Tutto fumo, niente arrosto: mille motivi per smettere subito di fumare

25 Settembre 2015
Tutto fumo, niente arrosto: mille motivi per smettere subito di fumare

Oggi si parla di fumo e, prima di qualsiasi altra cosa, ecco una notizia positiva: il corpo umano è progettato il meglio possibile per recuperare salute, quando messo nelle condizioni migliori per farlo.

Per questo, quando una persona smette di fumare, tende, col passare del tempo, a riavvicinarsi alla condizione di chi ha sempre “lasciato il fumo da parte e tenuto accanto l’arrosto”.

La domanda da porsi è: davvero è noto quello che il fumo provoca? A quanto pare l’idea generale è che il fumo faccia meno male di quanto invece purtroppo fa.

Chiunque fumi, sa, per esempio, di star aumentando il proprio rischio di ottenere un cancro ai polmoni. In fondo però, il padre di Marco, il nonno di Susi e lo zio Luigi fumano 20 sigarette al giorno da quando hanno 20 anni e il cancro ancora non ce l’hanno.

È vero: non siamo tutti uguali. E il cancro ai polmoni non viene a tutti, e nemmeno solo a chi fuma. Ciascuno può essere predisposto in maniera diversa a espressioni organiche differenti. Perché esattamente questo è la malattia: il modo che l’organismo trova per esprimere il proprio disagio, la propria situazione, il proprio parere.

Il cancro ai polmoni è una delle valvole che possono essere coinvolte da un aumento dell’infiammazione generale. La scelta della valvola dipende da elementi di tipo genetico, psichico e altro ancora.

Il metodo migliore per non far traboccare una brocca è quello di tenere basso il livello di acqua all’interno, non l’aver paura di fare le scale con una brocca già troppo piena in mano.

A tutti capita di passare attraverso momenti di stress particolare, in cui gli equilibri possono cambiare e l’acqua della brocca oscillare. Il punto è essere in grado di gestire questi momenti al meglio delle proprie possibilità, meglio se con un livello d’acqua più bassa nella brocca, a lasciare comunque un margine di sicurezza.

Tenere l’acqua più bassa significa, ad esempio, smettere di fumare, fare del movimento fisico parte della propria quotidianità, scegliere di usare frutta e verdura, “nutrirsi” oltre che “mettere in bocca cibo”, vivere in maniera il più possibile serena.

Controllare tutto può essere complesso e, in questo caso, non si sta predicando la perfezione. Il punto è restare focalizzati su ciò che è veramente importante: non la sigaretta o lo stress o l’alimento. La cosa importante è il rispetto di sé stessi.

Una strada tranquilla, per stare bene e in serenità esiste e si chiama equilibrio, cercando, appunto, di tenere bassa l’acqua nella brocca, usando quello che si può, dove e quando è possibile.

Torniamo un momento a quello che fa il fumo, perché per poter decidere cosa fare è importante conoscere a cosa si va incontro, in ogni caso.

Il fumo ha un’azione sistemica. Molte delle molecole respirate entrano in circolo oltre che depositarsi lungo il loro percorso. 

Sulle cellule l’azione del fumo è di pro-ossidante. Significa che le cellule di chi ha fumato (non solo nei polmoni ma in tutto il corpo) sono messe in una condizione di stress tale per cui è difficile gestire le proprie funzioni, tra tutte, quelle di riparazione del danno al DNA e di mantenimento della propria salute interna.

La pelle di chi fuma invecchia prima. Le ovaie, i neuroni e le arterie fanno lo stesso.

Il fumo è ad esempio uno dei maggiori fattori di rischio per la malattia cardiovascolare. Ictus, occlusioni tromboemboliche, ischemie cardiache e cerebrali sono spesso correlate all’uso del fumo.

Il celebre “grasso nelle arterie” è, in chi fuma, invitato ad accumularsi e attuare la sua opera di indebolimento parietale, aumento dell’infiammazione locale e occlusione, grazie all’incremento di stress ossidativo.

In effetti, il cancro ai polmoni non è nemmeno l’unico a essere stimolato dal fumo. Tra gli altri celebri ci sono ad esempio il cancro alla vescica e quello al pene. E moltissime malattie infiammatorie croniche hanno il fumo come fattore di rischio o peggiorativo della sintomatologia: morbo di Chron e idrosadenite suppurativa sono solo due di queste.

Nessuno dice che il fumo debba essere bandito per sempre come male maggiore della comunità, esattamente come sembra sbagliato pensare la stessa cosa, ad esempio, di zucchero o alcol.

Il punto resta capire dove finisce il vizio e dove inizia il sé, restando consapevoli di quelli che sono i rischi del continuare e, invece, i benefici dello smettere, per cominciare un cammino di rinnovato, sostanzioso ed equilibrato benessere.