Allergie, oli e grassi. Scoperta una forte relazione con gli oli

4 Marzo 2013
Allergie, oli e grassi. Scoperta una forte relazione con gli oli

Per anni si è pensato che la reazione allergica fosse dovuta solo alle proteine, e infatti molti allergologi stanno proponendo test sempre più precisi (l’ISAC ad esempio) in cui anziché cercare gli anticorpi contro ad esempio un frutto, si cercano gli anticorpi specifici verso la microparte della proteina che si ritiene responsabile della reazione a quel frutto. 

Indubbiamente tutto sembra più “pulito” e tecnologico. Si dice che si attua una “Component Resolved Diagnosis”, cioè una diagnosi che va a cercare il singolo micro-componente della proteina responsabile. Eppure altri studi stanno dimostrando il contrario. 

A fronte di dosaggi sempre più selettivi delle IgE (gli anticorpi che scatenano l’allergia) si sta scoprendo ad esempio che la reazione allergica alla “Noce Brasiliana” avviene solo se insieme alla proteina sono presenti dei particolari grassi che compongono il frutto (Mirotti L et al, Allergy. 2013 Jan;68(1):74-83. doi: 10.1111/all.12057. Epub 2012 Nov 9). 

Un  gruppo di ricercatori brasiliani ha verificato sia nel topo che in cellule umane in vitro che la reazione di sensibilizzazione e la reazione di allergia intervengono solo se insieme alla proteina “Ber e 1” ci sono dei particolari grassi che in un certo senso consentono la reazione e ha pubblicato da pochissimo il proprio lavoro su Allergy.  

Si tratta di una scoperta di elevatissimo valore perché rompe i criteri di reattività stabiliti per anni. L’allergia non dipende solo dalla reazione tra antigene e anticorpo, ma anche dall’ambiente che sta attorno a questo riconoscimento. 

Gli oli possono essere favorevoli alla reazione, come evidentemente sono i grassi contenuti nella noce brasiliana, oppure favorevoli al suo controllo, come gli oli di Perilla o gli oli di Ribes estratti dai semi delle relative piante. In molti casi sappiamo che anche gli oli di pesce favoriscono il controllo dell’allergia, grazie al loro contenuto in Omega 3.

Eccoci quindi a tirare le somme di una ricerca come questa. Possiamo ricavarne dei messaggi precisi.

Le tecniche “Component Resolved” (come per il test ISAC) potrebbero peccare di eccessiva precisione, approfondendo così tanto la ricerca da rischiare di perdere di vista l’obiettivo principale. 

La presenza di oli o di grassi particolari è in grado di modulare in modo preciso sia l’attivazione sia il controllo della reazione allergica.

La reazione allergica può essere controllata attraverso l’uso ragionato di oli o grassi alimentari particolari.

In ultima analisi, ancora di più si conferma che l’allergia è più complessa di quanto si sia sempre creduto e che anziché limitarsi ad una specifica reazione anticorpale coinvolge l’intero equilibrio lipidico di un organismo e la qualità delle sostanze di cui si nutre.