Stitichezza

Sinonimi: Stitichezza, Costipazione, Stipsi
di Attilio Speciani - Allergologo e Immunologo Clinico

La difficoltà ad evacuare e mantenere una corretta funzionalità intestinale è una problema molto diffuso, che colpisce più frequentemente il sesso femminile; è dovuto prevalentemente allo scarso apporto di fibre alimentari, tipico della dieta occidentale.

Il cibo, una volta ingerito, cioè scisso in piccole parti e assorbito lungo tutto l’intestino; perché ciò avvenga, esso deve essere mescolato con i vari succhi intestinali e fatto progredire attraverso tutto l’intestino.

Questo movimento avviene attraverso una sorta di onda detta peristalsi che, mediante contrazioni successive e sincrone dei muscoli intestinali, spinge il cibo attraverso il canale digerente; le contrazioni, e quindi il movimento, sono tanto più efficaci quanto più è voluminosa la massa che occupa l’intestino.

La presenza quindi di fibre che, non essendo assimilabili dal nostro organismo, determinano un volume elevato, facilita il progredire della massa cibo che gradualmente, attraverso i processi di assorbimento di sostanze nutritive, si trasforma in scorie e quindi in feci, che devono essere eliminate.

Oltre ad una corretta presenza di fibre alimentari nella dieta, è di fondamentale importanza un adeguato apporto di liquidi; se infatti beviamo troppo poco il nostro organismo sarà costretto ad assorbire i cibi ingeriti tutta l’acqua possibile, disidratando così le feci, rendendole dure e difficilmente eliminabili.

Una corretta funzionalità intestinale richiede anche un adeguato esercizio fisico e dipende moltissimo da abitudini e problemi psicologici.

Chi ha una buona funzionalità intestinale ha in genere orari fissi e abitudini ben precise per scaricarsi, mentre chi non riesce a espletare le proprie funzioni fisiologiche se non a casa propria o in particolari condizioni, tenderà a reprimere la comparsa dello stimolo fisiologico, aprendo così la strada alla stitichezza.

Per affrontare correttamente il problema, si valuti anche la voce Calcoli alla colecisti.

 Omeopatia

I rimedi vanno assunti alla 5 o 7 CH, nella misura di 3-4 granuli per due volte al giorno per periodi di terapia di 15-20 giorni.

Nux vomica: il sintomo che la richiama è lo stimolo frequente, con sensazione però di evacuazione incompleta.

Silicea: feci che scendono per un pezzo, e poi risalgono nel retto con conseguente difficoltà ad andare di corpo.

Opium: completa assenza di qualsiasi stimolo intestinale; attese di giorni, risolte poi solo dall’intervento meccanico.

Magnesia muriatica: feci che assomigliano a quelle di caprette o conigli, cioè a pallini staccati.

Alumina: difficoltà ad evacuare anche feci molli; il retto è secco e può essere infiammato.

Bryonia: feci grosse, secche, come bruciate; tutte le mucose sono in genere molto secche.

 Fitoterapia

Tutte le erbe con funzione depurativa hanno una attività anche sull’intestino, e sono quindi innumerevoli le ricette possibili.

Una sola raccomandazione: se l’erborista vi consiglia della Senna, ricordatevi che è utilissima solo miscelata ad altre sostanze o titolata: tra un decotto di sola Senna e il Guttalax è preferibile senz’altro quest’ultimo perché meglio dosabile.

Buoni risultati si ottengono con la Malva, con il Cerfoglio e con il Frassino (di ognuno si può fare un decotto di 15 minuti con circa 30 grammi per litro d’acqua, bevendone poi una tazza al giorno al mattino).

 Oligoelementi

La più importante integrazione alimentare è senz’altro costituita dall’acqua; senza di essa le feci possono solo essere secche e dure; per questo quindi, anche senza l’uso di infusi, l’abitudine di bere al mattino a digiuno un buon bicchiere di acqua, porta spesso alla spontanea risoluzione della stipsi.

Oltre all’uso della crusca, si rimarca la necessità di un intestino mantenuto con un buon equilibrio batterico, prevedendo quindi cicli di assunzione di fermenti lattici.

I semi di Lino (2 cucchiai al giorno) sono pure degli ottimi integratori per quanto riguarda la fibra e la componente oleosa.

Le cure stagionali di uva, oppure di fichi e prugne, hanno dei buoni risultati, non solo transitori, ma spesso anzi durevoli.

Esiste in commercio anche una ottima preparazione di Fichi e Manna in succo, con lo stesso effetto.

 Omeopatia

 Fitoterapia

 Oligoelementi