La risata come farmaco: indicazioni e posologia

12 Maggio 2011
La risata come farmaco: indicazioni e posologia

Ridere fa bene al cuore. Uno studio dell’Università di Baltimora, presentato fin dal 2007 all’American College of Cardiology, l’appuntamento più significativo per tutti i cardiologi del mondo, svoltosi a Orlando, in Florida, ha dimostrato come la risata sia un vero e proprio farmaco.

I ricercatori ci suggeriscono dosaggio, indicazioni e controindicazioni.

Dosaggio: una somministrazione di quindici minuti al giorno di risate.

Indicazioni: consigliato a tutti, uomini e donne, grandi e piccini, ma in particolare ai malati cronici o alle persone “stressate”.

Controindicazioni: nessuna.

Una medicina che fa bene a tutti, dunque. La terapia del sorriso non è del resto una novità: chi non conosce la storia di Patch Adams, il medico americano con il naso da clown che ha trasformato la risata in cura?

Gli studiosi dell’Università del Maryland a Baltimora hanno dimostrato che la risata è capace di stimolare l’espansione dell’endotelio, il rivestimento interno dei vasi sanguigni, favorendo la vasodilatazione e quindi un maggior flusso di sangue, esattamente come succede con l’esercizio fisico.

Misurando con gli ultrasuoni, su un gruppo di volontari, il flusso del sangue in una arteria del braccio, i ricercatori hanno mostrato come il flusso aumentava o diminuiva prima e dopo la proiezione di due film, uno allegro (Tutti pazzi per Mary) e uno drammatico (Salvate il soldato Ryan). In quattordici dei venti spettatori volontari le arterie si restringevano e il flusso sanguigno si riduceva alla visione del film drammatico, mentre l’inverso avveniva con quello allegro.

I benefici del riso sono conosciuti fin dai tempi di Ippocrate e Galeno, che attribuivano a certi umori la potenzialità di migliorare o peggiorare la salute: pensavano che l’umore malinconico andasse a impregnare di sostanze velenose il sangue, mentre il ridere liberasse sostanze benefiche.

La scienza di oggi ha confermato le antiche sapienze. Il cervello contiene più di dieci miliardi di cellule nervose. Moltissime connessioni si agganciano ad altri neuroni per portare notizie attraverso impulsi elettrici. L’impulso elettrico può essere paragonato a uno “spruzzo” costituito da neurotrasmettitori: l’acetilcolina, l’adrenalina e le endorfine, tra gli altri.

Se, ad esempio, riceviamo una notizia non troppo piacevole, si scatena una reazione furibonda. Il midollo inizia a pompare adrenalina e noradrenalina, e queste sostanze producono alterazioni biologiche significative: sale la pressione, il cuore pulsa veloce, le nostre difese interne si abbassano e diventiamo più vulnerabili alla malattia.

Se al contrario riceviamo una notizia piacevole o ci raccontano una barzelletta, al termine della risata si ha un rilascio di endorfine, dette anche “oppioidi endogeni”. Gli effetti delle endorfine scatenate dal ridere sono quattro: calmante, antidolorifico, euforizzante e immunostimolante.

I ricercatori americani concludono che una buona ricetta pratica per uno stile di vita salutare, dovrebbe comprendere “trenta minuti di attività fisica tre volte alla settimana e quindici minuti di risate al giorno”.