Qual è la dieta più adatta per i trigliceridi alti?

di Carla Camerotto - Nutrizionista
22 Maggio 2012
Qual è la dieta più adatta per i trigliceridi alti?

DOMANDA

Buongiorno, potrebbe indicarmi una dieta per i trigliceridi alti? Grazie infinite,Mariangela

RISPOSTA

Cara lettrice,
l’ipertrigliceridemia è un’alterazione del profilo lipidico plasmatico. I livelli elevati che vengono comunemente riscontrati con gli esami del sangue, insieme alla stima delle HDL “colesterolo buono” e delle LDL “colesterolo cattivo”, sono stati definiti in numerosi studi epidemiologici, tra cui il famoso Framingham Heart Study¸ un indicatore di rischio per le malattie cardiovascolari.

Per riportare i livelli nella norma e per prevenire eventuali alterazioni, si deve porre molta attenzione allo stile di vita e a tutta la gestione alimentare. Le linee guida dell’American Heart Association raccomandano il raggiungimento e il mantenimento di un peso adeguato, in particolare la riduzione della circonferenza vita.

Importante è la qualità dei cibi che consumiamo quotidianamente per il loro impatto sulla biochimica del nostro organismo. Più volte abbiamo approfondito il tema dei segnali, complessi anche per le menti più fini, che sono generati dalle scelte alimentari e che influenzano i meccanismi della “macchina” uomo.

Particolare attenzione in caso di ipertrigliceridemia deve essere posta alla qualità e alla distribuzione dei carboidrati. Portare sulle tavole quotidianamente cereali integrali e non raffinati è una scelta che vi suggeriamo da tempo, riconfermata da sempre più studi scientifici che raccomandano la riduzione di zuccheri semplici e alimenti a basso indice glicemico.

E’ raccomandato un buon apporto di fibra alimentare. Abituiamoci ad inserire nei pasti sempre delle ricche porzioni di verdura. In primavera i negozi e i mercati sono un tripudio di colori e odori. Sfido chiunque a non trovare almeno un ortaggio che possa invogliare il palato!

Per il loro effetto ipotrigliceridemizzante va aumentato il consumo di alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi in particolare del tipo Omega 3, contenuti in semi oleosi (noci, nocciole, mandorle ecc.) e pesce (soprattutto azzurro). Di pari passo al bando i grassi saturi, ancor peggio se idrogenati, che molto spesso vanno a braccetto con zuccheri e farine ad alto indice glicemico.

L’arrivo di temperature più miti aumenterà il desiderio di cibi poco cotti e più leggeri. Modificare la tavola sarà sicuramente un piacere. Facciamo nostra l’idea di pensare al piatto diviso in tre frazioni. Un terzo con verdura, un terzo con proteine e un terzo con carboidrati integrali. Le applicazioni sono molteplici: dal piatto unico di pasta con salmone e zucchine, all’insalatona con polipo e orzo. Non male!

Molto importante è il controllo dell’apporto di alcool, che ha un notevole potere nell’incrementare i valori di trigliceridi ematici. L’estate rende tutti un po’ cicale, aumenta la voglia di uscire e di passare tempo con gli amici. All’aperitivo o nel dopo cena, un bravo barman, con frutta di stagione e ombrellini colorati, vi rallegrerà sicuramente con un frullato e/o un centrifugato che sostituiranno degnamente un cocktail o un bicchiere di vino. Se poi decidiamo di uscire a piedi o in bicicletta, il gioco è fatto. Sarà il primo passo per raggiungere un livello di attività fisica adeguato, elemento imprescindibile di uno stile di vita sano!