Grassi e ipertesi? Dormiamoci su… Poco sonno fa ingrassare e alza la pressione arteriosa

26 Aprile 2006
Grassi e ipertesi? Dormiamoci su... Poco sonno fa ingrassare e alza la pressione arteriosa

Chi dorme poco rischia di trovarsi grasso e con la pressione alta. Obbligato magari a dovere prendere a lungo una compressa di antipertensivo (con tutti gli effetti collaterali che ne derivano), semplicemente perchè non ha dedicato al sonno il tempo giusto.

Ci sono però delle differenze; il problema della pressione arteriosa elevata (e della maggiore mortalità cardiovascolare) sembra correlato col fatto di tenere a lungo sotto stimolo il sistema circolatorio. Infatti quando si dorme la pressione ha normalmente un calo, mentre in chi rimane sveglio a lungo persiste sia un maggiore livello di pressione sia una maggiore frequenza cardiaca.

Il problema della obesità invece è legato al rapporto tra leptina e grelina (due ormoni importantissimi che regolano l’appetito). Dormendo cresce la leptina e cala la grelina (con riduzione della fame) mentre riducendo il sonno si ha l’effetto opposto e l’appetito e le richieste di cibo crescono.

Inoltre quando si è svegli di notte, la assunzione alimentare notturna avviene nel momento più sfavorevole che ci sia rispetto alla azione dell’insulina, e la trasformazione in grasso di quello che si mangia è quasi garantita. Di notte poi restando svegli si ha una maggiore ritenzione salina, contribuendo anche al problema della pressione (leggi le notizie correlate in fianco a destra). Quelle facce gonfie dopo le “nottate brave” non sono solo l’effetto dei pasticci alimentari, ma trovano anche nella mancanza di sonno la loro causa.

I corrispondenti lavori scientifici sono stati pubblicati da pochissimi giorni su Hypertension (Gangwisch JE et al, Hypertension 2006 May;47(5):833-39. Epub 2006) riprendendo i lavori dello stesso gruppo pubblicati nello scorso ottobre su Sleep (Gangwisch JE et al, Sleep 2005 Oct 1;28(10):1217-20) e reativi al problema della sensibilità insulinica e dell’obesità.

Se chi dorme meno rischia l’obesità, non è ancora certo il contrario, cioè che dormendo più di 7 ore si faciliti il dimagrimento, anche se dai risultati di queste ricerche la tendenza verso questo risultato è molto vicina alla significatività statistica, pur senza raggiungerla. Non si può quindi fare una affermazione certa, ma è molto probabile che questo meccanismo metabolico si attivi comunque.

In definitiva il mese di aprile, con il suo dolce dormire, potrebbe essere il mese del dimagrimento spontaneo, se solo rispettassimo i bisogni fisiologici del nostro organismo, muovendosi cioè un po’ di più durante il giorno, e dormendo almeno il giusto durante la notte.