Oligoelementi

9 Gennaio 2006
Oligoelementi

Gli oligoelementi sono dei particolari minerali fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio psicofisico di ogni individuo.

Pur essendo presenti nell’organismo in dosi di scarsissima quantità, svolgono un ruolo insostituibile: attivano infatti tutta una serie di processi e di reazioni dell’organismo che consentono la vita e il benessere; se invece non sono presenti (o lo sono in quantità insufficiente), queste reazioni o non avvengono del tutto, o avvengono molto più lentamente o in modo scorretto.

Questi oligoelementi possono non partecipare attivamente alle reazioni stesse, ma la loro presenza è ugualmente indispensabile. Funzionano in generale come catalizzatori: avviano e permettono il compimento delle funzioni enzimatiche, che sono alla base delle funzioni cellulari. Senza i giusti minerali le cellule non possono funzionare bene e l’organismo di conseguenza si trova in una condizione di possibile malattia.

Purtroppo il mondo attuale ha sempre più bisogno di oligoelementi come di integratori vitaminici, in quanto gli attuali metodi di coltivazione depauperano i prodotti alimentari di una serie di sostanze minerali e vitaminiche fondamentali per il mantenimento della salute.

L’efficacia terapeutica di questi elementi è in alcune condizioni patologiche particolarmente significativa. Nel trattamento del diabete, ad esempio, lo Zinco e il Cromo sono fondamentali per la regolazione del metabolismo degli zuccheri.

Gli oligoelementi assunti come integratori si presentano sotto diverse forme. I più utilizzati fino a oggi sono stati i gluconati, preparati dalla fermentazione naturale della patata, che generalmente si presentano sotto forma liquida, assorbibile per via perlinguale.

Altre preparazioni sono i lieviti addizionati di minerali, gli aminochelati e gli orotati, che ad una buona assorbibilità associano però il rischio di essere potenzialmente allergizzanti.

Questo rischio è presente per gli orotati, preparati dal colostro di mucca, e per gli aminochelati, cioè oligoelementi assemblati a proteine (generalmente di soia). Gli aspartati possono essere invece preparati solo in forma secca, cioè in capsule o compresse.

Una recente e importante novità è rappresentata dagli oxiprolinati, preparati in forma liquida, ed hanno il vantaggio di essere miscelabili tra di loro secondo le indicazioni del medico. Questi particolari sali possiedono un’alta biodisponibilità (cioè la capacità del principio attivo di arrivare con facilità alla cellula, dove svolge la propria funzione terapeutica o metabolica) e di essere preparati senza conservanti. Quest’ultima caratteristica richiede però una loro corretta conservazione, che in genere deve avvenire in frigorifero.

Gli oligoelementi possono essere assunti da soli o più frequentemente in associazione, per aumentare l’efficacia terapeutica. I minerali, infatti, non posseggono una singola azione ma intervengono per gruppi di funzioni (il cromo agisce per esempio facilitando l’azione dell’insulina e quindi dell’utilizzazione degli zuccheri, ma anche riducendo i depositi di grasso nelle arterie), e nello stesso modo su una singola funzione agiscono più minerali (per esempio sul sistema immunitario sono attivi zinco, manganese, rame, calcio e litio).

La miscelabilità e la possibilità di preparare delle miscele adatte ai bisogni individuali con diverse quantità per singolo oligoelemento rendono quindi gli oxiprolinati i minerali più facilmente e comodamente utilizzabili.

La modalità di assunzione degli oligoelementi dipende dalla loro presentazione e composizione. I più utilizzati sono in forma liquida. Se si tratta di gluconati vanno assunti per via perlinguale, cioè depositando il liquido nella quantità indicata, senza diluirlo, direttamente in bocca e trattenendolo per almeno un minuto prima di deglutire.

È preferibile inoltre prendere questi oligoelementi a bocca pulita, cioè evitando di mangiare, bere o fumare nei cinque minuti che precedono e seguono l’assunzione del prodotto.

Gli oxiprolinati non necessitano invece di assorbimento perlinguale e possono essere deglutiti immediatamente nella quantità indicata, da soli o diluendoli in altri liquidi, come i succhi di frutta o, nel caso di lattanti o bimbi piccoli, nella pappa o nel biberon.

In ragione del loro elevato contenuto in ioni, è preferibile utilizzare gli oxiprolinati assumendoli con un cucchiaino di plastica e non di metallo. 

L’indicazione di assunzione, quando si dice un misurino o una dose, corrisponde a un cucchiaino da 2,5 milligrammi. L’assorbimento di questi minerali avviene nell’intestino e fino a quel momento la soluzione non subisce variazioni apprezzabili dopo l’ingestione.

La terapia con oligoelementi non è una terapia omeopatica, ma ne è un utile complemento, come può esserlo in relazione a qualsiasi trattamento naturale o farmacologico.

In alcune situazioni patologiche viene consigliata l’effettuazione di un mineralogramma del capello. Si tratta di un esame che serve per valutare la quantità di minerali utili o tossici presenti nel capello, e poter quindi valutare indirettamente il contenuto minerale dell’organismo intero.

Gli oligoelementi si accumulano infatti facilmente nel capello, e il loro livello può fornire un’idea delle carenze o degli eccessi dell’intero organismo. La quantità di minerali che noi assorbiamo dipende dalla quantità iniziale che è presente nei cibi, la fonte principale attraverso cui i minerali entrano nell’organismo, e anche dai processi di assorbimento intestinale, che possono subire variazioni importanti, non sempre facilmente valutabili.

Il mineralogramma rappresenta quindi un mezzo per valutare il livello approssimativo di minerali effettivamente trattenuti dall’organismo, e permette quindi, attraverso la loro integrazione terapeutica, di colmarne la carenza o di intervenire, quando possibile, per ridurne gli eccessi.

È uno strumento utile in diverse situazioni, sia fisiologiche, che patologiche. Si pensi per esempio alla gravidanza, in cui le necessità di minerali sono aumentate: attraverso una valutazione individuale quantitativa, è possibile intervenire in modo mirato già all’inizio, fornendo le giuste quantità di oligoelementi di cui la madre e l’organismo in formazione potranno necessitare.

La stessa cosa però avviene anche in molte altre patologie: la menopausa per esempio, o nel caso dell’osteoporosi, delle disfunzioni del sistema immunitario, delle patologie intestinali o nelle alterazioni del comportamento alimentare, come l’anoressia.

La conoscenza dei livelli di minerali diventa dunque uno strumento indispensabile per tenere l’organismo in equilibrio sia per chi si trova in particolari situazioni fisiologiche sia per chi soffre di qualche malattia, sia più in generale per chi intenda approfondire il proprio livello di benessere in chiave di prevenzione.

L’effettuazione di un mineralogramma è semplicissima: si devono raccogliere dal settore della nuca i 3 cm di capello più vicini al cuoio capelluto (buttando via la parte che avanza) in modo da raccoglierne almeno 3 grammi (un cucchiaio da minestra pieno), e di solito bastano 3 o 4 piccole ciocche. Non ha importanza se i capelli sono tinti, decolorati, e più o meno recentemente lavati. Questo campione di capelli viene quindi inviato a un centro che ne possa effettuare l’analisi.