Cosa fare in caso di tiroidite se gli esami sono nella norma?

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
23 Maggio 2011
Cosa fare in caso di tiroidite se gli esami sono nella norma?

DOMANDA

Buongiorno, ho 42 anni e da pochi giorni ho saputo di avere una tiroidite. Per il momento dovrei solo tenerla sotto controllo, visto che gli esami del sangue sono nella norma. Sono però destinata a diventare ipotiroidea. Vorrei sapere in quanto tempo rischio di squilibrare i livelli ormonali, ma soprattutto se posso assumere qualche rimedio omeopatico per fare in modo che i valori del sangue rimangano nella norma. Vi ringrazio.

RISPOSTA

Gentilissima Lettrice,

prima di tutto ci teniamo o sottolineare che in caso di tiroidite non è sempre necessario ricorrere alla terapia ormonale. La decisione deve essere presa insieme al medico ma in linea di principio finché il quadro ormonale rimane equilibrato non è necessario utilizzare la levotiroxina sostitutiva. La situazione deve essere monitorata con attenzione rivedendo gli esami tiroidei a intervalli regolari per controllare il procedere della tiroidite e l’impatto di questa sull’organismo.

In questo momento lei si trova nella condizione migliore per poter prendere in mano la situazione e decidere di affrontare questo problema in piena autonomia modificando attivamente il suo stile di vita. La correlazione tra alimentazione e infiammazione della tiroide è ormai sempre meglio definita e le possibilita? offerte da un approccio alimentare devono essere sempre prese in considerazione e affiancate alla terapia con levotiroxina anche in caso di marcato ipotiroidismo.

In queste situazioni risulta estremamente importante uno studio approfondito del quadro immunologico. Il controllo delle eventuali allergie alimentari ritardate (intolleranze alimentari) riveste senza dubbio un ruolo centrale nel riequilibrio ormonale. La riconquista della tolleranza immunologica permette di ridurre sensibilmente i livelli generali di infiammazione permettendo quindi di migliorare anche il quadro infiammatorio della tiroide. Sempre più spesso a livello scientifico si discute delle tiroiditi anche come manifestazioni di un processo allergico.

A questo è fondamentale affiancare l’impostazione di una dieta volta al controllo delle fluttuazioni insuliniche. L’insulina è per definizione un ormone infiammatorio e in generale l’attivazione metabolica ha risvolti di grande rilevanza nel riequilibrio di tutti gli assi ormonali compresi l’asse tiroideo. Quindi indicazioni come quella di unire a tutti i pasti carboidrati e proteine, quella di far diventare la prima colazione il pasto principale della giornata insieme a un quotidiano movimento aerobico sono solo alcuni dei possibili cambiamenti da apportare alle proprie abitudini.

Pensi che Lechan ha dimostrato che la produzione di leptina (attivata ad esempio da una prima colazione ricca) porta ad un riflesso monosinaptico (diretto ed immediato) che va dal nucleo arcuato ai nuclei che producono TRH, il preormone che attiva la tiroide. Come dire che una semplice scelta come quella di fare la prima colazione può determinare una risposta di attivazione della tiroide, oppure la sua inibizione (per chi la prima colazione non fa).

Tutte le modalità alimentari descritte fino a qui sono in grado in molti casi da sole di riportare in equilibrio il quadro tiroideo e per lo meno sono in grado di migliorare il quadro ormonale riducendo in molti casi la necessità della terapia con levotiroxina.

In chiave omeopatica è possibile utilizzare del Conium maculatum 9 CH se la tiroide è ingrossata e al tatto e percepita di consistenza elastica. Si utilizzeranno 3-4 granuli due volte al giorno per cicli terapeutici di circa un mese anche ripetibili. Per sentire la tiroide basta appoggiare delicatamente due dita sotto la laringe (la struttura della gola che nei maschi viene anche chiamata pomo d’Adamo) per poi deglutire. La tiroide è solidale alla trachea e si sposta con essa permettendo di percepire meglio la sua morfologia al tatto.

In aggiunta l’utilizzo di un misurino al giorno di Oximix 3+ permette di integrare tutti i minerali importanti nella modulazione del sistema immunitario insieme al Ribes nero che svolge una buonissima azione antiinfiammatoria naturale. Si utilizzerà un misurino a prima colazione per cicli terapeutici di circa 40 giorni anche ripetibili.