Come perdere peso se la tiroide frena?

di Carla Camerotto - Nutrizionista
12 Novembre 2013
Come perdere peso se la tiroide frena?

DOMANDA

Soffro del morbo di Basedow, sto assumendo cortisone e prendo Eutirox da poco. Sono ingrassata di 6 kg, vorrei seguire una dieta e non soffro di nessuna intolleranza alimentare. La prego di aiutarmi, grazie.

RISPOSTA

Gentile lettrice,

le alterazioni della funzionalità tiroidea sono frequentemente accompagnate a una propensione verso l’ingrassamento.

Gli ormoni prodotti da questa ghiandola hanno un ruolo importante nella regolazione del metabolismo energetico. I primi studi sul rapporto tra alimentazione e funzione tiroidea risalgono al 1994, quando si scoprì la prima adipochina (la leptina), un mediatore prodotto dalle cellule del tessuto adiposo con un’azione sia di tipo ormonale sia di tipo infiammatorio.

Senza assunzione di cibo, comportamento che stimola la produzione di leptina, non viene attivata la funzione tiroidea, modificando quindi la risposta energetica dell’organismo.

Apporti alimentari bilanciati e strategicamente distribuiti nella giornata possono molto per regolare il peso corporeo e la funzionalità della tiroide. Gli aspetti su cui lavorare maggiormente mirano a un controllo dell’insulina e dell’infiammazione generale.

In SMA seguiamo da anni le persone con problemi di tiroide e di squilibrio insulinico, aiutandole a riequilibrare gli aspetti che favoriscono il controllo del peso corporeo e la funzionalità tiroidea attraverso specifici percorsi terapeutici.

In breve un piccolo vademecum (utile per tutti) con alcuni consigli da applicare nella propria quotidianità:

Unire sempre carboidrati e proteine a tutti i pasti e in particolare durante le prima colazione. Di preferenza cereali poco raffinati, scelti leggendo attentamente le etichette. Andrebbe limitato il più possibile l’uso di prodotti da forno preparati a partire da farine bianche e addizionati di zuccheri semplici

Colazione abbondante: ridistribuire le calorie durante la giornata concentrandole soprattutto al mattino. Abituarsi, appena svegli, a consumare una colazione ricca può aiutare a stimolare la tiroide in modo naturale, mentre ritardare l’assunzione di cibo può rallentarne la funzione.

Masticare: la masticazione ha un ruolo fondamentale nei processi fisiologici della fame e nel permettere una digestione ottimale priva di spiacevoli fermentazioni intestinali; permette inoltre un’ottimale assimilazione dei microelementi fondamentali per il benessere.

Attività fisica aerobica continuata per almeno un’ora ripetuta tre volte la settimana. Non serve preparare una maratona. Una passeggiata a passo svelto o lunghi giri in bicicletta, costituiscono una valida alternativa, purché siano praticati con regolarità.

Meglio limitare il più possibile l’utilizzo del sale e di prodotti che ne sono ricchi come prodotti da forno, affettati, formaggi ecc., per contrastare la ritenzione idrica associata alla terapia con cortisonici.

Crudo, vivo e colorato: in pratica mangiare prima di ogni pasto un pezzo di frutta o verdura crude, scondite e non zuccherate. Questa semplice abitudine permette di sviluppare tolleranza per tutte le diverse classi alimentari. Una componente infiammatoria caratterizza molte alterazioni tiroidee, coinvolgendo alcune citochine infiammatorie dai nomi un po’ bizzarri.

Tutti i consigli forniti, hanno lo scopo di lavorare in sinergia per migliorare il suo benessere e la sua forma. Abbia cura di mantenere le nuove abitudini con una discreta perseveranza.

Il riequilibrio della funzione tiroidea richiede solitamente dei tempi medio lunghi. Eviti di scoraggiarsi se l’ago della bilancia fatica a muoversi: il tempo sarà un suo valido alleato.