Un po’ di metformina per controllare gli zuccheri e rallentare l’invecchiamento

5 Ottobre 2025
Un po' di metformina per controllare gli zuccheri e rallentare l’invecchiamento

Una ricerca pubblicata a fine 2024 sulla prestigiosa rivista Cell ha documentato che la somministrazione di un basso dosaggio di metformina per 40 mesi a un gruppo di macachi maschi ha fortemente ridotto gran parte dei loro processi di invecchiamento.

Si tratta di primati che hanno molte caratteristiche simili a quelle umane e se dovessimo trasferire agli esseri umani i vantaggi ottenuti dal controllo farmacologico degli zuccheri (la metformina è uno dei farmaci meno dannosi e più usati per il supporto al trattamento del diabete di tipo 2) otterremmo un possibile allungamento vitale (e in salute) di 10-14 anni. 

Visti gli scarsi effetti indesiderati della metformina (quasi irrilevanti) anche nel lungo periodo, le considerazioni da fare riguardano la possibilità di trasferire gli effetti di questo studio anche agli esseri umani.  

Non potremo mai esserne sicuri, ma sappiamo che in genere c’è una discreta trasferibilità all’uomo dei risultati ottenibili su questo tipo di primati (i macachi) e quindi nasce l’ipotesi di usare la metformina per il supporto alla longevità sana di donne e uomini. 

Se il controllo farmacologico degli zuccheri è così attivo nel rallentare l'invecchiamento, probabilmente un controllo nutrizionale dell'eccesso zuccherino può ottenere gli stessi effetti se non addirittura maggiori.

La seconda considerazione è sul perché di questo effetto. Se il controllo farmacologico degli zuccheri è così efficace, probabilmente un controllo nutrizionale dell’eccesso zuccherino può ottenere gli stessi effetti se non addirittura maggiori.

Questa importante protezione è già risultata evidente in altri processi di invecchiamento, come quelli del declino cognitivo, analoghi a quelli indotti dal Covid e presenti nel Long-Covid, documentati in modo preciso nel 2024 sul New England Journal of Medicine che ha pubblicato uno specifico riferimento alla azione protettiva della metformina per prevenire questo tipo di disturbo, in tutto simile, come detto, al processo di invecchiamento cerebrale tipico dell’età.

Come  abbiamo scritto più volte, la relazione tra COVID e zuccheri è ben documentata, nello stesso modo della relazione tra Long COVID e glicazione e sono numerosi gli articoli che segnalano la stretta connessione tra neurodegenerazione, Alzheimer e zuccheri.

Per contrastare il Long COVID, ad esempio, con la metformina (sostanza già nota per la sua azione sul metabolismo degli zuccheri) si riesce quasi a dimezzare l’incidenza di questo disagio.

Anche una ricerca pubblicata sulla importante rivista medica The Lancet ha chiarito che la metformina può essere di forte e documentato beneficio nel prevenire lo sviluppo del Long COVID proprio grazie alla sua azione sul metabolismo zuccherino. 

La metformina non risolve certo il problema ma lo dimezza, obbligando una riflessione più allargata su come gli zuccheri possono creare danno nell’organismo e indicando con forza quale tipo di scelte nutrizionali siano da suggerire per una longevità sana.

Tra i segnali dell’invecchiamento sono da tenere in forte considerazione anche quelli della progressiva stanchezza muscolare e del facile affaticamento. Si sentono frasi del tipo: “Faccio fatica perché sono vecchio…”, quando il problema è legato solo ad un eccesso di carboidrati, frutta e zuccheri in genere.

Anche la stanchezza persistente può infatti essere indotta da un eccesso di glicazione e il fatto che il metilgliossale, sostanza glicante misurabile con Glyco Medical Program e PerMè Medical Program, interferisca sui mitocondri inducendo una inibizione della produzione di ATP (l’energia con cui i muscoli possono funzionare) spiega perché la glicazione elevata possa determinare stanchezza. 

Questo è un aspetto della glicazione che arriva ad interferire in modo significativo anche sulla resa muscolare  degli sportivi e sulla difficoltà di recupero dallo sforzo o dall’allenamento (Mey JT et al. Front Cardiovasc Med. 2018;10;5:117).

Zuccheri, stanchezza, perdita di memoria e invecchiamento sono quindi intimamente legati e la possibilità di controllare la glicazione può essere applicata per mantenere il proprio organismo in salute e rallentare i processi di invecchiamento.

Il supporto di integratori come Inositox, Glucontrol Base e Ribilla, insieme alle scelte nutrizionali personalizzate, può essere ancora più efficace del semplice uso della metformina (o affiancarsi ad essa), rispettando le caratteristiche individuali di ogni persona e consentendo anche l’uso di dolci e zuccheri nel modo che ogni persona può sopportare senza danno.