Chi mangia bene ha meno virus e i vicini ringraziano

25 Giugno 2001
Chi mangia bene ha meno virus e i vicini ringraziano

Proviamo a pensare per un istante che il virus di una terribile forma influenzale colpisca la nostra famiglia e che questo (un mutante pericoloso del virus normale) sia stato volutamente trasmesso dal figlio del vicino di casa che mangia solo merendine e non sa cosa siano frutta e verdura. Questo scenario drammatico e rischioso non è frutto della sola fantasia.

Un gruppo di scienziati della North Carolina University ha scoperto che le persone con deficit nutrizionali, consentono la mutazione dei virus classici, che si trasformano in pericolosi mutanti; questo vale per tutti i virus, raffreddore, AIDS e Ebola compresi.

Sul numero corrente del FASEB Journal (FASEB J 2001 Jun;15(8):1481-3) sono stati presentati i risultati di una ricerca sperimentale che ha confermato questa inquietante prospettiva.

Un deficit di Selenio subclinico (che cioè non sembra dar luogo a malattie particolari da carenza del minerale) consente al virus umano dell’influenza di trasformarsi in una forma più virulenta. Per questo studio è stato usato il virus di una Influenza A Bangkok. Una volta che il virus è mutato, si ridiffonde nella popolazione sana, e cresce enormemente il rischio di gravi epidemie.

Il problema quindi non riguarda solo la singola persona, che nutrendosi male come il figlio del vicino di casa si ammala più facilmente, ma anche chi pur mangiando frutta e verdura, e senza deficit nutrizionali, si trova esposto ai virus “portati” dal vicino e deve lottare in modo faticoso per difendersi.

La portata di questi dati si estende anche nel campo sociale ed etico: molti paesi del terzo mondo non raggiungono ad esempio, neanche i livelli minimi di assunzione di Selenio nella loro dieta, e rischiano quindi di diventare non solo serbatoi di virus che possono trasmettersi a chi si nutre correttamente, ma anche focolai di trasformazione di virus mutanti.

Finalmente ci è più chiaro ciò che avviene per il terrificante virus Ebola, che con il suo continuo mutare turba i sonni degli esseri umani e dei virologi. E lo stesso problema si pone anche per tutti i virus nuovi, dalla SARS al virus della influenza aviaria H5N1.

Una maggiore attenzione ai problemi dei paesi poveri e al loro stato nutrizionale potrebbe essere la chiave di volta del controllo di molte forme di malattia, per tutti gli abitanti del pianeta.

In una ottica personale di attivazione delle proprie difese, è invece evidente che la integrazione di Selenio, di Zinco, di Rame e di Manganese, affiancati ai più tradizionali apporti di Vitamina C, rappresenta la difesa più potente e più a buon mercato da qualsiasi infezione virale.