La felicità vien mangiando

20 Settembre 2013
La felicità vien mangiando

“Da vicino nessuno è normale” recita lo slogan usato nel periodo della chiusura dei manicomi. Ed effettivamente, che il fatto di essere tutti diversi l’uno dall’altro renda tutti un po’ “folli” e che la “normalità” sia un parametro potenzialmente inesistente in ambito affettivo, emotivo e del carattere, è un elemento d’interessante osservazione.

Cosa diversa è pensare al modo in cui eventualmente si sentano le persone: qualcuno che stia attraversando una depressione sarà tendenzialmente meno felice di un altro che si trovi in diversa situazione, e la stessa cosa varrà, ad esempio, per chi soffra di bipolarismo (nella parte con umore verso il basso), ma anche semplicemente parlando di disturbi dell’umore o di disordine affettivo stagionale.

Sempre di più sono le evidenze che correlano tali disagi a elementi di tipo metabolico. La regolazione del ciclo sonno veglia è ad esempio uno dei nuovi strumenti che vengono proposti e utilizzati in questi ambiti.

L’alterazione del sonno è una delle variabili destabilizzanti, allo stesso tempo, di umore e metabolismo. Allo stesso modo, alterazioni affettive e metaboliche agiscono su di esso con effettiva reciprocità, non migliorando il quadro.

Quella del metabolismo è una delle alterazioni sulle quali si può iniziare a lavorare e agire efficacemente. Una prima colazione tendenzialmente abbondante, ad esempio, stimola l’attivazione dei sistemi giornalieri fornendo uno stimolo in più all’utilizzo efficace della propria giornata “luminosa”.

D’altro canto, mangiare a prima colazione (e scegliere un pranzo di media proporzione) permette di arrivare a cena con una fame meglio gestibile e quindi di andare a dormire senza essere eccessivamente appesantiti.

Un pasto serale abbondante è, infatti, tra gli elementi che possono portare a una notte disturbata, con tutto ciò che ne consegue.

L’abbinamento costante di carboidrati e proteine è un’altra delle variabili sulle quali è più semplice agire e che regola le oscillazioni umorali con sorprendente efficacia.

La “fame” è uno di quegli elementi che rende l’umore meno stabile e più ballerino, anche se non è percepita coscientemente (pochi zuccheri nel sangue). Da specificare che i pochi zuccheri nel sangue si regolano, nella pratica quotidiana, non assumendo bustine di zucchero (che possono essere utili ma solo con effetto a brevissimo termine) e piuttosto modulandone l’assorbimento e la gestione. Ciò si fa scegliendo carboidrati integrali e accompagnandoli, appunto, a grassi e proteine che ne ridurranno l'”impatto glicemico”.

Un’altra dritta? Praticare quotidianamente uno sport è uno strumento davvero potente per regolare l’umore. Fare uno sport durante il giorno porta inoltre tendenzialmente ad un sonno più sereno agendo in un circolo virtuoso di utile efficacia.

La medicina naturale può anch’essa venirci incontro: preparazioni che vanno dall’Inositolo alla Griffonia, passando per i fiori di Bach, la vitamina D e l’Ignatia, possono essere provvidenziali.

Gli strumenti esistenti per essere più sereni e meglio in grado di gestire gli stimoli esterni sono tanti e serenamente utilizzabili da chiunque per stare meglio.