Controllare il cancro mangiando sano! Ornish dimostra che dieta, esercizio possono bloccarlo

21 Agosto 2005
Controllare il cancro mangiando sano! Ornish dimostra che dieta, esercizio possono bloccarlo

Il clamore dei risultati è stato riportato da moltissime redazioni. Dal Washington Post a Yahoo.com, praticamente tutte le emittenti e le riviste internazionali hanno dato risalto alla importanza della dieta nel controllo della forma tumorale.

In realtà le persone che hanno effettuato il lavoro non hanno solo seguito una dieta ricchissima di frutta e verdura ed eliminando carne, uova e latticini, ma hanno anche intrapreso un programma di esercizio fisico aerobico, di cui è nota l’importanza, hanno assunto soia, minerali e vitamine e hanno iniziato a fare meditazione.

Si tratta di uno di quei lavori ben fatti, pignoli, randomizzati e controllati. Di quelli cioè che piacciono tanto al mondo accademico, ma questa volta, anziché dimostrare che serve un farmaco per curare qualcosa, ha dimostrato che un semplice cambio dei comportamenti può essere più potente di qualsiasi farmaco.

Ornish è un cardiologo importante negli USA. Eurosalus ha già evidenziato i suoi lavori sulla importanza dell’atteggiamento emotivo nella guarigione. Ma Ornish è noto (e avversato) per avere modificato in passato i valori di colesterolo e le arteriopatie di persone che avrebbero dovuto affrontare una chirurgia cardiaca, attraverso gli stessi strumenti oggi usati in questo suo nuovo lavoro: dieta, esercizio fisico, meditazione. E senza farmaci.

Ornish ha tenuto a precisare che il suo studio non significa che una persona con il cancro alla prostata debba per forza optare per un regime terapeutico come quello descritto, e non deve rinunciare ai farmaci se sono correttamentre indicati. Ma scherza sul fatto che la dieta sia definita “dura”. Suggerisce di confrontare davvero cosa possa significare in molti casi la rimozione della prostata! Ornish spiega che gli unici effetti collaterali del suo regime sono il senso di benessere e la prevenzione della malattie cardiovascolari!

Nei soli Stati Uniti si aspettano 230.000 casi all’anno di tumore prostatico, e ogni anno circa 30.000 persone ne muoino. Noi dobbiamo trattenere il messaggio importante che la progressione del tumore prostatico può essere fermata e forse invertita con strumenti semplici e NON farmacologici, e che un trattamento di questo genere potrebbe anche essere semplicemente di supporto a terapie già iniziate o da iniziare.