Determinante il ruolo del medico nelle indicazioni dietologiche

14 Giugno 2004
Determinante il ruolo del medico nelle indicazioni dietologiche

Chi può prescrivere una dieta? Il tema è da tempo oggetto di dibattito, soprattutto per quanto riguarda l’uso delle indicazioni dietetiche come forma di terapia.

Abbiamo chiesto quindi all’Ordine dei Medici un parere professionale.

Ferma restando la liceità per gli operatori non medici di dare suggerimenti dietetici a carattere generale, il medico deve impegnarsi in un’opera di diffusione della conoscenza e del rispetto dell’individualità, favorendo la crescita della competenza e della consapevolezza anche di chi medico non è. 

Con il permesso degli interessati, riportiamo qui l’importante risposta del Dott. Roberto Anzalone, Presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano al quesito sul tema propostogli dal Dott. Attilio Speciani, allergologo e immunologo clinico, responsabile scientifico di Eurosalus.

Egregio Collega,

in riferimento alla Sua del 22/12/2003, non pare possa esser posto seriamente in dubbio che una prescrizione della dieta, effettuata da un medico previo esame anamnestico, esami diagnostici e relativa diagnosi, è certamente atto medico.

Si legge nel “De Invetoribus rerum libri tres” di Vergilius Polydorus, nella traduzione di Francesco Balzelli edito nel 1587 «Fu di poi la medicina divisa in tre parti; cioè, che una fosse quella a cui rimediasse co’l vitto; l’altra co’ medicamenti e la terza con le mani. La prima fu detta dai greci dietetica; la seconda farmaceutica e la terza chirurgica». Anche alla luce di tale pur antico insegnamento davvero non pare dubbio che la prescrizione di una dieta sia atto medico.

È del pari indiscutibile che il medico debba prescrivere al proprio paziente una dieta dopo aver compiuto tutte le attività ritenute congrue al fine di correttamente prescriverla per un miglioramento delle condizioni del paziente, sia per curare situazioni patologiche in atto, sia per far diminuire rischi alla salute.

Nessuno, se non un medico, può svolgere attività di diagnosi e cura senza incorrere nel reato di esercizio abusivo della professione sanitaria. Ciò però non significa che non possano essere fornite proposte di diete da soggetto non medico.

È certamente fondamentale non stancarsi mai di ripetere ai cittadini che soltanto un medico può prescrivere una dieta in maniera seria e competente. Tutti gli altri che danno consigli in campo dietetico possono anche dare consigli utili in via generale, ma non possono prescrivere una dieta come atto medico.

D’altro canto molte religioni addirittura impongono comportamenti alimentari: basti pensare al divieto di assumere determinati alimenti come è scritto nella Bibbia, al digiuno del venerdì o al venerdì di magro, all’obbligo alimentare islamico durante il mese del Ramadan o al digiuno dei monaci buddisti e al digiuno delle culture induiste.

Tutte tali imposizioni dietetiche, veicolate da chi crede nella positività di tali comportamenti, sono certamente lecite, così come lecite sono altri tipi di proposte dietetiche, sempre che siano effettuate senza esercitare le attività riservate al medico.

È noto che tutti i mezzi di comunicazione di massa sono invasi da consigli dietetici: ci sono riviste che danno i più vari suggerimenti in materia dietetica. Moltissimi soggetti anche non medici forniscono consigli dietetici.

Tutta tale attività comporta certamente anche dei rischi, ma sicuramente in via generale tiene viva l’attenzione sul problema di un corretto regime alimentare e ciò non può non essere positivo.

Una informazione corretta però deve sempre segnalare che solo il medico detiene le conoscenze che sono in grado di fornire ad ogni singolo cittadino prescrizioni dietetiche veramente utili e disegnate sulla fisiologia e sulla eventuale patologia di ciascuno.

Questa è la vera chiave per combattere le negatività delle alluvioni di consigli dietetici operate dalla stampa o da altri soggetti.

Crediamo che anche questo sia il compito di tutti i soggetti responsabili ed in special modo dei medici che attraverso i mezzi di comunicazione di massa debbano ribadire la centralità della figura medica per una prescrizione dietetica consapevole, seria, efficace e ritagliata sul singolo soggetto.

Cordialmente,
Dott. Roberto Anzalone

Per leggere il testo completo della lettera del Dott. Attilio Speciani, clicca qui.