Il cibo che viaggia inquina il mondo

20 Aprile 2008
Il cibo che viaggia inquina il mondo

Non ci vuole un genio per capire che più i cibi arrivano da lontano e più costano. È interessante, però, sottolineare come il costo non sia soltanto economico, ma anche (e soprattutto) ecologico. Lo dimostra una ricerca di Coldiretti che ha calcolato per alcuni alimenti stranieri, tra i più consumati in Italia, il tipo di impatto ambientale sul pianeta.

Un esempio? Per una sugosa bistecca che parte dall’Argentina e arriva sulla nostra tavola, è bene sapere che il suo viaggio di 11 mila chilometri ha bruciato circa 7 kg di petrolio e liberato 20,8 kg di anidride carbonica nella sola tratta aerea intercontinentale. Il che equivale a dire che per qualche forchettata sfiziosa, si contribuisce ad aumentare l’effetto serra. Ne vale la pena?

In tempi in cui il petrolio ha raggiunto prezzi record e la realtà del villaggio globale si sta rivelando meno vantaggiosa del previsto, torna utile ricordare ai consumatori che attraverso le scelte quotidiane è possibile dare un futuro migliore a se stessi e al pianeta.

La ricerca, presentata nei giorni scorsi a Venezia al Forum Internazionale sull’energia, mostra chiaramente l’importanza economica e ambientale del mangiare il più possibile cibi locali, dei quali si conosca la provenienza.

Un motivo in più per ricordarsi sempre di leggere le etichette degli alimenti e per acquistare solo cibo di cui sia chiara la provenienza e, possibilmente, la filiera di produzione. Molto lavoro è stato fatto negli ultimi anni dai GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) che lavorano direttamente con le fattorie e le cooperative sociali e molto ha fatto anche Coldiretti con l’istituzione di mercati di quartiere gestiti direttamente dagli agricoltori, nelle nostre città.

Per i più curiosi, ecco la classifica dei cibi più inquinanti del pianeta, in relazione ai soli costi di trasporto. A questi andrebbero aggiunti i problemi (umani e ambientali) provocati dagli antiparassitari, spesso non conformi alle normative vigenti nell’Unione Europea.

I dieci cibi che sprecano più energia ed inquinano, per kg di sostanza:

 

Prodotti

Provenienza

Distanza (Km)

Emissioni CO2 (Kg)

Consumo Petrolio (Kg)

1

VINO

AUSTRALIA

16.015

29,3

9,4

2

PRUGNE

CILE

11.970

22,0

7,1

3

CARNE

ARGENTINA

11.180

20,8

6,7

4

MANGO

PERU’

10.865

20,2

6,5

5

ANGURIA

PANAMA

09.516

17,8

5,7

6

BRASILE

09.175

17,2

5,5

7

AGLIO

CINA

09.161

8

UVA 

SUD AFRICA

08.470

15,9

5,1

9

MELONE

GUADALUPE

07.750

14,5

4,7

10

RISO

USA

06.887

13,1

4,2

Fonte: Elaborazioni Coldiretti (*) calcoli effettuati sulla base del trasporto aereo.