Problemi digestivi

Sinonimi: Digestione
di Attilio Speciani - Allergologo e Immunologo Clinico

Una buona digestione la si ottiene non solo per mezzo di una corretta alimentazione, ma soprattutto con il concorso di più fattori, che coinvolgono l’intera sfera psico-affettiva di ogni individuo.

Consumare lo stesso pasto durante una tranquilla e serena vacanza o durante uno stressante periodo lavorativo ha effetti diversi sulla digestione. Non è quindi casuale che molti dei rimedi omeopatici usati per i problemi digestivi, siano dei rimedi ugualmente ben utilizzati in condizioni di stress, di nervosismo o di stanchezza.

Il sistema nervoso non è comunque la causa di tutti i disturbi digestivi; esistono anche delle condizioni che nascono dalla stessa alimentazione, ovvero per predisposizione genetica; anche in questi casi però l’equilibrio nervoso di ognuno è una importante concausa di miglioramenti o aggravamenti della situazione già esistente.

Nelle varie voci correlate al tema della Digestione ci sono patologie molto fisiche come l’Intossicazione alimentare e patologie molto psichiche come la Colite.

Inoltre saranno affrontati problemi di ordine generale, come l’Aria addominale, e contemporaneamente problemi specifici come quelli inerenti la Colecisti, cioè uno specifico organo deputato alla attuazione di alcune fasi della digestione.

È necessario inoltre considerare che il processo digestivo ci consente di trasformare in sostanze assimilabili gli alimenti ingeriti. Da questi noi estraiamo l’energia per vivere, ma otteniamo anche la materia di cui siamo costituiti. Le nostre delicate cellule, dopo qualche giorno dalla assunzione di cibo, sono costituite anche da quel cibo (quindi anche da quell’olio semisintetico in cui sono state fritte e rifritte le patatine che abbiamo comprato).

La stessa cosa vale per la masticazione, che è la prima fase digestiva: ma quanti di noi masticano il cibo con attenzione e con piacere, cosa che invece sarebbe necessaria ed utile.

La masticazione più adatta ad assaporare, gustare e godere i cibi, è una masticazione prolungata del cibo, in modo da poterne estrarre le più piccole molecole saporose, fatto che produce di riflesso la perfetta assimilazione del cibo, e quindi la massima acquisizione possibile di energia alimentare.

Moltissime erbe possono esercitare effetti, diretti o indiretti, sulla funzione digestiva; basta pensare a quanti estratti vegetali ognuno ha segretamente nascosti nella propria casa, infusi con perizia nella bottiglia del Fernet o dell’amaro.

Nella trattazione delle voci specifiche, si saranno date delle indicazioni abbastanza limitate, e soprattutto utilizzabili, in modo da non perdersi in una infinità di prodotti, pur utili, ma alla fine poco indicativi per un uso pratico.

È bene distinguere due aspetti: da un lato infatti vi sono sostanze come l’intero complesso vitaminico B, che contiene delle molecole indispensabili per la digestione e l’assorbimento dei cibi; dall’altro vi sono sostanze come la Vitamina A, la Vitamina E, il Selenio e la Crusca, che contribuiscono invece al mantenimento della struttura normale del canale digestivo, impedendone la degenerazione, cioè che l’intestino invecchi.

Un terzo spunto di riflessione deriva dalla esistenza di sostanze (Inositolo, Lecitina di soia, Vitamina F) e minerali (Zinco, Cromo, Manganese) che agiscono contemporaneamente come attivatori di più funzioni.

L’Inositolo ad esempio, apporta energia, stimola l’eliminazione del colesterolo, attiva la respirazione cellulare, migliora la funzionalità cerebrale, ed è un potente detossicante epatico; svolge quindi contemporaneamente molteplici azioni, che vanno quindi coordinate nel modo migliore dal punto di vista terapeutico.

Una giusta dieta può solo nascere da una conoscenza globale e personalizzata delle condizioni di ciascuno. Alle voci che lo richiedano, quindi, ci si limiterà ad indicare alcune diete di massima, tese ad impedire la assunzione di cibi potenzialmente dannosi per un breve periodo, dopo il quale sarà necessario prendere accordi con il proprio medico per una impostazione più precisa.

Masticare le proprie bevande, e bere i propri cibi. L’attuazione di questa massima Yoga, consente in molte situazioni una guarigione spontanea. Se anche non può diventare una massima abituale, adottarla per due giorni ogni mese, consente al sistema digestivo di attuare quella fase di riposo e di riequilibrio che può prevenire moltissime condizioni patologiche, non solo digestive.