Apriti… Sesamo!

30 Gennaio 2018
Apriti... Sesamo!

I semi di sesamo vengono spesso trascurati perché sembrano avere poca importanza, ma non è così; essi sono infatti ricchi di sostanze benefiche. Li si può aggiungere per insaporire le pietanze, al pane, ma soprattutto alle insalate.

Originario delle Indie Orientali e diffuso in Egitto e altre zone a clima caldo dell’Asia, il sesamo è una pianta annuale dalla cui fecondazione si generano delle capsule contenenti piccoli semini ricchi di proprietà favorevoli alla nostra salute. L’olio che si estrae è di ottima qualità ed è direttamente usato nell’alimentazione umana.

I semi di sesamo e il loro olio sono stati usati per millenni nei paesi asiatici nella dieta dell’uomo e si sono mostrati ricchi di benefici. Nella nostra cultura alimentare sono stati scoperti da poco, ma per fortuna sono sempre più presenti sulla tavola degli Italiani.

È incredibile come semi così piccoli riescano ad avere proprietà notevoli per l’organismo umano: sono una fonte di minerali come calcio e fosforo, ma anche magnesio e zinco; sono ricchi di acido folico e vitamine, in particolare del gruppo B ed E, ma soprattutto sono costituiti, per la maggior parte, da lipidi.

I semi devono essere consumati freschi o essiccati, ma non tostati, per evitare l'alterazione dei grassi contenuti.

L’olio che si ottiene è di ottima qualità per l’elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi, tra cui rispettivamente l’acido grasso linoleico e oleico. 

I semi di sesamo e, in particolare, l’olio spremuto a freddo che se ne ricava forniscono un valido aiuto nel mantenere integre le cellule del corpo e nel favorire il metabolismo lipidico nel sangue, grazie alla presenza di questi due lipidi.

Tuttavia è opportuno non tostare i semi per non alterare i grassi contenuti all’interno. I semi devono essere consumati freschi o essiccati, ma non tostati, per evitare l’alterazione dei grassi contenuti.

La tostatura comporta una modificazione chimico fisica degli stessi che determina l’innesco di radicali liberi dannosi per le nostre cellule, andando ad annullare la funzione specifica e favorevole di questi grassi.

La presenza di antiossidanti all’interno del seme ha un ruolo chiave nel ridurre questo fenomeno. Il sesamo infatti presenta al suo interno antiossidanti naturali come il tocoferolo, composti fenolici e anche specifici lignani come la sesamina, la sesamolina e il sesamolo che hanno effetto positivo sul miglioramento dello stress ossidativo.

I lignani, specialmente sesamina e sesamolina, sono sostanze di origine naturale e sono considerati responsabili di molti effetti benefici sugli esseri umani, come la riduzione dei livelli di colesterolo.

Molti studi infatti rivelano una riduzione dei livelli sierici di colesterolo totale e colesterolo LDL. In particolare, uno studio ha mostrato come l’assunzione giornaliera di sesamo per due mesi abbia favorito un miglioramento del profilo lipidico e dello stress ossidativo con la diminuzione dei livelli di malondialdeide (prodotto tossico finale della alterazione dei grassi) rispetto ai pazienti che non l’hanno assunto.

La presenza di antiossidanti come sesamina e sesamolina riduce quindi i livelli di radicali liberi e di conseguenza lo stress ossidativo.

Il sesamolo nel mondo scientifico viene letteralmente considerato uno “spazzino” di radicali liberi. Al contempo assieme alla sesamina, il sesamolo sembra inibire la modificazione degli acidi grassi e contribuire alla riduzione delle alterazioni a carico dei vasi sanguigni originate proprio dalla formazione dei radicali liberi.

Inoltre il sesamo è in grado di aumentare i livelli di γ-tocoferolo. Il tocoferolo (Vitamina E) fa parte dei sistemi di difesa antiossidanti non enzimatici del nostro corpo e ha la funzione di proteggere il colesterolo LDL dall’ossidazione, la quale gioca un ruolo essenziale nel processo di aterosclerosi.

Infine dai dati emersi di numerosi studi sembrerebbe che la sesamina, così come la sesamolina, contribuisca ad esercitare funzioni antinfiammatorie, antitrombotiche, cardioprotettive ed epatoprotettive

Dopo aver constatato che il sesamo fa bene, perché non iniziare a consumarlo sotto forma di semi, di crema (come la salsa tahina) o tritato (come il gomasio)? In questo modo aumenteremo la porzione antiossidante del nostro piatto, dei grassi buoni e anche di vitamine e minerali e sicuramente avremo un alleato in più sulla nostra tavola! 

Teniamo presente che seppur sia ricco di nutrienti favorevoli alla nostra salute deve essere assunto con attenzione da chi presenta una ipersensibilità al nichel. Se inserito in un consumo non abituale, ma sano e variato si eviteranno spiacevoli sovraccarichi.