La dieta di Creta: uva, noci e arance proteggono dalle allergie

11 Aprile 2007
La dieta di Creta: uva, noci e arance proteggono dalle allergie

Al contrario del Minotauro, loro mitico concittadino dalla testa di toro e dal corpo di uomo che, secondo la leggenda, si cibava di carne umana, i ragazzi di Creta mangiano molta frutta e, in questo modo, prevengono le allergie più diffuse: asma, rinite, dermatite allergiche.

A questo risultato è approdato un interessante studio, condotto a Creta, su una popolazione di oltre 700 bambini e adolescenti (dai 7 ai 18 anni), dal National Heart and Lung Institute di Londra e pubblicato da pochissimi giorni su Thorax, una rivista internazionale specializzata in malattie respiratorie (Chatzi L et al., Thorax published online first, 2007 Apr 5).

È evidente quanto sosteniamo da tempo. La frutta e la verdura fresche svolgono nei confronti delle allergie almeno due tipi di azione: la prima, più conosciuta e classica è quella di apportare all’organismo alcuni minerali e alcune vitamine indispensabili per il suo corretto funzionamento e per ottimizzare la funzione del sistema immunitario.

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La seconda azione invece è quella di indurre tolleranza verso le sostanze allergizzanti, grazie alla presenza nella frutta e nella verdura di sostanze (chiamate panallergeni) che sono presenti in gran parte degli alimenti.

La assunzione anche di piccole quantità di sostanza cruda, viva e colorata (quindi frutta o verdura), ma in modo sistematico, determina lo sviluppo di tolleranza immunitaria diffusa, e consente quindi di ridurre gli effetti delle allergie ai minimi termini.

C’è una terza azione possibile che merita di essere ricordata: negli alimenti vegetali sono presenti anche numerosi principi antiossidanti (picnogenolo, resveratrolo di cui l’uva è il massimo contenitore, coenzima Q10 ed altri ancora) di cui si sta scoprendo una azione immunomodulante: sembra cioè che gli antiossidanti più potenti, come quelli appena citati abbiano una importante azione di tipo tollerogeno.

In parole povere stimolano (attraverso la Interleukina 10) una azione antiallergica e contemporaneamente antinfiammatoria nell’organismo, e quindi fanno del bene attraverso strade diverse ma complementari.