Zanzare che tormento! Come intervenire naturalmente?

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
5 Luglio 2018
Zanzare che tormento! Come intervenire naturalmente?

DOMANDA

Vorrei chiedere un’informazione per quel che riguarda la prevenzione dalle punture di zanzare: ho una bimba di 10 anni che ogni estate viene letteralmente “mangiata” dalle zanzare, con forti reazioni locali a ogni puntura. Può dipendere da quello che mangia? Cosa potrei darle per prevenire? E per non farla grattare troppo dopo la puntura?

RISPOSTA

Gentilissima Lettrice,

una forte reattività alle punture di insetti e in particolare alle punture di zanzare deve far pensare a un aumento dell’infiammazione da cibo. Molto spesso le persone con un’ipersensibilità ai salicilati naturali hanno pomfi duraturi nel tempo con intenso prurito e fastidio.

Le zanzare, infatti, per fluidificare il sangue iniettano una piccola quantità di sostanze molto simili ai salicilati naturali che sono la causa del fastidio prolungato.

Se questa reattività fosse confermata con l’esecuzione di un test come Recaller o BioMarkers, la riduzione dell’assunzione giornaliera di salicilati può rivelarsi molto efficace per attenuare il fastidio dovuto alle punture di zanzare.

Una forte reattività alle punture di insetti, e in particolare alle punture di zanzare, deve far pensare a un aumento dell'infiammazione da cibo.

Purtroppo, molta della frutta e della verdura estive sono ricche di salicilati, ad esempio fragole, albicocche, lamponi, ribes, ciliegie, zucchine, indivia, ravanelli, peperoni. 

In presenza di un aumento dell’infiammazione da cibo dovuta ai salicilati si prevederanno nella stessa settimana giorni in cui evitare questi alimenti e giorni invece in cui reintrodurli con l’obiettivo di recuperare gradualmente la tolleranza alimentare.

Nella nostra pratica clinica abbiamo imparato ad associare le frequenti punture di insetti anche a un probabile sovraccarico alimentare di prodotti lievitati: una riduzione del carico di lieviti assunti durante tutta la settimana permette quindi di ridurre la frequenza delle punture.

In particolare prevedere nell’arco della settimana un paio giorni di controllo sui lieviti (ad esempio il martedì e il venerdì) può rendere meno “appetibili” alle zanzare. 

Sembra infatti che questi insetti siano attirati dall’odore e dal sapore di alcune sostanze volatili derivate dalla fermentazione, mentre secondo altre ipotesi la minore reattività cutanea ottenuta con il controllo dell’infiammazione da cibo evita la forte reazione alla puntura, che avviene lo stesso, ma passa quasi inosservata.

Dopo la puntura è possibile applicare una preparazione come Inocrema Rosa, che grazie all’Inositolo e agli estratti di Ribes nero svolge una buona azione di riduzione dell’irritazione locale aiutando a contenere il prurito. Si applicherà una piccola quantità di crema direttamente sulla puntura ripetendo l’applicazione in caso di bisogno. 

Utile anche le creme a base Calendula o di Ledum palustre; in commercio sono disponibili molte formulazioni, più o meno complesse, utili nell’immediato per ridurre il pizzicore.

Se le reazioni alle punture di zanzare sono particolarmente intense è possibile intervenire con un prodotto come Zerotox Ribilla al dosaggio di 2 perle a prima colazione e 2 perle a cena per cicli terapeutici di circa 15 giorni. L’azione antinfiammatoria dei grassi polinsaturi dell’olio di Ribes e dell’olio di Perilla è utile per controllare efficacemente la reattività cutanea anche in caso di punture di insetti.

Nella tradizione medica omeopatica, alcuni rimedi possono essere utilizzati efficacemente, in affiancamento all’impostazione alimentare descritta, per prevenire le punture di zanzara e per trattare il prurito. Ad esempio l’utilizzo di Ledum palustre 200 CH al dosaggio di un tubo dose al mese per 3 volte durante l’estate può rivelarsi utile per ridurre la frequenza e i fastidiosi effetti delle punture di zanzara. 

Meglio iniziare la prevenzione già in questi giorni proseguendo per tutto il periodo estivo.