Curarsi con la dieta: l’importanza del medico

1 Luglio 2004
Curarsi con la dieta: l'importanza del medico

Alla quantità di diete che ci sommerge dalle riviste fanno eco le prescrizioni dietetiche di operatori di ogni tipo.

Se è vero che mantenere viva l’attenzione sui temi dell’alimentazione e sulle diete per aumentare il benessere generale è sempre importante, quando la dieta ha un obiettivo terapeutico è davvero imprescindibile che sia un medico a prescriverla e a seguirne gli effetti, tenendo conto dell’individualità del paziente.

È questa l’opinione espressa dal dottor Roberto Anzalone, Presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano, al quale il dottor Attilio Speciani, responsabile scientifico di Eurosalus si è rivolto per un parere professionale in merito.

La necessità di essere seguiti da un medico, come abbiamo già segnalato più volte sul nostro sito, è tanto più impellente per le patologie ricollegabili a intolleranze o ipersensibilità alimentari.

In un campo dove la diagnosi è ancora affidata a tecniche non convenzionali, infatti, solo un medico esperto può assumersi la responsabilità di interpretare correttamente gli esiti e di guidare il paziente verso lo svezzamento dagli alimenti non tollerati, con l’aiuto di una dieta mirata al recupero della tolleranza e non all’eliminazione per lunghi periodi dei cibi incriminati. Una pratica, questa, che troppo spesso porta ad aumentare le reazioni in caso di contatto casuale, laddove una dieta di rotazione favorisce il controllo delle reazioni infiammatorie senza la perdita di tolleranza nei confronti dell’alimento.

Ci preme ribadirlo ancora una volta, perché sono sempre numerose le lettere che riceviamo in redazione che esprimono dubbi e chiedono consigli su come comportarsi nei confronti degli alimenti non tollerati.

Qualunque sia il metodo utilizzato per la diagnosi di un’intolleranza, solo al medico che segue il paziente spetta il compito di orientare le scelte dietetiche che ne favoriranno la guarigione.

Mangiamo per non ammalarci, allora, e soprattutto, non dimentichiamo che il cibo è uno dei più preziosi ed economici strumenti di terapia a nostra disposizione!