove.

Lo scopo dello svezzamento è quello di aumentare sia l’apporto calorico sia l’apporto di micronutrienti importanti per lo sviluppo del bambino (zinco, ferro, acidi grassi essenziali).

Le linee guida per lo svezzamento prevedono l’inserimento di brodi vegetali fatti con verdure poco allergizzanti (zucchine, carote, patate) con l’aggiunta di creme di cereali senza glutine (riso, tapioca), di carni bianche omogeneizzate mantenendo comunque alcuni pasti a base di latte.

L’inserimento di alimenti contenenti glutine è sempre un momento delicato, specialmente per i bambini ad alto rischio di celiachia. C’è il timore che, sbagliando la tempistica, si possa favorire la comparsa dell’intolleranza.

La raccomandazione del OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è di far assaggiare il glutine tra i 4 e i 6 mesi di vita.

Alcune osservazioni avevano fatto pensare che questo intervallo temporale costituisse opportunità per ridurre il rischio di celiachia. Secondo due studi clinici, uno europeo e uno italiano, pubblicati in contemporanea sul New England Journal of Medicine non sembrerebbe essere così.

I risultati degli studi dicono che non ci sarebbero finestre temporali vantaggiose: che sia proposto presto oppure tardi, dopo i 12 mesi, non farebbe differenza nello sviluppo di celiachia durante l’infanzia. Tuttavia l’assunzione tardiva sembrerebbe almeno rallentare la comparsa dei sintomi.

Sicuramente serviranno altri studi per avere ulteriori chiarimenti. Per ora il dibattito rimane aperto. Sarà il pediatra, che conosce la storia familiare e il bambino, a consigliare i genitori su come comportarsi.

L’introduzione del latte vaccino invece, dovrebbe essere posticipata all’anno di età.

I pediatri sono concordi sul fatto che l’inserimento precoce del latte di mucca possa creare squilibri nutrizionali e modificare il normale andamento di crescita del bambino.

Il latte vaccino, infatti, ha uno scarso contenuto di ferro e di vitamina D, indispensabili per l’accrescimento, ed è troppo ricco di sodio.

In conclusione vorrei ricordare le indicazioni principali universalmente accettate e presenti in tutte le linee guida per lo svezzamento:

  • Uso dell’acqua per idratare e dissetare.
  • Utilizzo di verdure fresche di stagione.
  • Uso di frutta tra i pasti.
  • Niente zucchero, miele e dolcificanti fino al primo anno di età (per evitare problemi metabolici futuri ed un educazione al gusto, decisamente falsata).
  • Nessuna aggiunta di sale nelle pappe fino al primo anno di età, per cui moderazione con il parmigiano.
  • Esclusione fino ai 3 anni di carni e pesci crudi (i bambini sono più a rischio di infezioni degli adulti perché non hanno ancora un sistema di difesa naturale efficiente) e di caffè, tè e bevande contenenti sostanze eccitanti.

Sono suggerimenti semplici che spesso vengono trascurati, anche se in buona fede, ma che sono fondamentali sia dal punto vista nutrizionale, sia per una corretta educazione del gusto.