Alzheimer: pancia grossa sotto accusa

4 Maggio 2008
Alzheimer: pancia grossa sotto accusa

Ora che si avvicina la “prova bikini” la maggior parte delle persone pone un occhio di riguardo al proprio aspetto fisico. Dimagrire sì, ma il problema sembra non tanto quello di preoccuparsi dei chili di troppo, quanto di dove sono localizzati, perchè questo può compromettere non solo la silhouette, ma anche il nostro stato di salute.

Il dubbio è stato sollevato da una ricerca del centro medico Kaiser Permanente di Oakland, in California, pubblicata da Neurology, rivista della società americana di neurologia, secondo cui persone di mezza età con un addome di notevoli dimensioni hanno una possibilità tre volte maggiore di andare incontro alla demenza senile, rispetto alle persone con peso e pancia nella norma (RA Whitmer et al, Neurology 2008 Mar 26 [Epub ahead of print]).

Ma l’aspetto più rilevante della scoperta è che il rischio di demenza è alto anche in quelle persone che, pur mantenendo il proprio “peso forma”, accumulano tutto il grasso intorno al giro vita.

Una possibile ragione è che questo tipo di tessuto adiposo, chiamato grasso viscerale, può produrre una serie di adipochine e di altri agenti ormonali come la leptina, che interferiscono sulla funzione ormonale e possono determinare infiammazione cronica del tessuto cerebrale.

Le condizioni alimentari che provocano questo tipo di reazione sono le stesse che generano resistenza insulinica.

Avere la pancetta quindi significa mettere a rischio la salute del nostro cervello? Secondo Leonore Launer, capo della divisione di neuroepidemiologia del National Institute of Aging, è troppo presto per arrivare a questa conclusione ed è necessario portare avanti ulteriori ricerche per osservare che ruolo gioca l’obesità sulle funzioni cerebrali delle persone che invecchiano.

Il suo parere, palesemente difensivo, è contrastante con i dati clinici, sempre più evidenti, sulla relazione tra alimentazione squilibrata, insulinoresistenza e Parkinson od Alzheimer.

Come scoprire se abbiamo una pancetta a rischio demenza? Chiunque può farsi un’idea di quanto grasso in eccesso ha sulla pancia: la misurazione, conosciuta come diametro addominale sagittale (SAD), è l’altezza dell’addome quando una persona è distesa ed è considerata un buon indicatore di grasso addominale, come lo è in genere la misurazione del giro vita.

Secondo gli studiosi, un giro vita maggiore di 80 cm per le donne e di un metro per gli uomini è generalmente indice di troppo grasso addominale.

La buona notizia è che questo tipo di grasso dipende dalla paura dell’organismo di non avere abbastanza da mangiare. È sufficiente quindi impostare una modalità alimentare orientata allo stimolo del metabolismo per riequilibrare pancia e salute.

Dobbiamo mantenere una forte attenzione all’esercizio fisico e controllare l’alimentazione. Chi pensa di ridurre l’apporto calorico per ridurre questa pancetta va invece contro se stesso, perché la riduzione del metabolismo determina proprio la conservazione del grasso in quella sede.

Le maniglie dell’amore piacciono a molte donne, si sa, ma se eliminarle significa invecchiare in salute, proviamoci subito.